Giovanni Coretti, presidente regionale CNA Basilicata: “La nuova legge regionale in materia di artigianato festeggia 1 anno: c’è la candelina ma manca la torta”. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi ho partecipato alla presentazione del libro scritto dal dott. Tita dal titolo “Quando l’artigianato Lucano garantiva PIL e occupazione”. Un libro con un titolo del genere mi ha fatto sobbalzare e partecipare con entusiasmo alla sua presentazione. Un libro che ripercorre con dovizia di dati, quello che fu, a livello nazionale ed europeo, il caso Basilicata. Quando sostanzialmente, nel giro di qualche anno, gli artigiani lucani, riuscirono ad assumere oltre 3000 persone in maniera stabile e a produrre reddito e benessere. La legge era la n.32 del 1985, voluta dal prof. Nicola Savino, che vide poi il suo momento clou con Gianni Pittella assessore regionale alle attività produttive. Un esempio di sinergia perfetta, tra assessorato alle attività produttive e quello della formazione.
Oggi siamo ad un anno esatto dalla pubblicazione sul nuovo testo unico sull’artigianato, una legge che, nei suoi principi generali, è scritta molto bene. Una legge che ha coperto un vuoto di ben quindici anni. Purtroppo ad oggi c’è la candelina ma manca la torta nel senso che non un centesimo è stato messo in bilancio su questa legge. Non è stato messo nel 2015 e tantomeno per il 2016. Ci è stato detto che bisogna fare i regolamenti attuativi per poter pensare di finanziarla. Le quattro riunioni svolte sinora hanno avuto quale argomento solo sulla figura del presidente della futura commissione regionale, dove le associazioni dell’artigianato tutte (Casartigiani, Confartigianato, CNA e Claai) vogliono che sia espressione delle Associazioni, così come è sempre stato in passato, mentre la regione vuole che sia un delegato del Presidente della Giunta Regionale.
Ma è questo il vero scoglio ? Forse è solo un modo per prendere tempo, visto che anche lo stesso dipartimento AA.PP. in questi anni, nelle sue figuri apicali, è stato un luogo di “transito”. L’unico strumento che in questi anni ha dato una mano concreta agli artigiani è stata solo Artigiancassa, dove gli ultimi fondi trasferiti dalla regione sono del 2013. Nel bilancio 2014 sono stati previsti trasferimenti per circa 200.000 euro ma ad oggi non un centesimo è stato versato ad Artigiancassa.
Nella vicina Puglia invece, negli scorsi anni, ed in particolare con l’amministrazione Vendola l’artigianato e la piccola impresa, in tutti i settori, è stata messa al centro delle politiche di quella regione ed oggi vi sono tante realtà che stanno cogliendo le opportunità offerte anche dalla stessa Fiat di Melfi, quella stessa Fiat che anni fa ha contribuito ad elevare quegli indicatori economici (PIL) che hanno visto uscire la Basilicata dall’obbiettivo uno della comunità Europea. Nel frattempo noi discutiamo su chi deve nominare il presidente della commissione regionale. Certo poi possiamo parlare di artigianato con numeri e numerini statistici, ma come diceva Trilussa la statistica è quella scienza che se abbiamo un pollo che viene mangiato da una persona sola ed un altro che muore dii fame, per la statistica si mangia mezzo pollo a testa . In questo periodo poi, in teoria, ci sarebbero tutte le condizioni per investire, visti i teorici bassi tassi di interesse. In teoria perché le banche in questo momento hanno altri tipi di problemi. Sostanzialmente sono appesantite da operazioni di indubbia efficacia condotte negli anni passati come pure da esuberi di personale, molto spesso assunto su pressioni politiche, che non è più compatibile con l’avanzare quotidiano della tecnologia. Sarebbe interessante capire, ad esempio, quanto delle sofferenze bancarie sono imputabili alle grandi industrie e quanti alle piccole aziende e all’artigianato (non credo che si superi il 2%) Per ovviare a questa “mancanza di fiducia” da parte delle banche ci sono i consorzi fidi che andrebbero sostenuti anche in questo nuovo ciclo di programmazione comunitaria 2014/2020 senza ulteriori indugi e con fondi consistenti, al netto dei progetti regionali su Sviluppo Basilicata in itinere per trasformarsi nella Finanziaria regionale.
Nella nuova tornata di nomine degli assessori il presidente Pittella ha tenuto per se la delega alle attività produttive, e questo potrebbe essere un bene, visto che come assessore di quel dipartimento, nella passata legislatura, aveva cominciato a lavorare bene contribuendo a scrivere l’attuale testo legislativo. Certo governare una Regione come la Basilicata non è assolutamente facile, visto che nel passato la politica è stata principalmente assistenziale in questa regione, così come ha affermato lo stesso presidente del consiglio Regionale Mollica in sua intervista qualche giorno fa. Forse potrebbe aiutare un assessorato alla programmazione
Non possiamo più aspettare. Il mondo dell’artigianato ha bisogno oggi che vengano messi in campo azioni di incoraggiamento e sostegno dedicati esclusivamente ad un settore che in questi anni sta pagando più di tutti i morsi di questa nuova era economica. Purtroppo siamo l’anello debole della catena, una catena che vede le grandi imprese farla da padrone, che però tra concordati preventivi e fallimenti riescono sempre a risorgere. Il nostro mondo invece è fatto molto spesso da gente che si preoccupa solo di lavorare e che sa solo lavorare, e che nelle aule di un tribunale è spesso soccombente. L’artigianato è sul territorio di Basilicata prima di tutto un presidio sociale, insieme agli agricoltori il vero argine ad uno spopolamento dei nostri territori interni, depositario di tradizioni millenarie e di una cultura del saper fare con il loro saper fare e la loro tradizione, miscelato con l’esuberanza e la conoscenza tecnologica, bagaglio indispensabile delle giovani generazioni giovanile possono essere il vero carburante di sviluppo per questa asfittica regione.