E’ troppo semplicistico bollare per “ignoranza” la risposta del campione di italiani del sondaggio promosso da Bibite Sanpellegrino, in occasione del concorso “Vinci le Meraviglie d’Italia”: per il 51% degli italiani interpellati i Sassi di Matera sarebbero in realtà delle “semplici conformazioni rocciose particolari”. A sottolinearlo è il segretario del Centro Studi Turistici Thalia Arturo Giglio aggiungendo che forse può consolare il dato definitivo: il 52% degli italiani si dimostra ignorante , vale a dire oltre un italiano su due ha ammesso di essere incappato in clamorose gaffes nel momento in cui gli è capitato di parlare nello specifico di qualche meraviglia custodita in Italia.
Secondo la ricerca, la scarsa conoscenza dimostrata dagli italiani non riguarda solo i luoghi poco noti o i monumenti nascosti, ma anche località e opere di grande appeal mediatico e turistico: se solo il 40% degli italiani sa dove si trova il Cenacolo di Leonardo da Vinci, il 56% delle persone ignora dove sia il Ponte di Rialto, mentre il 53% non sa minimamente collocare le Cascate delle Marmore. Sono gli uomini i più ignari delle bellezze che li circondano: ben il 56% degli italiani infatti ha ammesso delle lacune nella conoscenza delle più celebri località turistiche e del patrimonio artistico-culturale. Se la cavano meglio invece le italiane, la cui percentuale si ferma al 48%. Una scarsa conoscenza che colpisce soprattutto gli italiani tra i 30 e i 49 anni (62%), mentre un po più ferrati sono i giovanissimi della fascia 18-29 anni (49%) e i 50-65enni (46%). La poca familiarità con i luoghi segreti del proprio Paese accomuna allo stesso modo tutte le metropoli italiane; a partire da Roma (64%) fino a Napoli (62%), passando per Palermo (61%), Torino (59%), Bologna (57%) e Milano (50%), gli italiani si rivelano poco informati e disinteressati a questo proposito.
La “lezione” per gli operatori del Thalia: non dare per scontato che gli italiani, nonostante la campagna di informazione che ha accompagnato la nomina di Capitale Europea della Cultura 2019, nonostante “L’anno che verrà” Rai e le numerose trasmissioni televisive, conoscano il patrimonio culturale di Matera e quindi “l’unicità” dell’offerta culturale. In proposito ripetere l’appuntamento di Capodanno da Matera con l’evento Rai sarebbe stato sicuramente utile. Il sondaggio non ha riguardato domande di geografia amministrativa, altrimenti – dicono al Thalia – si sarebbe registrata una percentuale maggiore di italiani che considerano Matera in Puglia, elemento che al di là dell’ignoranza in geografia denota la volontà di considerare Matera solo una “tappa” di viaggio in Puglia. Sono segnali che investire in promozione, attraverso creative ed efficaci campagne televisive, web e giornali non è mai abbastanza. E’ questo il problema vero che supera persino la polemica agostana sulla proroga del doppio incarico a Verri.
Ago 17