“Qualcuno ha evocato Shakespeare, ma a me vengono in mente più Kafka o Pirandello. Oggi cercherò di chiarire una volta per tutte i punti essenziali della vicenda”. Così l’assessore all’Urbanistica Francesca Cangelli ha risposto oggi alla nota del capogruppo consiliare del Pd, Salvatore Adduce relativa alla legge regionale n.5/2016 sul cambio di destinazione d’uso di alcuni immobili.
“La delibera approvata in consiglio comunale ha natura normativa, integra cioè qual è la portata applicativa della legge regionale. La legge prevede che si applichi ai centri storici ma che ciascun Comunie possa deliberare per chiarire a quali immobili non applicarlo. In via di massima esemplificazione, la delibera comunale integra, per certi versi il contenuto dispositivo della legge.
Il tema della partecipazione, variamente richiamato nella nota di Salvatore Adduce, in realtà riguarda i procedimenti di Piano in senso proprio e le norme generali sulla partecipazione non sono comunque applicabili secondo l’artricolo 13 della legge 241/90 . Di partecipazione in senso proprio potrà parlarsi soltanto quando la norma troverà applicazione nei procedimenti di Piano e si applicheranno le previsioni della legge urbanistica statle e regionale e della legislazione anticorruzione sugli atti di gioverno del territorio.
Quanto alla trasparenza – conclude l’assessore Cangelli – mi stupisce ciò che viene sostenuto nella nota. L’operazione che abbiamo effettuato è stata basata proprio su questo principio: ce ne siamo occupati all’interno della maggioranza e, successivamente, a giugno, in commissione quando gli indirizzi sono stati resi noti anche in presenza dell’architetto Nigro; successivamente in occasione della successiva commissione, è stata messa a disposizione dei consiglieri di maggioranza e minoranza la prima versione della planimetria e, subito dopo, le versioni integrate per effetto dei lavori della medesima commissione. Quando il consigliere Adduce parla di bene informati, lui era uno di loro”.
Sull’immediata esecutività l’assessore ha aggiunto: “Per le norme può parlarsi di efficacia, non di esecutività. La norma regionale chiedeva di deliberare entro 120 giorni ed è stato fatto. Ogni altro dubbio mi pare fuori luogo. Spero che tutto questo, ponga fine a tutte le strumentalizzazioni”.
Lug 08