Vito Sasso, Consigliere comunale di Matera della lista civica Lavoro e Sviluppo, interviene sulla questione che coinvolge numerosi docenti costretti dalla riforma “La buona scuola” dover partire per le città del centro-nord e chiama in causa il governatore lucano Pittella e chiede un suo intervento per evitare la “deportazione intellettuale”. Di seguito la nota integrale.
Presidente Pittella, mi faccio portavoce di un malessere e malcontento, assolutamente fondato, di concittadini e conterranei sia miei che suoi su cui Lei non sta mostrando né interesse né preoccupazione. La questione incresciosa è quella che riguarda i professori costretti a dover partire a seguito dell’adesione alla legge 107/2015 (meglio nota come “La buona scuola”). Occorre rilevare che, contrariamente a tutti gli altri uffici regionali scolastici del sud Italia dove i politici ed i loro provveditorati si stanno impegnando per far rimanere quanti più docenti nella loro regione, nella Regione Basilicata questa sensibilità non sta affiorando. Datena, provveditore regionale, non mostra sufficiente impegno per la ricerca di quei numerosi posti già esistenti, e tale dato è rinvenibile dai posti storicamente esistenti negli scorsi anni scolastici che consentirebbero di eliminare, o comunque di limitare drasticamente, questa deportazione intellettuale forzata. L’attivismo delle ultime ore dei sindacati, recatisi nelle sedi istituzionali, pare abbia aumentato di qualche unità il contingente dei posti in deroga,ma non sono assolutamente sufficienti per tutti coloro, circa 300 tra Matera e Potenza, che operano come professori di sostegno. Sarebbe disdicevole quanto accaduto durante lo scorso anno scolastico, quando professori sono stati costretti ad emigrare, per poi scoprire la presenza di altre cattedrevenute fuori magicamente solo durante il corso dell’anno; ciò hanaturalmente favorito altri docenti peggio piazzati nelle graduatorie ad esaurimento. Altrove, non lontano da qui, la politica e le istituzioni preposte stanno svolgendo il proprio ruolo in modo responsabile e fattivo generando quelle condizioni di vantaggio ai propri cittadini che in Basilicata non si intravedono ancora. Esorto quindi espressamente il Presidente Pittella a stimolare l’azione dei vari uffici preposti al fine di rintracciare tutti i posti esistenti per evitare distacchi di cittadini lucani dalle proprie famiglie e dalla nostra terra, ma soprattutto a convocare quanto prima e senza ulteriore perdita di tempo, un tavolo tecnico alla presenza del provveditore regionale Datena, delle sigle sindacali maggiormente rappresentative e dei rappresentanti del comitato neo-costituito delle insegnanti vittime della “Buona” Scuola per evitare un’ulteriore “deportazione intellettuale” che questa Regione non può più permettersi.