Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, in seconda lettura (con 16 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Psi, Pdl-Fi, Lb-Fdi, Udc e Pace del Gm, 1 voto contrario di Romaniello del Gm e 2 astensioni del M5s) la proposta di legge sulle “modifiche allo Statuto regionale a seguito dell’impugnativa del Governo”. Il testo approvato è lo stesso già votato dall’Aula il 13 maggio scorso. Così come previsto dall’art. 123 della Costituzione, “lo Statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale”.
Le modifiche si sono rese necessarie in quanto il Governo aveva impugnato lo scorso 8 aprile la legge statutaria che era stata approvata in seconda lettura il 22 febbraio e pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione n. 10 dell’11 marzo 2016. L’impugnativa del Governo riguardava gli articoli 21 (la Consulta di garanzia statutaria), 72 (il bilancio e gli altri documenti contabili) e 91 (la proroga degli organi) per contrasto con gli articoli 117, comma 3 e comma 2, lett. e) e 126 della Costituzione.Accogliendo i rilievi formulati dal Governo, l’Assemblea aveva modificato queste norme ed altri articoli in qualche modo ad esse collegati (artt. 30, 45, 48, 58, 71, 74, 75, 80 e 82).
Identità della Regione, diritti della persona, ruolo del Consiglio regionale, partecipazione democratica, programmazione, qualità legislativa ed efficienza amministrativa, protagonismo e ruolo istituzionale dei territori, nuovo rapporto con l’Europa, lo Stato e le altre Regioni sono le parole chiave della nuova “Carta dei principi” della Regione, suddivisa in nove titoli e composta da 92 articoli.
Il Titolo I riguarda i principi. L’art. 1 stabilisce che “la Regione rappresenta la popolazione della Basilicata e considera la intangibilità territoriale e l’unità territoriale delle comunità lucane come suo fine” ed assume “come fondanti i valori derivanti dal proprio patrimonio spirituale e religioso e dalle lotte civili e sociali dei lucani”.Il Titolo II disciplina gli strumenti di partecipazione e gli organi di garanzia, l’iniziativa legislativa popolare (art 15), il diritto di petizione (art.14), l’istruttoria pubblica (art.16), i referendum abrogativo e consultivo.Il Titolo III disciplina l’organizzazione e funzionamento del Consiglio, prevedendo anche strumenti per la tutela dell’opposizione.Il Titolo IV dello Statuto disciplina la composizione e il funzionamento dell’esecutivo regionale. Conferma la forma attuale di governo, basata sull’elezione diretta e contestuale del Consiglio e del Presidente.Il Titolo V riguarda la funzione amministrativa, di cui disciplina diversi principi di organizzazione e di svolgimento. Il Titolo VI disciplina la finanza regionale in armonia con l’art. 119 della Costituzione e nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato.Il Titolo VII disciplina gli strumenti di raccordo istituzionale con lo Stato, le altre Regioni, gli enti locali e la società civile.Il Titolo VIII (artt.83-87) è dedicato ai rapporti con l’Unione europea e alle relazioni internazionali, in attuazione dell’art. 117 della Costituzione e nei limiti stabiliti dalle leggi nazionali, delinea l’organizzazione e le procedure regionali per l’effettiva partecipazione alla formazione ed all’attuazione del diritto europeo.Il Titolo IX (artt. 88-92) è dedicato alle “Disposizioni finali e transitorie”.
Consiglio regionale e cittadini, i risultati di un’indagine
Il Presidente Mollica: “La valutazione dei cittadini su come viene percepita la Regione è un elemento basilare per poter meglio comprendere le criticità, superarle e pianificare azioni utili a rafforzare il senso di fiducia nelle istituzioni”.
“La valutazione dei cittadini su come viene percepita la Regione è un elemento basilare per poter meglio comprendere le criticità, superarle e pianificare azioni utili a rafforzare il senso di fiducia nelle istituzioni che negli ultimi anni si è incrinato”. Così il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica nell’introdurre i risultati dell’indagine campionaria condotta dalla società Ipr Marketing su un campione di 1.500 lucani, e di un’indagine “qualitativa” con interviste più approfondite a dieci fra dirigenti scolastici, docenti e studenti sul progetto di cittadinanza attiva del Consiglio regionale.
