Con l’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Matera si è conclusa questa mattina, alle prime luci dell’alba, l’operazione “Boomerang” condotta dai Carabinieri della Compagnia di Matera dietro la costante direzione della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento restrittivo ha colpito un 43enne incensurato materano, Andrisani Paolo, nei confronti del quale l’attività investigativa svolta ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza per i reati di usura e tentata estorsione a danno di una donna, residente nel Capoluogo, versante in uno stato di bisogno ed indigenza economica poiché gravata da ingenti debiti contratti per motivi personali. L’uomo, offertosi di aiutare la vittima, a fronte di una somma in contanti di euro 35.000 prestatale nei primi giorni del dicembre 2010, con l’obbligo di restituzione entro il 15 gennaio 2011, avrebbe richiesto nell’immediatezza, quale garanzia, titoli bancari per un ammontare complessivo di euro 49.000, pattuendo in tal modo la corresponsione di interessi usurari pari all’esorbitante tasso del 347% circa, nettamente superiore al limite fissato per legge. Da qui ha inizio la spirale creditizia in cui è finita la vittima la quale, approssimandosi la data di estinzione del debito e non riuscendo a reperire i 49.000 euro, ha più volte richiesto al suo strozzino di temporeggiare ulteriormente. Richieste alle quali l’arrestato ha risposto con un fermo diniego, intimorendo ulteriormente la vittima riferendole che gli amici creditori a cui lui stesso si era rivolto per la somma prestata non potevano più aspettare, facendole altresì percepire che si trattava di gente poco raccomandabile, gravitante in ambienti della malavita pugliese, attraverso il racconto delle vessazioni riservate da queste persone ad altra donna colpevole di aver ritardato il pagamento. Con queste velate minacce l’usuraio, oltre ad impaurire fortemente la donna, ha cercato anche di farle intendere che laddove non avesse reperito la cifra si sarebbe dovuta trovare una soluzione alternativa consistente o nel contratto di vendita di immobili di proprietà della vittima, con promessa successiva rivendita in suo favore a debito estinto, o nella cessione di quote societarie di un’azienda agricola di cui la signora è titolare. Evidente, dunque, il tentativo da parte di A.P. di incrementare ulteriormente i propri ricavi sfruttando l’evidente drammatico stato di bisogno e la debolezza, nonché soggezione, psico-fisica della vittima, affondandola in una spirale debitoria che avrebbe trovato fine solamente nel momento in cui si fosse riusciti a togliere ogni bene, mobile/immobile, alla donna. Donna che però, facendosi forza, con coraggio, in preda all’esasperazione ha raccontato la vicenda ai Carabinieri di Matera che immediatamente hanno avviato l’indagine oggi conclusa. Ovviamente, nei mesi di attività investigativa, la vittima è stata opportunamente seguita ed assistita dai militari dell’Arma al fine di prevenire e scongiurare ogni possibile gesto di ritorsione e violenza nei suoi confronti, assistenza che continua tuttora. L’importante risultato operativo costituisce anche favorevole occasione per ribadire un messaggio già lanciato ai cittadini da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Matera: denunciare il proprio stato di bisogno e la conseguente costrizione al pagamento di interessi usurari è l’unico modo per uscire da una situazione altrimenti estremamente pericolosa per le ripercussioni sul piano psico-fisico ed economico in cui versano, spesso abbandonate, le vittime. Soprattutto in questo particolare momento di pesanti ristrettezze economico-finanziarie che affliggono il panorama nazionale, il fenomeno dell’usura acquista vigore interessando tanto il privato cittadino quanto le aziende, stroncando ulteriormente le possibilità di crescita e sviluppo del territorio. I Carabinieri, pertanto, rivolgono un invito anche alle associazioni di categoria ed agli organismi ed enti assistenziali che operano nel settore elargendo fondi a sostegno delle vittime a consolidare ulteriormente, in uno sforzo sinergico comune, i già stretti legami con le Forze di Polizia per un contrasto serrato e d’insieme del fenomeno delittuoso, sperando che sempre in più casi la spirale di sofferenza arrecata dagli strozzini si ritorca contro loro stessi, prontamente perseguiti, come il boomerang che ha dato il nome all’operazione dei Carabinieri di Matera.
ADICONSUM BASILICATA: “STARE AL FIANCO DELLE VITTIME PER STRONCARE L’USURA”
L’operazione “Boomerang” – ha commentato Marina Festa, Segretaria Provinciale dell’Adiconsum di Via Ettore Maiorana a Matera – condotta dai Carabinieri della Compagnia di Matera ha riportato a galla la piaga dell’usura e dell’estorsione nella provincia di Matera che sembrava ormai scomparsa da diversi anni.
Noi dell’Adiconsum manifestiamo la nostra solidarietà alle vittime dell’usura e dell’estorsione e alle Forze dell’Ordine che quotidianamente dimostrano di essere al fianco dei cittadini.
La piaga dell’usura è un fenomeno sommerso che attanaglia le imprese e le famiglie, specialmente in questo periodo di crisi economica e finanziaria e con un sistema bancario che crea sempre più problemi nel momento di accesso al credito.
Infine – ha concluso Marina Festa – gli usurai approfittano della condizione di debolezza delle loro vittime. L’Adiconsum, attraverso lo Sportello Famiglia & Solidarietà, organizza assistenza per chi si trova in difficoltà economica.
L’Adiconsum consiglia di “non fare il passo più lungo della gamba” e di non rivolgersi mai a chi offre denaro in prestito con rapide procedure chiedendo in cambio interessi elevati o altre condizioni esose e di denunciare l’usuraio per uscire da una spirale perversa dell’indebitamento.