“Il bilancio pluriennale del Consorzio di Bonifica Bradano-Metaponto, che chiude l’esercizio 2015 con una spesa molto vicina ai 100 milioni di euro, impone la massima attenzione nella gestione della fase relativa all’accorpamento con gli altri due enti consortili perché non si ripeta l’esperienza di tutti questi anni continuando a scaricare sugli imprenditori agricoli il fallimento della politica regionale per i servizi irrigui nel Metapontino e perché l’operazione di accorpamento non equivalga ad ulteriori penalizzazioni per il comprensorio agricolo più importante della regione”: è il commento del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi).
“Le imprese agricole – aggiunge – sono principalmente interessate all’esecuzione dei lavori di completamento della riconversione irrigua-rete metapontina (BAS/03) e alla realizzazione di alcune centrali idroelettriche per lo sfruttamento dei “salti idraulici” presenti sulla rete irrigua consortile per abbattere i costi di energia elettrica degli impianti di sollevamento che incidono notevolmente sulle bollette a carico degli imprenditori.La qualità delle reti che, solo per il Consorzio di Bradanoe Metaponto sono lunghe 1600 Km, è essenziale nel contrasto allo spreco della preziosa risorsa acqua e per accrescere la qualità dei servizi consortili che rispondano, in maniera efficace e produttiva, alle esigenze di innovazione per l’intero settore.
La Giunta Regionale deve innanzitutto mettere fine – continua Castelluccio – alle operazioni di ripiano; ultima quella di settembre 2015 con il trasferimento di 9,7 milioni di euro per i tre consorzi (+2,2 rispetto all’ anno precedente). C’è poi da fare chiarezza sui cosiddetti ruoli ordinari a carico della proprietà consorziata che per il 2015 ammontano a poco meno di 13 milioni di euro, di cui 3 milioni destinati alla copertura del costo-rimborso all’Eipli delle spese di esercizio e manutenzione per la fornitura e il vettoriamento delle acque degli invasi del Sinni, Agri, Basentello e Camastra (150 euro per ettaro prenotato). Permane comunque una situazione di disparità per effetto del diverso costo dell’acqua che le varie aziende sono costrette a subire, oltre alla disparità di trattamento nell’accesso alle bocchette causato dalla scarsità delle stesse”.
Il vice presidente del CR evidenzia “il punto di maggiore criticità: il Consorzio è fortemente deficitario nell’azione di tutela del territorio. Infatti manca del tutto l’opera di pulizia dei canali. Opera, questa, fondamentale per la tutela delle aziende agricole, la cui assenza è motivo di allagamenti e distruzione. L’inadempienza del consorzio è inspiegabile anche alla luce dell’enorme gettito che riceve dai vari utenti attraverso il pagamento dei tributi.Non si sottovaluti inoltre – dice Castelluccio – il ruolo del Consorzio per la prevenzione dei rischi di alluvioni e dissesto del suolo. E’ stata l’Autorità di Bacino a rilanciare il pericolo sempre presente nel Metapontino di eventi alluvionali che nel passato hanno provocato danni ingenti anche a causa delle condizioni in cui si trovano le canalette consortili e in generale gli impianti senza manutenzione”.
Quanto al personale (la spesa annua si aggira intorno agli 8 milioni di euro) l’assunzione a tempo determinato per 7 mesi di 34 operai stagionali da impiegare nelle attività di manutenzione irrigua ed idraulica è insufficiente
Per Castelluccio, in definitiva, “il rilancio dell’agricoltura e specificatamente quello del comparto ortofrutticolo, nel comprensorio che produce maggiori PLV ed export agroalimentare della regione, non può prescindere dalla riduzione dei costi di produzione e dall’efficace utilizzo dell’acqua come delle risorse energetiche, entrambi fattori essenziali a garantire reddittività e competitività”.
Lug 07