Con l’onorevole Vincenzo Viti facciamo il punto sull’attuale condizione politico-amministrativa dopo un anno di Governo De Ruggieri.
L’attuale condizione politico-amministrativa di Matera viene di lontano. Viene dalla crisi senza attenuanti di un PD organizzato in “famiglie” e strutturato in cerchi concentrici refrattari a qualsiasi contaminazione. Dibattito politico inesistente. Personale politico selezionato per filiere e garantito da tesseramenti sottostanti. Si sarebbe potuto evitare la rottura nella città se, ricorrendo alle primarie e facendo lievitare intorno a figure rappresentative (senza esclusioni) una chiara proposta di rinnovamento (qualità+competenze+avvicendamento generazionale) si fosse costruita sul consenso una nuova base per un disegno di governo adeguato alle sfide del 2019.
La città si è divisa fra una soluzione trincerata e conservativa, portatrice di continuità con aspettative e ruoli consolidati e una proposta formulata come “civica” perchè alimentata da affluenti diversi per culture ed esperienza politiche e sostenuta da un largo rifiuto verso pratiche di potere e visioni domestiche estranee al costume civile e alle aspettative della città. Ha vinto la prospettiva di una gestione civica affidata a un Sindaco di qualità carico di energia utopica pur se refrattario alle normali obbligazioni umane e civili cui il consenso chiama. Qualche errore commesso nella tessitura delle relazioni prepolitiche e politiche e nella lettura delle scelte migliori per la città (vedi la Fondazione) ha poi prodotto screzi, incomprensioni che hanno determinato quell'”inverno del nostro scontento” che è oggi la cifra del malessere diffuso. Un malessere di superficie che comincia a radicarsi, non fino al punto di far rimpiangere ciò che nessuno desidera ritorni, ma con effetti preoccupanti sul giudizio politico e sul “senso comune”. Effetti pericolosi che minacciano di deflagrare alla vigilia di quella che viene raccontata come la stagione ormai prossima di rinascimento della città: opere pubbliche, nuovi servizi, cospicui investimenti regolati in tempi sorprendentemente brevi per una città meridionale. Staremo a vedere.
La verità è che il “civismo” non si è mai tradotto in una soggettività coerente e in una vera cabina di regia: ciò che avrebbe preteso che si fosse data una soluzione organica al governo della città, osservando la promessa del ritiro di vecchie e logore bandiere, del cosidetto “passo indietro”, verso una giunta di salute pubblica, espressione delle qualità di una comunità degna del riconoscimento europeo. Ha invece prevalso lo spirito di contrada, il cencellismo della distribuzione delle competenze e degli incarichi, salvo qualche “rara avis”. Ciò che ha rianimato lo spirito di rivincita di un PD sconfitto e debilitato, rancoroso e lontano dal profilo di forza di opposizione impegnata a guardarsi dentro con coraggio, a rinnovare metodi e personale e sopratutto ad operare come “forza governante”.
Oggi siamo ad un passaggio cruciale. Dopo un anno vissuto con risultati di rilievo sul versante dell’immagine nazionale ma assai precari sul piano della gestione della città fisica (gravata dal peso di incursioni indebite e pretese ai limiti dell’incontinenza e talvolta della decenza) siamo alle prese con il che fare? un nuovo governo, un governo dimezzato, con quale strategia?
“Innanzitutto manca una strategia. Lo strabismo fra Amministrazione e Fondazione è delittuoso. La gestione della Fondazione appare navigare su rotte lontane, sotto l’impulso di scelte non solo ignote ma non coordinate con le responsabilità civiche. Un anonimato operoso e sfuggente che non intendo imputare all’Intendenza ma che viene vissuto come un limbo, una terra di nessuno (o più realisticamente di qualcuno).
Ma per tornare all’Amministrazione Comunale, manca una comunicazione puntuale di quel che avviene, poichè si tratta di un’esperienza che va vissuta in una casa di vetro. Sopratutto occorrerebbe una svolta in grado di superare l’occupazione militare di postazioni che si era convenuto non dovessero essere assegnate a simboli o a vecchie casacche politiche, alcune inesistenti o in liquidazione. Il suggerimento, gratuito, che mi permisi di offrire qualche mese addietro fu che il Sindaco si presentasse in Consiglio con sei nomi attinti alle migliori esperienze professionali e culturali e al di fuori di ogni trattativa farlocca. Ne aveva la delega essendo stato votato al ballottaggio dall’intera città con una scelta plenaria e trasversale.
