Passi pure per il Capodanno Rai in piazza Mario Pagano a Potenza e non più in piazza Vittorio Veneto a Matera, per quello che può valere, ma che il Consiglio comunale di Potenza pensi di usufruire dei benefici derivanti dalla istituzione di una “zona a fiscalità differenziata sui prodotti energetici in Basilicata”, supera ogni limite di sopportazione. E’ il parere del Csail contenuto in una nota a firma del portavoce Filippo Massaro. Al Municipio di Potenza dovrebbero ricordare – si aggiunge nella nota – che le royalties del petrolio estratto in Val d’Agri hanno consentito di superare il dissesto finanziario e di scongiurare il commissariamento. Il “miracolo” non può ripetersi in eterno, continuando con il sistema “bancomat Val d’Agri”, perché le ingenti risorse finanziarie dirottate nelle anemiche casse comunali del capoluogo, negli anni diventate anemiche per sprechi e inutili progetti faraonici, sono state sottratte alle comunità della valle e a quelle delle aree più interne che scontano il sottosviluppo e la carenza di servizi essenziali. Siamo perciò contrari alla richiesta di continuare ad aiutare una classe politica ed amministrativa, quella potentina, che ha prodotto grandi guasti. La nostra idea di Zona Franca – spiega Massaro – non comprende l’intero territorio regionale e comunque esclude i due capoluoghi sia perché difficilmente gli organismi dell’Unione Europea darebbero il via libera ad una zona a fiscalità differenziata così ampia, in pratica un’intera regione, tra l’altro un quartiere di Matera è già inserito in provvedimento di Zona Franca urbana, sia perché è più opportuno concentrare gli elementi di attrazione di investimenti industriali e produttivi in aree industriali e zone artigianali che hanno tutte le carte in regola. Qualcuno in proposito dovrebbe spiegarci dove dovrebbero insediarsi stabilimenti e attività in un’area alla periferia di Potenza che non è in grado di garantire condizioni minimali alle attuali fabbriche ed è alle prese con la nota vicenda di impatto ambientale della Siderpotenza. E’ dunque un grave errore pensare che il petrolio della Val d’Agri possa servire a risolvere ogni problema che nel caso di Potenza riguarda più complessivamente e in generale ruoli e funzioni da reinventare specie rispetto allo sviluppo di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e alla carenza di servizi offerti a quanti quotidianamente per lavoro, studio, salute, arriva dai centri più vicini e più lontani della regione.
Lug 22