Rossana Giuliva, consigliere comunale di Pomarico eletta nella lista civica ha inviato una nota che contiene una serie di interrogazioni presentate in Consiglio comunale nell’ultima seduta del 5 agosto scorso. Di seguito la nota integrale.
Ho letto con viva sorpresa l’ordinanza sindacale n.14 del 12 luglio 2016 con la quale il Sindaco istituisce il limite massimo di velocità, per tutte le categorie di veicoli, nell’abitato e su tutte le strade comunali esterne, rispettivamente di 30 Km orari e di 50.
Quello che più sorprende è la candida ammissione della “situazione di diffuso dissesto del manto stradale, tale da determinare pericolo per la circolazione veicolare e pedonale”
Ora è di tutta evidenza come i nostri amministratori in tutt’altre faccende affaccendate, per niente si sono curati di intervenire sulle crepe del manto stradale delle strade comunali appena le stesse si sono presentate. Ad oggi è evidente che il mancato e repentino intervento ha ulteriormente aggravato la situazione che si ammalora ancorpiù giorno per giorno.
Di qui è facile prevedere che su dette strade sarà a breve impedito il traffico veicolare e forse anche quello pedonale.
Ma ci si giustificherà con la ormai solita litania che: “mancano i soldi per gli opportuni interventi”.
No! Non è proprio così. I soldi ci sono e si sprecano, anzi si buttano. Basti guardare i diversi interventi che si sono succeduti nel 2015 e in questi mesi del 2016 in cui si è disposto il recupero dei rifiuti ingombranti dalle contrade limitrofe del paese a colpi di 5/10 mila euro a botta. Quando si poteva regolamentare il conferimento da parte dei cittadini, opportunamente informati, in un posto adatto e discreto della periferia, nelle more della realizzazione di un sito ad hoc.
Si guardi la Determina 120 del 21.7.2016 con la quale si sprecano, col solito sistema dell’ affidamento diretto circa €. 9.000 per rimuovere i rifiuti ingombranti di Contrada Marindola e Madonna del Carmine. E quelli di contrada Petrella e La Pineta quant’altro costeranno? Interventi questi ricorrenti ormai con cadenza quasi bimestrale.
Basti pensare che sono stati buttati circa 25.000 euro per ristabilire la pedonabilità di via Ariosto, ove obbligato alle opere di messa in sicurezza del pericolante palazzo Donna Iole erano i proprietari dello stabile stesso e non il Comune e ciò anche in forza di una Ordinanza Sindacale del precedente sindaco, mai revocata.
A proposito era stato affermato da Sindaco e Vicesindaco, in un precedente Consiglio Comunale, che per la spesa relativa alla messa in sicurezza di quel fabbricato di Via Ariosto ci si sarebbe rivalsi sui proprietari. Ora chiedo a Sindaco e Vicesindaco, con preghiera di rispondere per iscritto, : “E’ stata avviata una pratica, una procedura, un’azione giudiziaria per il recupero della spesa di circa 25.000 Euro ? Se si, a che punto è la pratica. E se no, per quale ragione il Comune ha posto sulle spalle della collettività quella notevole spesa, gratificando, sostanzialmente i proprietari che certo non sono nullatenenti?”
I soldi per la riparazione delle strade non ci sono, afferma il Sindaco, ma si regalano alla ditta Grassani e Garofalo €. 18.000 e un pullman nuovo di zecca, con tutte le spese a carico del Comune, a fronte di non meglio precisati ed improbabili servizi a favore della collettività. Anche questa operazione è stata condotta con la solita opacità che contraddistingue l’operato corrente di questa Amministrazione, ove uniche certezze sono le spese a carico della collettività.
I soldi per la riparazione delle strade non ci sono, afferma ancora il Sindaco, ma le spese di giustizia, parcelle professionali per gli avvocati, interessi legali e svalutazione monetaria per i diversi procedimenti giudiziari a carico del Comune si trovano e in men che non si dica.
A proposito di vertenze giudiziarie è singolare che questa Amministrazione sia così sollecita nell’opporsi a qualsiasi richiesta giudiziaria di pagamento pervenuta da legittimi creditori. Cito l’ultima delibera, la n. 43 del 18.7.2016. Questa delibera che nell’ Albo pretorio Elettronico del Comune, porta come oggetto : “Comunicazione deliberazioni adottate dalla Giunta Comunale.” Nel palese tentativo di mascherare il vero oggetto della delibera che è la costituzione in giudizio su un atto di citazione di un creditore che nel caso specifico è l’A.T.I. di Melotti Roberto e Luigi e relativi ai lavori di costruzione della Circunvallazione del Comune, lavori appaltati ed eseguiti dalla predetta A.T.I. di Melotti negli anni 1985/1990. Lavori appaltati dall’allora beneamato sindaco Mancini Mario, zio che Dio lo abbia in pace, di quello attuale, ma solo parzialmente pagati, come del resto quasi tutte le opere realizzate in quegli anni, mai pagate agli appaltatori le cui spese oggi, gravate da oneri per parcelle di avvocati per centinaia di migliaia di Euro, di spese di giustizia, di interessi legali e rivalutazione monetaria gravano sulle spalle dei cittadini di Pomarico.
