Sabato 6 agosto 2016 dalle ore 10 in piazza Tre Torri a Matera sarà presente il camper della Polizia di Stato per il progetto “Questo non è amore”. All’iniziativa aderisce anche il C.A.I.- Centro Antiviolenza Italiano. Di seguito la nota inviata dalla presidente Ivana Del Giudice.
Martedì 3 agosto 2016 due donne accomunate dallo stesso destino di morte. Vania Vannucchi, bruciata viva a Lucca dall’ex. Gravi e profonde bruciature su 90% del corpo non le hanno lasciato scampo. L’assassino: l’uomo con il quale aveva concluso una relazione. Rosaria Lentini, accoltellata 12 volte alla schiena ad Arienzo, in provincia di Caserta, per poi essere abbandonata, priva di vita, a mo’ di spazzatura in un sacco a pelo. L’assassino: l’uomo con il quale aveva una relazione. Un unico filo rosso: l’efferatezza criminale di chi ha deciso di mettere fine alla loro vita. Simili e atroci gesti non si possono giutificare puntando i riflettori, come spesso accade, sulla personalità dell’assassino perchè in tal modo si corre il rischio di contribuire all’emulazione di tali crimini, generando, altresì, confusione sul vero significato dell’amore.
L’amore non può essere il gelo delle emozioni; non può essere il fuoco che brucia il corpo o la lama tagliente che strazia la carne. L’amore è ben altra cosa! Vania e Rosaria, e prima di loro le altre, sono morte a causa di una matrice violenta che gela la radice delle emozioni strappando la vita al futuro. Siamo di fronte ad una mattanza ed ivi si coglie la spietatezza reale della più surreale delle verità. Oggi come ieri dentro di noi muoiono le più belle emozioni dinanzi ad assassini spietati, freddi e finanche troppo anormalisticamente normali. I numeri parlano chiaro. Sono piu’ di 60 le donne uccise dall’inizio dell’anno. Oltre 160 dal gennaio 2015. Cio’ che viene fuori e’ uno spaccato di mondo che porta solo stragi di sangue femminile. Da qui una sola certezza: la cultura della prevenzione, pur di fondamentale importanza, non basta. È necessario, quanto improcrastinabile, che la magistratura, le forze dell’ordine, le scuole, gli altri organi istituzionali coinvolti, nonché gli stessi Centri Antiviolenza, seguano un percorso di concreta e dettagliata preparazione sulla violenza di genere per riconoscere le situazioni di reale pericolo. Ed è altresì necessario che da parte della giustizia ci sia una risposta ferma che si concretizzi in pene certe e pesanti nei confronti di chi si macchia di tali delitti.
Ribadiamo l’invito a tutte le donne vittime di stalking o violenza a denunciare. Il Cai anche questo sabato sarà in piazza Tre Torri a Matera con il camper della Polizia di Stato, promotrice del progetto “Questo non è amore”. Saremo, unitamente a personale della Polizia, ad attendere le donne che vorranno parlare e denunciare episodi di violenza garantendo loro anonimato e massima discrezione. Adesso più che mai è importante “fermare” la violenza. Prima che sia troppo tardi.