“L’indagine – ha precisato Mollica – non riguarda l’aspetto politico ma mira ad acquisire i giudizi sull’attività amministrativa del Consiglio regionale della Basilicata, i livelli di conoscenza e fiducia dei cittadini di enti e istituzioni locali, la percezione di alcune iniziative dell’Assemblea, la qualità della comunicazione con i cittadini, i principali canali informativi utilizzati in Basilicata”. “Il lavoro, affidato attraverso una gara ad evidenza pubblica – ha detto il Presidente del Consiglio regionale – per un periodo di tre anni permetterà di ottenere dati coerenti e uniformi. Uno studio analitico che permetterà di testare il sentiment dei lucani nei confronti dell’Ente Regione e che diverrà un riferimento prezioso su cui continuare a lavorare affinché la massima Assise territoriale sia sempre più vicina alle esigenze dei cittadini”.
Ad illustrare i risultati dell’indagine il direttore dell’Ipr Marketing, Antonio Noto.
“Lo studio, che non deve essere letto come un’indagine auditel e che si è svolto nel mese di aprile – ha detto Noto –, ha preso a riferimento 1.500 cittadini, rappresentativi per sesso, età ed area di residenza della popolazione adulta residente in Basilicata. Solo un quinto dei lucani ha fiducia nella Regione, ma più della metà, e soprattutto i giovani, pensa che questa istituzione abbia ancora motivo di esistere. Gli abitanti della Basilicata sentono la Regione un ente vicino nel 15% dei casi e per il 18% manifestano fiducia in questa istituzione. Come accade in tutta Italia, il Comune ha la meglio rispetto alla Regione, circa ¼ degli intervistati, infatti, dichiara di percepire il Comune più vicino. Rispetto ai poteri e all’autonomia della Regione, il 20% degli intervistati sa cosa prevede la riforma del titolo V della Costituzione e il valore raggiunge il 26% tra i target che mediamente sono più informati. E addirittura il 75 per cento ritiene che dovrebbe essere la Regione, e non lo Stato, a decidere su materie delicate come il petrolio e l’energia.
Buono il riscontro sia di conoscenza che di condivisione ottenuto dalle iniziative del Consiglio regionale rivolte alle scuole e a sostegno delle persone con disabilità.
Per informarsi sulla Basilicata, la tv risulta il canale più utilizzato con il 76% di preferenze, seguito da internet, usato da poco più di un terzo degli intervistati (36%), e le riviste o i quotidiani locali dal 20%. Al 9% infine si attesta la radio seguita con l’1% dal passaparola.
L’attività del Consiglio Regionale della Basilicata è seguita con una certa regolarità dal 21% degli intervistati. Un dato, questo – ha precisato Noto – in linea con il trend nazionale. Circa ¼ dei lucani valuta sia chiara che sufficiente l’informazione offerta dal Consiglio regionale in merito alle leggi deliberate, alle iniziative e alle attività promosse dall’Ente. I cittadini – ha proseguito ancora Noto – chiedono un maggiore livello di informazione: vorrebbe aumentarlo nel 68% dei casi. Il 52% dei lucani non è al corrente del fatto che la Regione produca quotidianamente video notizie e un Tg web Lis. A parere dei cittadini i canali informativi da potenziare sono la tv, sia quella pubblica che le emittenti private locali, seguono internet e le mail, il tg web e la comunicazione via sms o attraverso app informative. Giornate di apertura al pubblico e tavole rotonde o assemblee sono risultati gli strumenti più citati dagli intervistati per avvicinare il Consiglio ai cittadini.
E’ il 37% dei lucani – ha concluso il direttore dell’Ipr Marketing – a valutare efficace nel complesso la comunicazione del Consiglio Regionale con i suoi utenti. La quota dei soddisfatti raggiunge il 44% tra i giovani e il 49% tra chi ha un titolo di studi superiore”.