Riceviamo e pubblichiamo da Francesco Vespe, astronomo materano
E' stata imposta alla cronaca estiva la questione del ri-finanziamento di AGROBIOS da parte della Regione Basilicata. Pochi giorni prima del pasticciaccio brutto di Agosto è stato chiamato a gestire il prestigioso centro di ricerca l'amico Salvatore (il riferimento è all'ex parlamentare Salvatore Adduce – ndr). E' stata quella vicenda particolarmente grottesca ma, nello stesso tempo emblematica. Infatti la Regione si sta interrogando sulle perdite di bilancio dell'ente tanto da mettere in discussione la sua stessa sopravivenza. Emblematica perché come al solito è stato chiamato a gestirla una stimata persona ma sicuramente con nessuna competenza nel settore delle bio-tecnologie e della ricerca agrobiologica. Grottesca perché enti sub-istituzionali regionali sono considerati a tutti gli effetti una sorta di cimitero degli elefanti dove parcheggiare politici in disarmo o trombati alle ultime elezioni. La cosa potrebbe essere giustificata (ma fino ad un certo punto!), per enti strumentali come per esempio l'Acquedotto Lucano o l'ALSIA; ma di certo è inaccettabile per un ente di ricerca come Agrobios o per presidi sanitari per il quale al contrario è auspicabile invece che vada a guidarli gente competente e che sappia cosa va a gestire. Ma non finisce qui. Si mette a gestire Agrobios un incompetente (non me ne voglia Salvatore ma non risulta proprio allo scrivente che abbia avuto prima d'ora esperienze nel settore!); però lo si potrebbe contornare di una squadra capace di dare consigli. Ma manco per sogno! Consiglieri di amministrazione sono anch'essi incompetenti in materia. Ma allora come questo prestigioso centro di ricerca che si avvale di ricercatori di prim'ordine può decollare? come può proporre e gestire progetti? come può avere conti a posto? come può trovare valide partnership se a gestirlo ci sono persone incompetenti? E qui la nostra meravigliosa regione e l'ancor più meraviglioso nostro paese trova una straordinaria giustificazione . Giustificazione fra l'altro teorizzata anche in Master prestigiosi in Management od in Scienze delle Comunicazioni (ma poi tutti sti comunicatori che avranno da comunicare ? boh!). E' un vero e proprio coro: "ma dove sta scritto che un ente deve avere un top management che capisce?" sentenziano. Anzi ! Spesse volte avere un management competente nel settore che è chiamato a gestire potrebbe essere controproducente! Infatti proprio in virtù di questo principio la FIAT si tenne Romiti (che non capiva una mazza) e non chiamò Marchionne che di management e di marketing automobilistico ne capisce e come! Fu poi chiamato a gestire la nostra Basentech un muratore e …Basentech chiuse! Se un organo è chiamato a dare indirizzi non necessariamente i suoi gestori devono avere competenze nel settore. Sembrano che i laureati in Economia e Commercio o Giurisprudenza (sono quelli per intenderci che credono o a cui fanno credere di fare studi che danno la patente di manager "general purpose") ignorano che una leadership ed un manager della scienza si costruisce un poco alla volta , con tanta tanta gavetta, con idee indovinate, con progetti che si sono dimostrati validi e spendibili. Non sanno che ci si inserisce in grandi progetti internazionali (dai quali si possono prendere soldi "veri" e veramente utili!) grazie soprattutto al prestigio ed alla credibilità scientifica internazionale che si è costruita faticosamente negli anni. Più si lavora bene, più cresce la complessità dei progetti e sempre più c'è bisogno di abbinare competenze tecniche con quelle manageriali. Ci vuole ben poco per un tecnico acquisire competenze manageriali; non basta una vita per far si che un manager possa improvvisare competenze e credibilità tecnico-scientifiche. Eppoi non meravigliamoci se AGROBIOS sia diventata un "ramo secco" per la Regione. Come può produrre utili se a gestirla sono chiamati incompetenti! Come possiamo pretendere di aver sviluppo se ancora oggi in una regione del Sud del giurassico come la nostra si crede che la competenza sia un valore di cui fare tranquillamente a meno e si continuano ad imbarcare persone e professionalità "povere" od inesistenti in gangli nevralgici della nostra organizzazione sociale come possono essere la ricerca, la sanità od il socio-assistenziale. Poi non lamentiamoci della fuga di cervelli. Con le vicende AGROBIOS-like o ASL-like la nostra società di fatto eleva ordine di sfratto permanente ai cervelli che le nostra terra sa produrre. Al contrario re-importiamo gente come Russillo, per intenderci lo shoffeur di Rosy Bindi che ha letteralmente soffiato in modo proditorio la candidatura alla camera di Salvatore che se l'era invece ampiamente meritata- che ha l'ardimento di tessere le lodi dei bidelli: a suo dire, veri architrave della scuola italiana (sic!) Ma purtroppo "così è se vi pare" nella nostra Regione come nel nostro Paese. Ad un povero Astronomo "qual io fui e sono", il cui lavoro oggi viene martoriato da ragionieri-manager o rampanti venditori di saponette, non rimane a questo punto che aspirare a fare il manager delle A.S.L. o, addirittura, perché no, il suo Direttore Sanitario!