“Il protocollo va oltre il Capodanno e mira a tenere insieme la regione: da Matera a Potenza, passando per i centri dell’area Nord e del Sud. Nella Città dei Sassi punteremo a realizzare un campus per l’alta formazione giornalistica, proprio per dare quella visibilità internazionale che la città merita”.
Un protocollo d’intesa che punta alla valorizzazione della Basilicata, è stato sottoscritto ieri sera a Fiumicello di Maratea nell’ambito del Festival del Cinema, tra il presidente Regione Basilicata, Marcello Pittella e il presidente di Rai Com, Gian Paolo Tagliavia. All’appuntamento ha partecipato anche il sindaco della città di Potenza Dario De Luca.
Tra i contenuti vi sono importanti iniziative, tra cui quella del capodanno visto quale evento itinerante che ha preso inizio da Matera nel 2015 e terminerà a Matera nel 2019, dopo la tappa di quest’anno a Potenza e le due successive da programmare probabilmente a Venosa e Maratea.
La diretta di Rai Uno tornerà nella Città dei Sassi nell’anno in cui Matera sarà chiamata ad interpretare agli occhi del mondo il ruolo di Capitale europea della cultura; una vetrina globale che valorizzerà tutto il patrimonio culturale, naturalistico ed eno-gastronomico lucano.
“L’intesa – ha detto il presidente Pittella al momento della sottoscrizione – avrà un addendum molto significativo. La Basilicata potrà fruire di vetrine nazionali e internazionali, per valorizzare l’intero territorio lucano. Il protocollo va oltre il capodanno e mira a tenere insieme la regione: da Matera a Potenza, passando per i centri dell’area Nord e del Sud. Nella Città dei Sassi punteremo a realizzare un campus per l’alta formazione giornalistica, proprio per dare quella visibilità internazionale che la città merita.
Il Capodanno scorso è stato una scommessa vinta – ha aggiunto Pittella – poiché questa regione ha irrobustito la sua capacità di riconoscibilità nel mondo. La Basilicata ha recuperato capacità sul turismo con due milioni e trecentomila visitatori nel solo 2015, numeri destinati a crescere.
Il Capodanno itinerante che è partito da Matera è una locomotiva fatta di tanti vagoni. La Città dei Sassi rappresenta una fortuna per la Basilicata. Ma è un traino che ha senso solo se riusciremo a coinvolgere tutto il territorio. Se questa terra – ha concluso Pittella – punterà a fare squadra e a stare insieme in un unico progetto che guarda oltre i confini, anziché perdersi in piccole gelosie, potrà vincere la sfida globale”.
Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Francesco De Giacomo, Presidente della Provincia di Matera dopo l’annuncio del governatore Pittella di assegnare al capoluogo di regione lo show di Capodanno in diretta su Rai Uno. Di seguito la nota integrale.
De Giacomo: Perché Potenza e Matera sono ancora distanti. Si può e si deve costruire una nuova stagione di reale riconciliazione regionale.
In un recente mio intervento sulla questione che afferisce al completamento ferroviario della tratta Ferrandina – Matera, pronunciandomi a favore, ebbi a sostenere che l’ultimazione di questa opera avrebbe senz’altro accorciato le distanze – non solo naturalmente in termini geografici – dei due capoluoghi di Potenza-Matera, nell’ambito di un rinnovato processo unitario di valorizzazione e di crescita socio-economica dell’intero territorio regionale. Ero e, ancora di più, ne sono fermamente convinto, poiché questo inesorabile processo di riconciliazione sociale e territoriale, naufragato miseramente nel passato, nonostante le più avvedute visioni moderne sui modelli di sviluppo, all’attualità rischia di incepparsi nuovamente, annullando gli effetti benefici, che da una ghiotta opportunità correlata all’evento Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ne possono derivare.
