Domenico Gallipoli regala ai lettori di SassiLive una nuova fantastica puntata che ripercorre in chiave satirica l’ultima manifestazione promossa domenica scorsa da un gruppo di cittadini per protestare contro l’immobilismo che si registra nella città dei Sassi, pardon, a Rocks City. Di seguito ecco quello che è accaduto secondo Domenico Gallipoli nella serata di domenica 24 luglio in piazza Vittorio Veneto.
Gallipoli: “A Rock Ciy il 2 novembre è arrivato in anticipo”
Mister Stackewtch l’ultima volta era andato via da Rocks City deluso ed a capo chino; la città era cambiata non solo esteriormente ma anche nell’animo: i buoni rapporti tra i cittadini, il senso di solidarietà, tipici dei contesti in cui il nemico è comune, la guerra o la miseria, avevano ceduto il posto all’ostentazione, all’invidia, all’egoismo più sfrenato, all’arrivismo che crea spiriti vaganti nella politica locale. Come rimpiange Stakkio (così lo chiamava l’adorata moglie, così pure lo chiamavano gli amici) quel tempo in cui le persone avevano un’identità riconoscibile da lontano e duratura nel tempo! Lo scontro in politica c’era anche allora, ma senza la volgarità ed il piacere di offendere l’avversario oggi dominanti. E questo valeva anche a livello nazionale. C’erano i Whites, i Reds; quando si trattava di fare affari con altre nazioni, soprattutto con quelle di falce e martello, i Reds ci mettevano i loro buoni uffici, in considerazione del fatto che gli affari con quelle nazioni significavano anche posti di lavoro in patria. Che tempi brutti quelli attuali, pensa Stakkio! Di fronte alle tragedie c’è chi, invece di sforzarsi di trovare insieme ad altri delle soluzioni razionali a problemi che sono di grande complessità, preferisce lanciare slogan semplicistici, lucrare sulla paura, alimentarla per miopi calcoli elettoralistici.
Mister Stackewtch, sia per la morte della moglie che per i cambiamenti in cui non si riconosce più, si è chiuso sempre più in sé e nei ricordi, quasi fossero questi degli anestetici che gli fanno avvertire meno la tristezza del presente. Non può, però, sottrarsi agli obblighi di partecipare, come questa volta, alle nozze di una sua nipote, vivente a Rocks City. Vi si reca da Nuova York con un giorno in anticipo ed alloggia, come al solito, in una casetta ereditata da genitori, casetta situata negli storici quartieri di Stones, casette scavate nel tufo e ricche di storia e di umanità. Pur appoggiandosi ad un bastone, sale con passo lento e cadenzato da quell’ambiente che di sera sembra un presepe suggestivo e raggiunge il centro della città. Con sua grande meraviglia trova una panchina vuota, appena lasciata da una coppia con capelli biondi e che parla un’altra lingua. Si siede e chiude per un momento gli occhi come per riprendere le forze, messe a dura prova dal percorso non certo pianeggiante ed agevole. Quando riapre gli occhi resta interdetto: vede lì vicino tanti ceri posti sul pavimento della piazza, tanta gente. “Ma che sta succedendo” pensa fra sé! “Sono al cimitero, sono vivo o sto dall’altra parte? La mia testa non funziona, è il giorno dei morti … ho sbagliato data”. Fa fatica a riprendersi Mister Stackewtch, alla fine ci riesce, anche aiutato dalle parole che si scambiano, molto animatamente, i passanti tra i quali riconosce molti legati ad attività commerciali. “Vogliono organizzare la festa di Fine Anno a Potenza! Ma che c… c’entra Potenza con il contratto firmato tra la Rai e la Regione?”
E qualche altro “L’Amministrazione si comporta come Ponzio Pilato, non sta facendo nulla, anche se il Mayor sembra lo slogan dell’Anas – lavoriamo per voi –“.
Un altro ancora “Abbiamo perso i Grandi Eventi, ma non la monnezza, quella non la perdiamo mai ed è abbondante; ma pure noi cittadini quanto facciamo schifo! Buttiamo per terra spesso i sacchetti anche se abbiamo i cassonetti a disposizione; lasciamo di tutto, sedie, divani, televisori vecchi anche se con una telefonata potremmo risolvere educatamente questi problemi ”.
Poi il nostro Stackewtch vede un operatore di tv locale soffermarsi ad inquadrare uno striscione su cui campeggia la scritta “Pittella non è il Mayor di Matera”. Non comprende il significato dello scritto, ma le parole di un passante lo illuminano a riguardo.
“Pittella vuole spostare l’evento a Potenza per dare un contentino alla città capoluogo, ma sbaglia. E il nostro Mayor che dice? Sia fatta la sua volontà! Ma dove lo organizzerebbero l’evento? Nello stadio? Non c’è lì una location ideale e suggestiva come quella che Rocks City può offrire. Avrà fatto finta, forse, di non voler scontentare Potenza per poi tornare su Matera, una volta viste le difficoltà di organizzare l’evento lì”.
Ancora una volta Stackewtch non riesce a sopportare quanto gli sta davanti agli occhi e, incapace di riconoscersi nelle vicende e nell’animo della sua città, decide di far ritorno a casa per prepararsi alle fatiche del giorno dopo: si sposa una nipote, deve essere in forma!
Domenico Gallipoli