Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dallo storico materano Giovanni Caserta dopo l’assegnazione a Matera della medaglia d’oro al valor civile per l’insurrezione popolare contro il regime nazi-fascista avvenuto il 21 settembre 1943. Di seguito la nota integrale.
E così Matera è medaglia d’oro ai valori della Resistenza. Il riconoscimento arriva con un ritardo impossibile di 73 anni. Qualche città, a questo punto, potrebbe ambire ad una medaglia d’oro ai valori del Risorgimento. Siamo nel paradossale, anche quando sono in gioco valori di grande rilievo, quali sono quelli della Resistenza. L’annuncio viene puntualmente accompagnato dalla notizia che la pratica, due anni fa, fu rivista e fatta propria dal sindaco Salvatore Adduce (PD), che ne dette incarico all’on. Bubbico (PD), sottosegretario agli Interni, il quale ne fece edotto il ministro Alfano. Personalmente, avendo scritto molto sul 21 settembre a Matera, ma sine ira et studio, non esulto più di tanto, ben sapendo che la Resistenza, prima che essere celebrata, va vissuta. Oggi la città di Matera e la sua classe politica hanno doveri verso la nazione, verso la regionee soprattutto verso la comunità, molto più impegnativi. Non saranno consentite pratiche clientelari, sotterfugi, astuzie, trasformismi, pasticci che inquinano la vita politica e spingono alla sfiducia eal pessimismo, o alla rassegnazione;non saranno consentite forme di intolleranza, di emarginazione e preconcetta esclusione verso chi ha una posizione politica diversa e, soprattutto, ha idee diverse.
Ma sarà la nostra classe politica all’altezza della nuova situazione? Devo anche dire con franchezza che, nella lotta al fascismo e al nazismo,non vedo inferiore la sollevazione di Rionero, dettata dalla fame. Ancor di più mi affascina la Repubblica di Maschito, che, dopo la caduta del fascismo e dopo l’armistizio, durata appena dal 15 settembre 1943 al 10 ottobre 1943, si dette un primo sindaco contadino e analfabeta. Fu un sindaco che non sapeva firmaregli atti, ma che, col buon senso di Bertoldo, abolì tutte le disposizioniin vigore dei fascisti italiani, non meno responsabili dei nazisti tedeschi. Applicò anche un più equo regime fiscale, distribuì equamente i viveri ad una popolazione affamata, dichiarò decaduta la monarchia, proclamò la prima repubblica popolare, nata dalla Resistenza o, comunque, dalla caduta del fascismo. E mi prende anche altro pensiero. La guerra, negli stessi giorni e ore, fece a Potenza 187 vittime, di cui 150 civili (a Matera 22, a Rionero 17). Morirono sotto le bombe alleate, cioè americane. Sono caduti, non sono martiri, perché le bombe erano americane. E se fossero state tedesche?
Giovanni Caserta
Aggiungere commenti a ciò che già è stato detto e scritto sui dolorosi fatti del ventuno settembre 1943 a Matera credo sia superfluo. Così come sia superfluo paragonare avvenimenti, seppur contestuali, accaduti in altre comunità. Penso che questa medaglia sia il giusto riconoscimento al valore civile dei materani che “furono”. Onore a loro.