“Intorno alle ore 3 della notte del 19 giugno scorso nel carcere di Matera due detenuti, all’interno della propria cella, appiccarono il fuoco a suppellettili e materiale vario, creando non pochi problemi all’ordine e alla sicurezza del penitenziario. Fu messa in serio pericolo la vita degli altri detenuti e del personale di polizia penitenziaria, prontamente intervenuti per fronteggiare la drammatica emergenza. Ad oggi, nonostante il grave fatto che poteva trasformarsi in una tragedia, tutto rimane in silenzio come se nulla fosse accaduto. Non ci stupisce tale atteggiamento della Direzione Carceraria ma, l’Ugl Matera non si fermerà chiedendo a vari livelli locali e nazionali che si faccia luce e chiarezza sul brutto episodio”.
Forte è la denuncia del segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “da subito unitamente alle federazioni nazionali Ugl Polizia Penitenziaria e Funzione Pubblica, abbiamo segnalato con urgenza l’episodio all’On. Renata Polverini (FI) e non ha esitato ad apprendere la nostra preoccupazione prodigandosi a inoltrare un’Interrogazione al Ministro della Giustizia. L’On. Polverini attenziona al Ministro che “al termine delle operazioni del 19 giugno, due unità appartenenti alla polizia penitenziaria sono state soccorse per aver riportato una intossicazione da fumo; appena pochi mesi fa, all’interno della stessa sezione, si era verificata una situazione analoga; nel penitenziario di Matera, in particolare mancherebbero le finestre all’interno del corridoio e dell’ufficio del cosiddetto ‘corpo di guardia’, l’impianto di rilevazione dei fumi non sarebbe funzionante, gli estintori sarebbero in numero insufficiente e molti scaduti, i cancelli elettrici del reparto, così come l’impianto di videosorveglianza, sarebbero non funzionanti, mancherebbero del tutto le maschere antigas e i teli antincendio; altra gravissima circostanza – chiede sempre l’On. Polverini -, sarebbe rappresentata dal fatto che, specialmente nei turni pomeridiani e notturni, la responsabilità della sorveglianza generale venga demandata a personale con la qualifica di assistente capo, contrariamente a quanto previsto dalla normativa che individua tali responsabili all’interno dei ruoli superiori (sovrintendenti o ispettori). L’episodio di Matera rappresenta infatti l’inadeguatezza del sistema penitenziario italiano dove in moltissimi casi non sarebbero addirittura rispettati i parametri minimi di sicurezza –: se il Ministro sia a conoscenza dell’evento critico del 19 giugno 2016 indicato in premessa e quali iniziative intenda adottare al fine di fare piena luce sull’accaduto e, in caso di conferma di quanto evidenziato, se intenda adottare interventi finalizzati al ripristino immediato di tutti gli apparati e della strumentazione necessaria a garantire la prevenzione degli incendi e, più in generale, la sicurezza all’interno del reparto e dell’istituto tutto, ivi compresa la fornitura della attrezzature necessarie a fronteggiare simili emergenze; di quali strumenti disponga il Ministro interrogato, anche in relazione alla necessità di integrare gli organici di polizia penitenziaria in servizio presso l’istituto di Matera, al fine di garantire la copertura dei posti di maggior responsabilità da parte del personale individuato allo scopo dalla normativa vigente; quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato per evitare che negli istituti penitenziari d’Italia gli appartenenti al ruolo agenti/assistenti siano continuamente impiegati in compiti di maggior responsabilità ai quali, oltretutto, al danno si aggiunge la beffa, non sembra possa essere riconosciuto neanche un trattamento economico adeguato, per le mansioni di grado superiore”.
“Come Ugl – conclude il segretario provinciale Giordano – ringraziamo l’On. Polverini per la sua tempestività nel raccogliere le nostre denunce che nonostante messe a conoscenza a tutte le Istituzioni, mai nessuna risposta è stata data. Il nostro augurio ora è che il Ministro Orlando dia non una risposta concreta ai tanti malanni che affliggono le carceri e non si limiti a fare solo proclami della serie ‘vedremo-faremo-diremo’ come tutto il suo Governo stà facendo”.