Comunque con questa delibera si decide di costituirsi in giudizio per : “la tutela dei propri interessi.” Ma quali sono gli interessi del Comune? Questi interessi non sono assolutamente indicati. Qual è la motivazione per cui ci si oppone al pagamento ? La creditrice ATI, per caso non ha eseguito i lavori per cui richiede il pagamento ? Per caso non li ha eseguiti nella quantità richiesta? La direzione Lavori dell’epoca non ha riconosciuto questi lavori per cui l’appaltatore richiederebbe il pagamento? I Lavori sono stati eseguiti in difformità dal progetto?
In assenza di queste giustificazioni di questo tipo, la semplice opposizione al richiesto pagamento non persegue di certo gli interessi del Comune, apparendo la causa stessa come Causa Velleitariapersino sanzionabile da parte del magistrato giudicante. Ed in ogni caso, il procrastinarsi a dismisura della data di pagamento del credito reclamato espone questa collettività all’esborso delle maggiori somme dovute per interessi legali e svalutazione che vanno, inesorabilmente ad aggiungersi a quelle sino ad oggi maturate. Interessi e svalutazione che si andranno a sommare a quella montagna di debiti dagli stessi amministratori quantificati tra i 4 e 5 milioni di euro. E’ altresì singolare che il Responsabile del Settore Lavori Pubblici apponga il suo Visto per la regolarità tecnica. Nessuno meglio di lui sa se la richiesta di pagamento è relativa a lavori eseguiti dalla ditta ATI ed il suo Visto sarebbe giustificato solo in caso di mancata e/o difforme esecuzione dei lavori. Nel caso di specie mi sembra che il parere sia stato espresso per indecorosa accondiscendenza alla volontà politica. E’ evidente che il costituirsi in giudizio finalizzato al rinvio del pagamento non avendo alcuna possibilità di avere sentenza favorevole costituisce un procurato danno alla collettività, la somma di questi danni, in aggiunta a ricorrenti sprechi, fa venir meno le risorse per la messa in sicurezza e la percorribilità delle strade,
E tornando alle strade, è singolare che la ordinanza sindacale è da osservare a prescindere dalla segnaletica stradale.
Mancini, sei un grande. Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti. Solo tu puoi avere la destrezza e la forza di modificare ed innovare in maniera assolutamente personalizzata il Codice della Strada. Certo, questa trovata che nel percorrere una strada interna o esterna del nostro disastrato paese, un cittadino italiano, o cittadino del mondo, debba osservare un limite di velocità non indicato, la dice lunga sulle tue capacità di amministratore. Mi chiedo quale mente geniale te l’abbia suggerito, ma solo tu potevi accogliere e fare tuo tale suggerimento.
Non è quindi assenza di fondi la causa della impraticabilità delle strade, ma la cattiva gestione delle risorse di un’amministrazione che si distingue unicamente per la sua incapacità e l’inettitudine dei suoi componenti e sostenitori.
Per concludere chiedo risposta scritta al Sindaco e suo Vice sui seguenti quesiti:
1. Le ragioni giuridiche per le quali ci si costituisce in giudizio avverso l’atto di citazione espletato da A.T.I. di Melotti Roberto e Luigi giacchè risulta del tutto generico ed inconferente il riferimento alla “tutela dei propri interessi” citati in delibera;
2. L’ammontare della richiesta di pagamento di cui alla citazione della A.T.I. assolutamente non indicata in delibera;
3. Se è stata espletata nei confronti dei proprietari dell’immobile Donna Iole di Via Ariosto azione per il recupero della somma spesa per la messa in sicurezza dell’immobile pericolante di circa 25.000,00 Euro;
4. Quando sarà rimossa quell’obbrobrio ferroso posto in Via Ariosto, pieno centro storico.
5. Se è stata revocata l’ordinanza sindacale 6/2013.
Riservando, all’esito delle risposte, ogni utile azione tesa alla limitazione dell’azione amministrativa dannosa per la nostra collettività.
La consigliera comunale Rossana Giuliva (nella foto in basso)