Dopo aver appreso che il Tar del Lazio ha bocciato i ricorsi avanzati da alcune regioni contro le compagnie petrolifere in materia di ricerca e prospezione d’idrocarburi e tra queste figura anche la Regione Basilicata, Maria Murante, Coordinatrice SeL Basilicata in una nota dichiara che “non basterà ai vertici della Regione Basilicata la massima secondo cui ‘una menzogna ripetuta all’infinito finisce per diventare una verità’ per coprire il misto di superficialità e dilettantismo che contraddistingue gli atti”. Di seguito la nota integrale.
A tratteggiare il quadro interviene il Tar del Lazio, bocciando i ricorsi avanzati da alcune regioni contro le compagnie petrolifere in materia di ricerca e prospezione d’idrocarburi – e gas – sotto i fondali del Mar Ionio, stabilendo che quelle ricerche ‘s’hanno da fare’. Ma il dato vero emerge dalla risposta che il Tar riserva alla Basilicata, la quale aveva sostenuto che il via libera ambientale era stato dato senza tener conto della ferma opposizione manifestata dalle regioni interessate: ‘storie’ – precisano i giudici amministrativi – dal momento che al ministero non è mai giunta alcuna opposizione da parte della Regione, unico ente chiamato a esprimere il proprio parere. Per la verità i giudici si correggono quando fanno notare che l’unica opposizione giunta dalla Regione è quella sulla violazione di un inesistente Piano delle Coste.
Siamo ancora una volta di fronte alla farsa, nella quale si consumano incapacità, arroganza e subalternità agli ordini delle lobby energetiche, e il cui minimo comune denominatore continua ad essere la presa in giro dei cittadini lucani. Quegli stessi cittadini che solo lo scorso aprile avevano bocciato sonoramente le trivelle in mare, segno della distanza oramai abissale tra i lucani e il grumo di potere annidatosi ai piani alti di viale Verrastro.
Maria Murante, Coordinatrice SeL Basilicata – Comitato esecutivo nazionale Sinistra Italiana