“Un titolo fuorviante (‘Politici lucani a peso d’oro’) rischia di far intendere che in Basilicata i gruppi consiliari costano più che in altre Regioni italiane. Non è così perché una legge dello Stato dal 2012 ha uniformato, riducendoli, i costi della politica in tutte le Regioni. Quel taglio deciso dal Parlamento si è aggiunto a quello che il Consiglio regionale della Basilicata aveva deciso alcuni mesi prima. Poi si è ridotto il numero dei consiglieri regionali, passati da 30 a 20, sono stati aboliti i vitalizi e le indennità di fine mandato e in questa legislatura sono stati effettuati ulteriori tagli, con la riduzione delle Commissioni, dei componenti dei rispettivi uffici di presidenza e dell’indennità di missione dei componenti degli organismi istituzionali. Pur facendo ammenda rispetto ad episodi che in passato hanno segnato negativamente l’esperienza istituzionale, è evidente che in Basilicata è stata imboccata una strada diversa, all’insegna della trasparenza, per recuperare un rapporto di fiducia fra istituzioni e cittadini. Ed è su questa strada che continueremo ad operare”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Francesco Mollica replicando a quanto pubblicato oggi dal quotidiano “La Nuova del Sud”.
“Additare i consiglieri lucani per un costo che è uguale in tutta l’Italia, come prevede la legge – aggiunge Mollica – oltre che fuorviante, è profondamente sbagliato. Qualsiasi costo, non solo quello relativo ai fondi dei gruppi consiliari, se riferito alla variante demografica ci vede naturalmente penalizzati. Ma va anche detto che in Basilicata con i fondi dei gruppi e per l’esercizio del mandato si pagano dipendenti e collaboratori dei gruppi, mentre in altre Regioni come la Lombardia è la Regione a farsi carico di queste spese, assumendo direttamente i collaboratori dei gruppi. Se solo si tenesse conto di questo dato, anche la statistica di Open Polis produrrebbe dati diversi. Naturalmente il dibattito sui costi della politica non si esaurisce in questi dati, e continuerà nei prossimi mesi anche per le evidenti ricadute legate alla riforma costituzionale ed alla conseguente ridefinizione del ruolo delle Regioni. Il Consiglio regionale della Basilicata parteciperà a questo dibattito in maniera trasparente, aperto ai contributi che verranno dalle forze politiche e dal mondo associativo, con l’obiettivo di promuovere la qualità della democrazia e del confronto politico”.