Detto ciò, purtroppo i focolari mai del tutto spenti che alimentano – tuttora – i deleteri campanilismi di fazioni si sono riaccesi a seguito delle polemiche sul Capodanno della rai 2017 a Potenza, a cui hanno fatto da contro altare le contestazioni ad opera della comunità materana. Siamo nuovamente cascati nella trappola tipicamente di un becero e anacronistico provincialismo di bassa lega. A tal proposito voglio esprimere un mio modesto parere al riguardo. In linea di principio e comunque con le giuste e corrette modalità di comunicazioni – e forse anche di condivisione – il tema si sarebbe potuto gestire con più sapiente sagacia, non trascurando naturalmente l’ipotesi che per lo stesso evento fosse stata individuata una altra location, compreso il capoluogo di Regione. Per ogni scelta possibile, è evidente la necessità di verifica in termini di efficacia tra risultati attesi e risorse impiegate, in ragione dell’apprezzamento dal punto di vista del rafforzamento del brand Basilicata in vista di Matera CEC 2019. E’, altresì, legittimo immaginare che altre aree interessanti, colme di giacimenti culturali, storico-ambientali e, vieppiù a forte valenza turistica (quali Maratea o del Metapontino, di Venosa ovvero del Vulture Melfese), avrebbero potuto “competere” e non si esclude che si candidino per gli anni a venire. Per il capodanno 2017 la scelta è stata fatta, abbassiamo i toni della polemica e facciamo più attenzione per il futuro.
Vorrei soffermarmi su altro argomento che monopolizza il dibattito. In questi giorni si assiste ad una feroce diatriba anche in ordine al ruolo di Potenza, in quanto città Regione che catalizza la moltitudine dei servizi in una visione centralistica, giudicata – da più parti – poca incline a sostenere le richieste di presenza e/o potenziamento di investimenti e presidi istituzionali da collocare in altri territori (si pensi alla Sanità, all’Università, alle Infrastrutture). La rappresentazione realistica, peraltro sostenuta da autorevoli esponenti del mondo politico e civile , è che l’economia può sostenersi e risalire la china solo abbandonando il vecchio modello del “monocentrismo”, convertendosi invece al “policentrismo” laddove tutte le realtà presenti possano sviluppare a pieno sulla base della “consegna” storica ai territori le distinte vocazioni, creando un armonico sistema di sinergie, queste si, saggiamente coordinate dal più alto livello esponenziale istituzionale (Regione) a cui è assegnata la funzione strategica delle politiche di sviluppo – e, io aggiungerei – di “connessione” – territoriale di una comunità. Le recenti statistiche divulgate sono inclementi e raccontano un spaccato economico regionale abbastanza in sofferenza. Solo un diverso “modus operandi” potrebbe mitigare gli effetti del drammatico decremento demografico, dello spopolamento accompagnato dalla sempre più incalzante desertificazione di attività economiche e commerciali, dell’emigrazione intellettuale di cui soffre la regione tutta e, più drammaticamente Potenza.
La battaglia si vince insieme unendo le forze, valorizzando le ricchezze dei territori in una visione di sussidiarietà e complementarietà virtuosa. E allora basta con questa guerra tra poveri, in cui la tentazione a contendersi “un posto al sole”, che da una parte,rivendica una sorta di ruolo egemonico e, dall’altra esige il riconoscimento nazionale e/o internazionale dell’investitura, va sconfitta. Invertiamo la tendenza e scopriamo un’altra faccia del nostro impegno a tutti i livelli, soprattutto del ceto politico a cui è consegnata la responsabilità d’azione e su cui pende il giudizio di parte della storia di questa nostra regione. Abiurino, quindi, tutti quelli che a vario titolo alimentano la cultura del disfattismo, delle divisione e della contrapposizione in una specie di rievocazione alle contee dai confini angusti, desolati e desolanti e, persino distruttivi. Perché per costruire un nuovo futuro di coesione che esalti la radice valoriale ed identitaria di questa nostra piccola grande regione, c’è bisogno di un lavoro paziente, continuo e deciso, il cui seme dell’unità si identifica nella stessa idea di popolo; popolo che ha già assai sofferto nel passato, che intravede all’orizzonte il sogno di un riscatto diffuso e meritato. Non disperdiamo questo patrimonio ideale e rafforziamo i presidi di una reale emancipazione moderna ed epocale per il nostro territorio, non più facilmente scalfibile anche in presenza di insignificanti e ingiustificabili “post “o messaggi di rete – che rischiano di provocare un colpevole disorientamento annullando in un battibaleno l’azione di pacificazione tanto faticosa e altrettanto attesa.
