Il cittadino materano Valentino Blasone esprime alcune considerazioni dopo aver partecipato alla manifestazione di protesta organizzata da un gruppo di cittadini in piazza Vittorio Veneto.
Domenica sera in piazza, tra i presenti, soprattutto semplici cittadini, senza tessera di alcun partito e con grande dignità, hanno affermato: 1) Matera non è in vendita 2) Matera non si usa 3) Matera si difende 4) Matera sceglie il suo futuro 5) Matera emblema della gente di Lucania Non è presunzione né campanilismo, ma è la verità storica di una cultura millenaria a dirci questo: non può esistere subalternità della citta di Matera nei riguardi di Potenza. La subalternità politica dei tempi della prima repubblica dell’era di Emilio Colombo è finita da un pezzo e Matera non è disposta a tollerare che, dopo quella antica del dopoguerra, ve ne sia un’altra nuova di oggi a nome del Presidente Pittella e dei suoi sodali. I Materani non sono disposti a questo. Ieri il messaggio venuto dalla piazza centrale, a vario titolo e se si vuole in alcune forme anche poco ortodosse e non condivisibili, è comunque stato chiaro e deciso. E su questo punto non ci sono equivoci di sorta. I rappresentanti eletti di Matera, gli onorevoli e senatori, i consiglieri regionali, gli assessori regionali, il sindaco e la sua giunta, i consiglieri comunali, devono tenere bene a mente questo passaggio: Matera è felice di essere centrale nel processo di promozione culturale ed economico dell’intera regione, ma non è disponibile ad essere utilizzata per rafforzare sistemi di potere personali, poco trasparenti, affaristici, per di più a discapito dei servizi offerti alla città stessa. È tempo delle scelte. Dalla piazza una voce all’unisono invita l’avvocato De Ruggieri, quale primo cittadino della nostra città, a scegliere da che parte stare, se continuare a dare credito ai suoi grandi elettori o se stare dalla parte di Matera. Conoscendo la storia personale del nostro sindaco non ci dovrebbero essere dubbi, però, purtroppo, un anno ed oltre di governo cittadino dice altro, mestamente l’esatto contrario. Ci si augura quindi che il sindaco De Ruggieri inizi ad ascoltare le istanze che ogni giorno montano sempre più dal cuore pulsante della città, senza dimenticare peraltro, che le prime voci di critica e dissenso sono venute, mesi orsono, proprio dalla sua stessa coalizione elettorale (leggasi senatore Tito Di Maggio e avvocato Nicola Buccico). Per favore si ascolti e si dia impulso fattivo alla risoluzione dei tanti problemi che mortificano la città e si tenga alto, con onore e senza deroghe spartitorie, il suo vessillo. Ai cittadini e contribuenti di Matera, poco interessa il rimpallo sterile di responsabilità fra la maggioranza di oggi e quella di ieri, ora minoranza. Non si dimentichi, e soprattutto non lo dimentichi chi oggi governa la città, che il voto avuto non è una cambiale in bianco. La fiducia avuta va ogni giorno guadagnata e contraccambiata con una azione amministrativa (che ad oggi è rimasta solo negli slogan elettorali di un anno ed oltre fa) tesa alla risoluzione dei problemi e a dare slancio ed attuazione al grande evento storico di Matera 2019. Si, evento storico, perché non ne capiterà un altro simile e perché è chiaro a tutti che da qui si parte per rendere Matera città europea e rivolta al futuro. Ieri in piazza si è detto: se non si è capaci di difendere Matera e di promuovere e costruire il futuro di Matera, si vada a casa. C’è grande fermento e voglia di nuovo, al di fuori e al di là di schemi politici posticci e passati, ormai superati dagli eventi. C’è voglia di appartenenza ad una comunità cittadina unica ed unita, che lavori in armonia, orgogliosa della propria storia e con la voglia di lottare per un futuro nuovo e diverso. Questo oggi vuol dire Matera e questo vuol dire essere Materani. Questo oggi è il compito primario che, chi guida la città, deve assicurare, perseguire e realizzare.Il resto è una labile fiammella che, prima ancora degli ormai anacronistici giochi di palazzo, il malcontento di sempre più tanti cittadini, qualora non si cambi rotta, non tarderà a spegnere.
Valentino Blasone