Lunedì 11 luglio anche il S.A.P.Pe. (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) con una propria delegazione, così come hanno fatto gli esponenti dei Radicali Rita Bernardini e Maurizio Bolognetti visita il Carcere di Potenza , proprio per esprimere la massima vicinanza al personale di Polizia Penitenziaria del capoluogo lucano, soprattutto dopo gli intollerabili episodi di violenza che hanno subito negli ultimi tempi da parte di alcuni detenuti che si sono resi responsabili di azioni molto pericolose, mettendo a serio rischio la salute degli operatori.
La delegazione S.A.P.Pe. , composta dal Segretario Regionale Saverio Brienza e dal Segretario Provinciale Antonio Benemia, con la odierna visita sui luoghi di lavoro hanno voluto rimarcare le difficili condizioni di lavoro a cui vengono quotidianamente sottoposti i “baschi azzurri” , tanto che sono ormai diventati l’unico e vero “parafulmine” di un sistema che non funziona affatto. Anche oggi, durante la visita del SAPPE e dei Radicali i detenuti in forma di protesta hanno manifestato il proprio malessere, battendo per circa mezz’ora le stoviglie alle inferriate , proprio per amplificare l’attenzione verso un modello carcerario che non funziona.
Il Carcere di Potenza, denuncia il Segretario Brienza, non è attualmente in grado di garantire il vero mandato istituzionale a cui è chiamato a svolgere e quindi quello di riabilitare i detenuti per riportarli alla società con i migliori auspici, sia per la grave fatiscenza della struttura ormai obsoleta e vecchia di 60 anni, che per la gravissima carenza di personale penitenziario, soprattutto dei 43 poliziotti mancanti in organico. E di certo negli Istituti di Melfi e Matera le cose non vanno meglio per quanto riguarda l’endemica assenza del personale.
Le istituzioni preposte non dovrebbero sbandierare dichiarazioni sul superamento dell’emergenza carceraria ma dovrebbero dire che gli Istituti stanno scoppiando e le cronache lo dimostrano, assumendosi la colpa di aver esageratamente razionalizzato le risorse in un settore, come quello penitenziario, che invece necessita di essere migliorato, con riforme serie sotto il profilo puramente trattamentale e dotando l’Istituto di Potenza, come quelli di Matera e Melfi , del necessario contingente di Polizia Penitenziaria.
Non è facile, conclude Brienza, gestire una popolazione detenuta multietnica, spesso con problemi di natura psichiatrica , senza strumenti , senza personale , senza risorse economiche, senza strutture idonee, ed è per questo che bisogna ringraziare i “baschi azzurri” unici eroi silenziosi, che consapevolmente affrontano quotidianamente mille difficoltà pur di assolvere al proprio dovere.
Lug 12