Mercoledì 27 luglio 2016 alle ore 21 a Matera nell’ex Ospedale San Rocco per il Festival Duni 2016 è in programma lo spettacolo “Canto clandestino”. Biglietto 5 € al botteghino, più 0,50 € di eventuale prevendita a Matera presso Orchestra della Magna Grecia, in via De Viti De Marco n. 13 (tel. 0835.1973420 – cell. 392.9199935 – info.ensemblegabrieli@gmail.com) o presso Cartolibreria Montemurro, in via delle Beccherie n.69 (0835.333411).
“Canto clandestino”: a Matera, per Festival Duni 2016, un recitativo per “dare voce” a 283 annegati-negati che, in una notte di quasi venti anni addietro, persero la vita in fondo al mare.
“Canto clandestino” è un recitativo per voci e strumenti di e con il giornalista e scrittore Mimmo Sammartino; con lui sul palco Bartolo Telesca alla chitarra, Giovanna D’Amato al violoncello, Valerio Sammartino alle percussioni e Giovanni Montecalvo al pianoforte.
L’’opera è tratta da “Un canto clandestino saliva dall’abisso” di Mimmo Sammartino, pubblicato dell’editore Sellerio nel 2006, una trasfigurazione lirica di fatti realmente accaduti
Il punto di partenza è il naufragio avvenuto, davanti a Portopalo di Capo Passero, nella notte fra il 25 e il 26 dicembre 1996: 283 migranti finirono in fondo al mare perché costretti, dai trafficanti, a un trasbordo durante una tempesta.
Quel naufragio fu negato, nella sua esistenza stessa, per circa 5 anni. Quando si ebbe conferma di questa tragedia, perché i pescatori raccoglievano nelle loro reti pezzi di corpi che poi ributtavano a mare, si parlò del più grande disastro avvenuto in mare dopo la Seconda guerra mondiale, un tragico primato “strappato” poi dai naufragi successivi…
Quei morti, finiti in fondo agli abissi, furono annegati-negati: perché fu negata la verità, fu negata giustizia, fu negata compassione.
I 29 superstiti e i parenti delle vittime, infatti, hanno a lungo denunciato, non creduti, l’esistenza del fatto, chiedendo di poter riavere almeno i corpi al fine di assicurare loro una degna sepoltura nella terra: ma neppure questo atto di pietà è stato mai concesso.
Il recitativo si è andato integrando, strada facendo, di altri racconti, di altre storie che sono accadute e continuano ad accadere, trasformando la cronaca quotidiana in narrazione letteraria di una vicenda che sta segnando il nostro tempo.
“Canto clandestino” prova a dare voce a certi silenzi, a porre una domanda alla coscienza di ciascuno. È una preghiera laica, un lamento corale dinanzi all’ecatombe che è avvenuta e che continua ad avvenire nel Mediterraneo e lungo le vie che portano in Europa.
Con questo spettacolo di forte impegno sociale, continua Festival Duni 2016 che sta animando artisticamente e culturalmente l’estate materana; questa diciassettesima edizione della manifestazione è organizzata da Festival Duni, dall’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia” e da Grieco Abbagliamento.