Il Programma straordinario triennale per la disabilità e gli indirizzi per la definizione dei tetti di spesa per gli anni 2016/2018 da assegnare alle strutture private accreditate eroganti prestazioni di assistenza ospedaliera per acuti e di specialistica ambulatoriale, al centro dei lavori odierni della quarta Commissione consiliare, presieduta da Luigi Bradascio (Pp). Sugli argomenti sono stati auditi l’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi e il dirigente generale Donato Pafundi che hanno illustrato le due delibere di Giunta regionale.
Tre milioni di euro per ogni anno del triennio 2016/2018, la somma messa a disposizione per attuare gli interventi, i servizi e le prestazioni volti a sostenere l’integrazione scolastica, sociale e lavorativa e l’autonomia personale dei disabili. Costituita presso il dipartimento Politiche della Persona, una Cabina di regia per l’attuazione del Programma straordinario triennale. A coordinarla il dirigente generale del dipartimento Politiche della Personache sarà supportato oltre che dai funzionari e dirigenti della Regione Basilicata anche da esperti del settore esterni. Il piano triennale si articolerà lungo tre assi di intervento: il potenziamento del sostegno socio assistenziale scolastico, il progetto in materia di vita indipendente ed inclusione nella società e di residenzialità “Dopo di Noi” delle persone con disabilità, il potenziamento dell’offerta di servizi semiresidenziali e il programma sperimentale di accoglienza per periodi brevi e/o di emergenza. Sono questi i punti essenziali del programma, ha spiegato l’assessore Franconi, che è stato declinato anche in base alle indicazioni pervenute dalle organizzazioni interessate per meglio individuare i bisogni della comunità. Franconi ha poi parlato di un’integrazione stretta tra il sistema sociale e il sistema sanitario perché, ha detto, alcune patologie richiedono la presenza di diverse organizzazioni.
Si tratta, ha aggiunto il dirigente generale Donato Pafundi, di un intervento straordinario e aggiuntivo di servizi, coordinati e integrati con quelli già in atto attivati negli ambiti territoriali.
Critiche al Programma, così come predisposto dalla Giunta regionale, sono venute da parte del consigliere Napoli (Pdl-Fi) che ha parlato di una “norma manifesto”, di “assenza di una analisi chiara e precisa dei fabbisogni” e dell’opportunità di “attingere ai fondi sociali europei oltre che di individuare quelle buone pratiche messe in atto in altre realtà regionali”. Anche per il consigliere Rosa (Lb-Fdi) “sarebbe utile avere una fotografia reale delle necessità“. “Il Programma – ha aggiunto – parla per spot, belle parole che stridono con i fatti”. Il presidente Bradascio ha invocato una maggiore collaborazione tra dipartimento e Commissione consiliare: “Ci troviamo alla vigilia di una variazione importante nell’ambito sanitario. Una riforma che ci chiede l’Europa ma anche i cittadini. Il sistema – ha detto – ha bisogno di una messa a punto, bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, di individuare le priorità e trasferire le risorse là dove è necessario”.
Subito dopo l’organismo consiliare ha affrontato la tematica dei tetti di spesa da assegnare alle strutture private accreditate. Il tetto di spesa regionale annuo per le prestazioni di specialistica ambulatoriale da privato accreditato in favore dei cittadini residenti in Basilicata, hanno spiegato l’assessore Franconi e il dirigente generale Pafundi, è pari a 25.738.037 euro. Il fabbisogno complessivo di prestazioni specialistiche ambulatoriali (pubblico e privato) per ambiti territoriali , la popolazione residente per gli ambiti territoriali, l’eventuale variazione della capacità produttiva diretta delle Aziende sanitarie locali in relazione agli aspetti tecnologici e organizzativi e i tempi di attesa delle prestazioni afferenti alle singole branche specialistiche sono i criteri per la definizione del tetto di spesa regionale annuo per branca (laboratorio analisi, diagnostica per immagini, medicina fisica e riabilitazione e altre branche specialistiche).
Per quanto concerne i criteri specifici per la definizione dei tetti di spesa annuale da assegnare alle strutture private accreditate – ha spiegato Pafundi – le Aziende sanitarie locali di Potenza e Matera devono congiuntamente assegnare alle singole strutture un tetto per la branca specialistica. Per gli anni 2016, 2017 e 2018 viene assegnato un tetto di base annuo per struttura rispettivamente pari all’80%, al 70% e al 60% del tetto di spesa dell’anno 2015. Il restante 20%, 30% e 40% (rispettivamente agli anni 2016, 2017 e 2018) è il tetto di competitività. E’ stabilito anche che le Aziende sanitarie locali possono contrattualizzare prestazioni con nuove strutture private accreditate assegnando quale tetto base annuo un importo non inferiore a 40.000,00 euro nel caso in cui si rilevi la presenza di un fabbisogno non soddisfatto di prestazioni. In caso di esaurimento del tetto di spesa regionale in corso di anno e in presenza di liste di attesa superiori a 60 giorni per prestazioni di specialistica ambulatoriale da erogare in favore dei cittadini residenti in Basilicata, i direttori generali procedono all’affidamento in outsourcing nel rispetto della normativa vigente in materia.
Il provvedimento – ha precisato Pafundi – è la sintesi delle proposte e dei suggerimenti acquisiti dalla quarta Commissione consiliare e dalle associazioni di categoria. Fino al 2014 – ha aggiunto – il sistema era chiuso, quest’anno è stata prevista un’apertura programmatica sul fabbisogno”.
Per il consigliere Rosa “l’attribuzione del 20%, 30% e 40% segue solo un mero calcolo matematico che non ha nulla a che vedere con competitività e fabbisogno territoriale” e “le indicazioni formulate dalla Commissione consiliare non sono state prese in considerazione”. Napoli ha posto l’attenzione sull’appropriatezza delle cure e sulla qualità dei servizi resi, “un tema fondamentale – ha detto – per la ripartizione dei fondi” e ha parlato dell’opportunità di applicare principi che garantiscano automatismi perché, ha spiegato, “l’assenza di automatismi può comportare la legittimazione di un modus operandi che dovremmo contrastare”. Al termine del dibattito, dopo la richiesta del consigliere Polese di procedere alla votazione, i consiglieri Romaniello, Napoli e Rosa hanno ribadito la necessità di acquisire i verbali inerenti le riunioni con le associazioni di categoria per ulteriori ed utili approfondimenti. Il presidente Bradascio, dopo aver fatto rilevare l’assenza dei consiglieri Lacorazza, Spada e Galante, si è riservato di far pervenire al dipartimento una serie di suggerimenti utili all’ottimizzazione del provvedimento e ha rinviato alla prossima riunione utile il voto sull’atto.
Erano presenti ai lavori oltre al presidente Bradascio (Pp), i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese e Robortella (Pd), Pietrantuono (Psi), Rosa (Lb-Fdi), Napoli (Pdl-Fi), Romaniello (Gm) e Leggieri (M5s).
Lug 08