La nomina dei nuovi assessori regionali che ha fatto registrare l’ingresso di due rappresentanti dei partiti minori del Centro-sinistra, deve rappresentare non l’episodio dettato da circostanze casuali legate alla crisi d’identità del Pd, ma la conferma di una scelta di campo che rinsaldi la vera solidarietà tra chi sostiene un progetto ed una idea di Basilicata, dedicata ai più deboli ed ad un rilancio dei settori produttivi che garantiscano occupazione e sviluppo.
I segretari provinciali di Potenza e Matera, Massimo Macchia e Pasquale Stella Brienza, in uno con il dirigente nazionale Luigi Scaglione e quelli cittadini Emilio Candia e Giovani Vizziello, hanno per questo giudicata opportuna e convincente la nomina di un suo esponente, il consigliere Nicola Benedetto, ad assessore regionale, nella certezza del suo lavoro disinteressato e del suo impegno a favore delle genti lucane in un delicato settore quale quelle delle infrastrutture che presenta notevoli criticità e necessita di rapide risposte risolutive.
La convinzione di Centro Democratico di Basilicata, sul versante politico, è che appare sempre più necessario che il maggior partito della coalizione esca dalle secche di una crisi che appare irreversibile e per la quale l’impegno del solo Presidente della Giunta Regionale, non può bastare a colmare il vuoto di politica e di reale coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali.
Una crisi che appare ancora più debordante nelle amministrazioni comunali di Potenza e Matera, dove due Sindaci espressione della confusione elettorale determinata da gruppi di interesse e di potere, navigano a vista, senza idea e senza un progetto di comunità sociale che INSIEME guidi anche lo sviluppo delle aree interne e senza nessuna maggioranza politica.
Ripiegata su stesso e sulla confusione ideologica l’amministrazione comunale di Potenza, con un Sindaco prigioniero di lobbies ed interessi sempre più evidenti, ora sono i pezzi più retrivi e legati al potere, del Pd, ad essere affascinati dal contorto ragionamento di chi li giudica come mestieranti e poi li fa sedere al suo fianco. Sorprende il silenzio di chi si lascia irretire dal Sindaco della destra capace anche di sbeffeggiate uomini ed idee di chi gli consente di restare in sella.
Sfinita e smarrita, l’amministrazione comunale di Matera, invece, ha perso la bussola di un comune sentire del territorio, di essere protagonista con la sfida di Matera-Basilicata 2019 e di guardare alle relazioni umane come più importanti di quelle economiche, interessanti ma anche pericolose sul piano della tenuta sociale futura.
Per entrambi i capoluoghi si impone una svolta ed una scelta di campo che provochi la rottura di metodi e meccanismi di governo fuorvianti.
Accogliamo infine, con interesse, la proposta responsabile di quanti, a livello nazionale e regionale in primis, stanno lavorando per la costruzione di un progetto di area moderata e centrista, non per questo equidistante ma con i piedi ben saldi in un’alleanza di Centro-sinistra, da ricostruire e sostanziare indipendentemente dalle rappresentazioni di potere e di governo.
E lo sforzo va fatto anche da chi deve lavorare alle modifiche della legge elettorale nazionale ed a comportamenti seri e convincenti a livello locale che rifuggano dai personalismi.