La fotogallery della sottoscrizione dell’intesa tra Regione e RAI Com (foto www.SassiLive.it)
Sai che te ne fai del contentino Pittellone arrogante? Parassita al servizio di una classe politica di parassiti eletta da parassiti!
Parole…parole….parole De Ruggeri dimettiti hai svenduto anche la nostra dignità. Da padroni di bastimento a barca in affitto. Mi vergogno di essere rappresentato da questo sindaco!!!
Presidente De Giacomo, la sua difesa d’ufficio al presidente Pittella è un vano tentativo di arrampicarsi sugli specchi per giustificare una scelte senza nessun senso e nessuna ragione. Da presidente della provincia di Matera ci saremmo aspettati che lei fosse intervenuto prima e non a cose fatte se aveva da obiettare qualcosa. Ha preferito il silenzio ed ora consiglia tutti ad abbassare i toni in quanto i giochi sono oramai fatti. avremmo voluto che lei difendesse la città capoluogo di provincia da questo sopruso, invece… ci ha gettato un po di sabbia negli occhi parlando del.. nulla cosmico.
Si vede che lei non è stato eletto dai cittadini, si vede che lei è stato un “nominato” dalla politica ed alla politica risponde. Lei avrebbe dovuto farsi intrprete della rabbia della città e della provincia intera nei confronti di questo autentico scippo, invece consiglia di abbassare i toni. No, il popolo materano non ci sta, si adegui alla volontà popolare, se ne faccia portavoce invece che difendere chi l’ha nominata.
Bravo fabius, sei stato fin troppo educato,io l avrei mandato a quel paese pure a lui!
È giunto il momento che il Signor Sindaco De Ruggeri….Faccia il “Mea Culpa” e scenda definitivamente dal “CARRO”!!! Basta…È inconcepibile che Potenza faccia altri “SCIPPI”!!! DELUSO DA CHI GOVERNA LA NOSTRA CITTÀ….Matera non merita questo….Facciamo un bel “Referendum” per andarcene in terra d’Otranto, d’altra parte la Storia parla chiaramente ….Loro Campani…..!!!
Caro Pittella, a noi di Potenza non ce ne frega proprio niente! Tienitela pure e smettila di prenderci in giro! Sei come il tuo referente nazionale( cioè Renzi): un venditore di fumo e basta! Siamo stati fin troppo pazienti con te! Gira alla larga da Matera! Ora basta!
E come la volti e la giri sono sempre i materani i poveri provinciali campanilisti. E intanto i potentini fanno i c…zi loro. Protestiamo per il campus universitario mai realizzato e siamo piccoli campanilisti, protestiamo perché l’ospedale di Matera e Policoro saranno ridimensionati e dipendenti dal San carlo di Potenza (e questo lo dice, con grande esultanza, un potentino doc quale è il sig, Polese che lei per appartenenza politica conosce bene), e siamo piccoli campanilisti, chiediamo per Matera e provincia una sede APT potenziata ed efficente e siamo campanilisti. Lo dico con la morte nel cuore, ci state rubando sogni e speranze.
Presidente De Giacomo, il tuo è un intervento vuoto e banale che mira solo a difendere a priori le scelte del tuo DATORE DI LAVORO! Sei solo un nominato dalla politica senza autonomia di pensiero ed azione.