Torno a suggerirgli di evitare le irriferibili transazioni (con piccole lobbies cittadine peraltro conflittuali e isolate e con gruppi collegati a piccoli e medi potentati) e di andare avanti con una proposta coraggiosa che rischi finanche di essere respinta. Sarebbe la prova della verità in una città chiamata a prendere atto del fallimento complessivo di una stagione alle cui responsabilità nessuno potrebbe sottrarsi.
Leggo che nello zoo delle specie politiche prodotte dal voto esisterebbero anche i “pittelliani”. E’ possibile che si tratti dell’estrema risorsa di chi, non illegittimamente, nella babele delle sigle, vorrebbe segnalare un’esistenza e l’esigenza che essa venga rispettata. Il “pittellismo” che viene trattato come una filosofia esoterica, non esiste nè in natura nè in storia. E’ una delle espressioni gergali di una politica che dovrebbe ispirarsi a valori più alti. Sopratutto dovrebbe rispettare il valore istituzionale di una presidenza che non può essere ridotta a genere o a specie poichè è nata su presupposti di rinnovamento finora non rinnegati. Pur se so bene che la sortita dei cosidetti pittelliani risponde a rifiuto di una spartizione che promette, al di fuori di ogni logica, di premiare piccole e screditate pretese.
Credo possano essere giudicati questi suggerimenti, come frutto di buon senso e dell’osservazione delle infelici condizioni nelle quali siamo costretti. Il sogno che nutriamo è che intorno a De Ruggieri si possa raccogliere il meglio della comunità, che si trovi la forza per un’impresa unitaria che duri fino al 2019: data dalla quale ognuno riprenderebbe la propria libertà ma avendo contribuito a cogliere un obbiettivo essenziale da cui trarre profitto. Una soluzione di salute pubblica che si giovi anche del concorso di quella parte del PD disposta a riscattare errori e impegnata a recuperare una funzione che pur a quel partito appartiene per storia e per insediamento originario. In funzione di questo obbiettivo una soluzione ponte, ovviamente decente e credibile, ma già carica oggi di una prospettiva più ricca e partecipata potrebbe servire se contasse su una comprensione larga e consapevole. Non mi pare una cosa impossibile. Ma Sindaco che sappia scendere dalle stelle non potrebbe nè dovrebbe ignorarla”.
Cosa chiede a Pittella?
“A Pittella io chiederei non solo una notte stellata con la Rai al passaggio dell’anno eppoi 364 giorni di ordinaria manutenzione, ma un’attenzione eccezionale alle cose che restano e resteranno. Alla Rai chiederemmo personale e più attenzione per il territorio e inoltre strutture stanziali, occasioni di occupazione e formazione, ribalta nazionale e internazionale per Matera nelle manifestazioni che contano. Ed è materia che il Presidente della Regione dovrebbe coltivare con costanza e concretezza. A lui chiederei inoltre infrastrutture, chiarezza definitiva sulla ferrovia e sui collegamenti stradali. E sopratutto (è il lavoro che con la Svimez stiamo realizzando) il riconoscimento a livello nazionale ed europeo del distretto portuale Taranto-Matera come Zona Economica Speciale, fertilizzata dalla Piattaforma Logistica ormai finanziata e da un’idea avanzata e moderna dello sviluppo agro-industriale che esalti le vocazioni del metapontino e della Valle del Basento. Sono queste, più che altre, le cose che contano e che restano! Ritengo che sia utile che le dica uno come me che, nella sua esperienza politica e non essendo stato in tanti anni un “turista per caso”, non solo non si è risparmiato ma qualche risultato (non cancellabile) ha saputo produrre per la Città e per la Regione.
Ma……alla fine che cosa hai detto? E per Matera? Come sempre troppo prolisso…..chiacchiere!!!! Fatevi da parte e giovani politici alla ribalta!!!