Riceviamo e pubblichiamo una nota sottoscritta da associazioni ambientaliste lucane in cui si annuncia la richiesta inviata al Prefetto per difendere il diritto all’informazione ambientale in Basilicata. Di eguito la nota integrale.
In questi giorni i Lucani hanno dovuto subire dei veri e propri insulti alla loro intelligenza perché si è cercato di far credere che chi informa e chiede la tutela ambientale secondo il Ministro Alfano non ha nulla di pacifico. Il Ministro Alfano ha parlato di ordine pubblico, nell’ambito dei movimenti ambientalisti lucani che sono tracciati e monitorati così come emerge dalla relazione resa dal Ministero dell’Interno. Eppure, per chi conosce i fatti della nostra terra sa benissimo che i comitati ambientalisti citati nella predetta relazione hanno sempre fatto informazione ambientale e basta. E allora, perché mistificare la realtà? E’ notizia di questi giorni che la Cassazione ha confermato i 5 arresti domiciliari disposti nell’ambito dell’inchiesta che riguarda il filone Tempa Rossa. Dalle indagini sono emersi una serie di illeciti e ad alcuni dipendenti dell’ Eni è stato contestato anche lo smaltimento illecito di reflui petroliferi del Centro Oli di Viggiano. All’indomani dell’avvio dell’inchiesta giudiziaria il Procuratore antimafia Roberti a Potenza durante la conferenza stampa, ha pronunciato a parole che pesano come macigni per la Basilicata: “Siamo di fronte a una organizzazione criminale di stampo mafioso, organizzata su base imprenditoriale”. Quindi, criminalità in ambito ambientale con conseguente onere per la magistratura di accertare anche quali e quanti danni tutto ciò ha provocato alla salute dei cittadini. E come se non bastasse per una regione piccola come la nostra, solo qualche mese prima il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri aveva parlato anche di insediamento di gruppi criminali in Basilicata con collegamenti con poteri forti della Regione e pezzi di burocrazia Tuttavia, nessun cenno a queste rilevanti questioni da parte del Ministro dell’Interno in vista in Basilicata, nessuna menzione alla necessità di garantire l’ordine pubblico nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e nessun accenno alle ipotesi di criminalità ambientale sempre compiute in questa martoriata terra. E se per Alfano sono non pacifici e da controllare e attenzionare comitati che rappresentano anche la coscienza civile pacifica e democratica dei Lucani, allora dobbiamo di certo preoccuparci. Avremmo voluto sentire un Ministro dell’Interno che tuona per chiedere il rispetto della legalità in Basilicata contro gruppi di criminalità organizzata e contro i criminali ambientali e non certo contro chi, in tutti questi anni, ha sempre denunciato alle autorità e all’opinione pubblica, le numerose violazioni di legge in materia ambientale e non solo. Ma non è strano tutto ciò? E’ per questo motivo e non solo che i movimenti ambientalisti, ma anche la coscienza civile della Lucania, si indigna per le vergognose parole del Ministro Alfano e per il silenzio della politica lucana che ha raccolto, prona su se stessa, l’ennesimo schiaffo alla dignità di tutti i lucani. Vergogna. Il giorno 26 Luglio si è scritta una ennesima brutta pagina in Basilicata. In altre nazioni queste gravissime affermazioni di Alfano e il rischio di creare una sorta di censura sull’informazione ambientale, avrebbero provocato un acceso dibattito politico e le frettolose e precipitose dimissioni di un Ministro che crea addirittura imbarazzo alle Istituzioni. Nei prossimi giorni una delegazione dei comitati ambientalisti chiederà di essere ricevuta dal Prefetto di Potenza e dal Prefetto di Matera. E’ anche pronta una segnalazione alle autorità giudiziarie in merito. Noi associazioni ambientaliste, Ministro Alfano, ci rivolgiamo sempre alle autorità e alle istituzioni per il rispetto della legalità, Lei invece dovrebbe prima chiedere scusa ai Lucani e poi dovrebbe dimettersi per non creare ulteriori imbarazzi alle istituzioni
Hanno aderito al presente comunicato le seguenti associazioni
VAS per il Vulture Alto Bradano,
Coordinamento per il Vulture Alto Bradano del Forum Salviamo il Paesaggio e Difendiamo i Territori.
AIL Associazione Intercomunale Lucania
Comitato Diritto alla Salute di Lavello
Comitato La Nostra Terra Non Si Tocca
Comitato Aria Pulita Basilicata
No Triv Lagonegrese
Forum per la tutela della legalità e del territorio Stefano Gioia
Cova Contro
La Quinta Porta
Pinguini Lucani
Liberiamo la Basilicata
Ehpa
Comitato Ambiente e Salute per il Sud
Briganti d’Italia,
Mò Basta,
Vola volontari per l’Ambiente
Mediterraneo no triv
Karakteria
Coordinamento No Ombrina
Laboratorio per Viggiano
Potenza Attiva
Comitato No – Pirogassificatore a Metaponto
No Scorie International