Achille Spada, Consigliere regionale del PD, contesta le scelte del sistema sanitario regionale che penalizzano Matera e Policoro. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Sul tavolo della politica regionale c’è oggi la riforma del sistema sanitario. Di fronte alla prospettata azienda ospedaliera unica, al solo polo regionale costituito dal San Carlo esprimo la mia contrarietà, nella convinzione che questa ipotesi non possa dare le necessarie risposte di cui hanno bisogno i territori. Nella riforma da mettere in campo, le ragioni di bilancio e quelle di efficienza delle prestazioni e di razionalizzazione del comparto sanitario, tutte sacrosante, devono trovare invece piena residenza questi tre fondamentali requisisti: l’attenzione ai territori; la prossimità ai luoghi nella erogazione delle prestazioni; la qualità del servizio strutturato. Lontano da questi principi, non mi sentirò di sottoscrivere la riforma sanitaria, pur necessaria, ma di cui di cui quella oggi in campo risulta soltanto una ipotesi, che appunto non soddisfa le esigenze appena espresse. E’ opportuno quindi che si preferiscano modelli organizzativi autonomi per le due realtà provinciali, come pure ha ipotizzato il Presidente Pittella. Nella necessaria riforma del comparto, chiediamo quindi di prediligere una logica di rete, che non mortifichi la conservazione dell’autonomia delle singole realtà territoriali della nostra regione, sull’altare di un ragionamento meramente ragionieristico. Non si tocchino quindi i presidi ospedalieri di Matera e Policoro. Sono convinto che la sensibilità del Presidente Pittella saprà incrociare le esigenze, le aspettative ed i bisogni della popolazione su un tema così fondamentale come quello della salute.
Achille Spada, Consigliere regionale del PD
“Una cattiva politica genera una pessima gestione della cosa pubblica a danno del cittadino, è una regola che vale sempre ed anche nel caso della sanità in Basilicata. Un esempio? Dalla lettura del Bilancio 2015 della ASM di Matera scopriamo che dobbiamo migliorare tante voci: la spesa farmaceutica, i tempi (lunghi) delle liste di attesa, il rapporto con la utenza ed altro ancora. Non ci deve ingannare – in noi che teniamo al bene dei cittadini e delle comunità locali – il fatto che il Bilancio 2015 della ASM sia in sostanziale equilibrio, rispondendo fra l’altro alle richieste nazionali di risparmio della spesa del personale e della spesa farmaceutica, e piuttosto ci interroghiamo sul ridimensionamento di fatto dell’ Ospedale a Policoro, che non possiamo e non riusciamo a condividere”.
Forte è la presa di posizione del segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano per il quale, “I numeri ci dicono che l’ Ospedale a Policoro è in crescita e lo sarà sempre di piu’ perché accoglie un’utenza strutturale ed una utenza straordinaria in forte crescita. In estate, soprattutto, la popolazione del metapontino aumenta di tre volte, senza considerare l’impatto dell’utenza turistica dei villaggi vacanza che hanno necessità in casi gravi di poter disporre di una struttura ospedaliera. Non si scherza sulla pelle dei cittadini. Non si produce economia di scala tagliando i servizi. E allora diciamo subito che siamo contrari a questo progetto di ridimensionamento, e se non ci sarà un cambio di passo, per l’Ugl sarà lotta dura. Come sindacato – prosegue il segretario – metteremo in campo ogni forma di lotta. Piuttosto, si provveda a nominare i Primari e se possibile si aumentino i servizi di efficienza ed efficacia, parallelamente alla politica di lotta agli sprechi, così come indicato da norme nazionali e nelle stesse carte della sanità locale, come ben si evince nella relazione allegata al Bilancio 2015 della ASM. L’Azienda aderisce al modello organizzativo integrato definito nell’Accordo Programmatico Interaziendale, condiviso tra i Direttori Generali delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale della Basilicata, formalizzato con DGR. n. 624 del 14/05/2015, finalizzato alla riorganizzazione, qualificazione e sostenibilità del Sistema Salute regionale, basato sui bisogni dei cittadini e nel rispetto di quattro principi fondamentali, quali la sicurezza, la qualità delle cure, l’efficienza e la sostenibilità del sistema. Dietro queste linee programmatiche – soprattutto dietro le parole: “efficienza e sostenibilità del sistema” e quando si parla di “azioni congiunte per la riduzione dei costi di gestione anche attraverso la messa in comune dei servizi tecnici ed amministrativi” etc etc – per l’Ugl c’è in realtà lo spazio per le scelte politiche di chi amministra con discrezionalità, il taglia e cuci dei servizi, la riduzione dell’offerta sanitaria pubblica e questo è per noi inaccettabile Ma a nostro parere, proprio la DGR n.624 del 14/05/2015 è la madre della riforma sanitaria lacrime e sangue che colpirà i cittadini, gli utenti ed i malati. Una riforma per noi irricevibile e che contrasteremo con ogni strumento lecito a nostra disposizione. Non si tagliano le spese richiamandosi ipocritamente all’accorpamento dei servizi per l’ utenza. Si provveda piuttosto –conclude Giordano – ad adeguarsi alla normativa europea sulla sicurezza assumendo immediatamente nuovo personale medico specialistico e paramedico, altrimenti non potranno essere assicurati i turni di lavoro diurni e notturni nel pieno rispetto del periodo di riposo imposto dalla suddetta normativa. A parere dell’Ugl, se non si assume personale bisognerà necessariamente ridimensionare: una spirale negativa che non possiamo condividere o avallare e semmai contrasteremo fino in fondo”.