La Bruna patriottica, Franco Vespe rivive il 2 luglio 2016 a Matera. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sabato 2 Luglio è finita l’avventura europea di calcio dell’Italia in concomitanza con la nostra festa della Bruna. Le speranze dell’Italia di superare il turno si sono disfatte insieme e contemporaneamente allo sfascio del carro. In mattinata il nostro ineffabile presidente municipale aveva auspicato sulle onde della tv locale la vittoria della madonna della Bruna e dell’Italia anzi: “La Madonna ha già vinto!” si era poi goffamente e trionfalisticamente corretto! Evidentemente gli sfugge la differenza fra devozione e competizione! Chi vi scrive, dopo aver assistito al passaggio del carro in via Annunziatella, non ha saputo resistere al richiamo “patriottico”che la nazionale imperiosamente risveglia. Le fortune dell’Italia si sono sempre basate su di una difesa superba quanto insuperabile. Con una difesa forte l’Italia, se non vince e va male con la fortuna, esce solo ai rigori imbattuta nelle competizioni internazionali. Accadde nel mondiale di Italia 90 contro l’Argentina in semifinale, USA 94 in finale contro il Brasile; Francia 98 contro la Francia ai quarti, agli Europei ai quarti contro la Spagna nel 2008. L’Italia, con la migliore difesa di tutti i tempi, non avrebbe mai potuto perdere sul campo contro l’odiata Germania. L’unico modo per sbatterla fuori sarebbe stata quella di finire ai rigori e poi da quel momento in poi, avrebbe pesato la Wagneriana tempra psicologica dei Germanici! L’avevo già scaramanticamente pronosticato con la Spagna (ma poi la Spagna si è rivelata molto più debole del previsto) e, a maggior ragione, la mia scaramanzia valeva contro la Germania. Ma non voglio ovviamente soffermarmi sulla cronaca sportiva, ma sui sentimenti, le passioni, il carattere che questa squadra ha saputo esprimere e suscitare. Me lo hanno rivelato le lacrime dei decani di questa squadra alla fine della partita: Buffon, Bonucci, Barzagli. Se decani di quella squadra sono stati così profondamente toccati da questa esperienza europea apparentemente solo sportiva, tanto da non avere la forza di trattenere le proprie lacrime, qualcosa di esemplare e di incancellabile deve essere accaduta in quel gruppo che vale la pena far emergere. Era partita con gli sfavori del pronostico, priva di grandi campionie ppure già nella I partita del suo girone aveva umiliato la squadra più accreditata di questo torneo:il Belgio. Umiliata per l’organizzazione di gioco, gli schemi brillanti e, soprattutto, per la grande determinazione e le forti motivazioni che avevano portato i giocatori della squadra italiana a correre 10 Km in più del Belgio! Il paragone è andato subito ad Ettore Fieramosca ed alla disfida di Barletta. Anche lì la scintilla fu il poco credito di cui godevano gli italianipresso i francesi.Poco credito che risvegliò l’orgoglio per un’appartenenza. A Barletta, come in Francia, gli italiani hanno dimostrato organizzazione, spirito di gruppo e intelligenza tattica da vendere! A Barletta il motivatore fu Ettore Fieramosca; mentre in Francia all’Europeo c’era Antonio Conte! Forti motivazioni del gruppo ed una grande organizzazione del gioco hanno fatto il miracolo! Ma ora la domanda sorge spontanea. Perchè invece a livello politico, economico e culturale , nonostante le grandi risorse umane, immateriali e materialidi cui dispone il nostro paese, non si riesce a risvegliare l’orgoglio di una appartenenza e la volontà di fare sistema ? Il problema è prima di tutto educativo perché occorre che la nostra gentesi percepisca come una comunità che condivide un destino comune. Invece crediamo e perseguiamo solo soluzioni individuali ai nostri problemi. Arrigo Sacchi nella trasmissione post-partita “Il grande Match” ha fatto una illuminante distinzione fra il comportamento di Cristiano Ronaldo e Ibraimovich che può valere anche in chiave extra-sportiva. Cristiano Ronaldo il suo genio calcistico lo mette umilmente a disposizione della sua squadra e lui stesso concorre a fare gruppo con i suoi colleghi. Ibraimovic invece pretende ed esige che la squadra si adegui a lui perché lo possa mettere in condizione di esprimere al massimo il suo genio calcistico. Il Portogallo con Cristiano Ronaldo ha vinto l’Europeo; Ibraimovich con la Svezia al suo seguito è stata eliminata al primo turno! Noi in Italia ci sentiamo tutti un po’ Ibraimovich e poco Cristiano Ronaldo! La nostra Nazionale ci ha dato una ulteriore lezione: come popolo si possono fare grandi cose possedendo un forte spirito di squadra e costruendo meravigliose realtà su motivazioni immateriali, pur non avendo Cristiano Ronaldo fra noi! Voglio rassicurare Barzagli (è colui che ha versato le lacrime più toccanti!): quello che avete fatto a questi Europei e la lezione che ci avete dato non sarà mai più dimenticato!