Violento terremoto nel centro Italia, il messaggio di Papa Francesco nella Messa in piazza San Pietro di domenica 29 agosto e quelli durane le Messe del vescovo di Ascoli Piceno, monsignor Giovani D’Ercole, nelle tendopoli di Pescara ed Arquata del Tronto. Il presule ha esortato “a trasformarsi in una famiglia” la gente che ha preso le case e i soccorritori. D’Ercole ha definito i soccorritori “le braccia dell’amore”. Il Papa durante l’Angelus ha fatto sapere che si recherà presto nelle zone colpite dal terremoto. “Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede e il sostegno della speranza cristiana”.
Terremoto: la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei luoghi colpiti dal sisma che ha interessato i comuni del centro Italia, i funerali celebrati nella mattinata di sabato 27 agosto ad Ascoli e il bilancio di morti e feriti.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato i borghi colpito dal terremoto che ha portato morte e dolore nel Centro Italia. Ad Amatrice, in particolare, il capo dello Stato ha parlato brevemente con gli operatori della Croce Rossa Italiana soccorsi speciali giunti dal Piemonte e si è complimentato con loro per il lavoro che stanno svolgendo. “Vi ringrazio per quello che fate” ha detto. “E’ il nostro dovere, presidente”, gli hanno risposto. “Non vi lasceremo soli. Non vi preoccupate, faremo tutto il possibile per starvi vicino” ha poi detto il presidente parlando con gli sfollati del sisma nel campo di Accumoli.
La Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo di indagine sul terremoto che ha provocato vittime e crolli nel territorio, in particolare ad Arquata e Pescara del Tronto. Si tratta di un fascicolo a modello 45 (atti non costituenti reato), volto a consentire accertamenti legali.
La scossa di magnitudo 4.0 è stata registrata alle 4:50 fra Castelluccio di Norcia (Perugia) e Montegallo (Ascoli Piceno), non lontano da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). L’ipocentro è a 8 km di profondità.
I corpi di tre persone sono stati trovati dai soccorritori tra la notte e la prima mattinata sotto le macerie dell’ hotel Roma ad Amatrice. Lo ha confermato il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.
Torneranno ad Aquata del Tronto, nei cimiteri delle frazioni di Pescara e Capodacqua, le salme delle vittime marchigiane del terremoto, al termine dei funerali che si celebrano oggi ad Ascoli alla presenza del Presidente Sergio Mattarella . Lo ha detto all’Ansa il sindaco Aleandro Petrucci. I familiari raggiungeranno Ascoli dalle tendopoli a bordo di tre autobus. “Vogliono i loro cari nei nostri cimiteri per averli vicini e perchè vogliono che qui rinascano le loro case” ha aggiunto il sindaco.
E’ salito a 290 il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime del sisma che ha colpito il centro Italia. La Prefettura di Rieti ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche”.
Il terremoto al Centro Italia ha cambiato la fisionomia del territorio tanto che il suolo si è abbassato di 20 centimetri in corrispondenza di Accumoli. Lo indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Grofisica e Vulcanologia (Ingv), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile.
I feriti passati per gli ospedali di Lazio, Umbria e Marche sono 387, ma si sta verificando quanti ancora siano ospedalizzati. Fino a ieri sono state 238 le persone estratte vive dalle macerie: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino. “Un miracolo laico”, ha detto Alfano giunto ad Arquata del Tronto.
“La ricostruzione dovrà essere dei comuni colpiti, dei centri abitati come erano, certo più sicuri ma mantenendo intatta la tradizione e le radici”. Così il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti al termine del vertice a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi, il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ed i governatori delle regioni colpite. “Il primo segnale è che le scuole possano riaprire e l’attività scolastica possa ripartire il più presto possibile, è primo segnale alle comunità locali che i loro figli possono continuare a studiare nel loro territorio” Lo afferma il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti al termine della riunione con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i governatori delle Regioni interessate dal sisma
Nelle Marche “ai vigili del fuoco non risulta più alcun disperso” dopo il forte terremoto di mercoledì scorso. Lo ha detto il comandante regionale Ugo Bonessio, al campo base di Arquata del Tronto. Le ricerche in tutto il territorio colpito dal sisma vanno comunque avanti.
La terra continua a tremare. Dopo l’ultima forte scossa di magnitudo 4.8 alle 6:28 di venerdì mattina, è stato chiuso il Ponte a Tre Occhi sulla strada regionale 260, importante via di accesso verso il comune di Amatrice anche per i soccorsi. “Amatrice è da radere al suolo completamente”, ha ammesso il sindaco della cittadina distrutta Sergio Pirozzi, che ha confermato all’ANSA come non ci sia più nessun edificio nel centro storico che sia possibile restaurare e salvare. A parte la chiesa romanica di S.Francesco, tutto il resto non c’è più. “Ma come ho già detto ieri – ha ammesso Pirozzi – vorremmo ricostruirlo nello stesso posto, magari con la stessa forma e con la stessa estetica”.
“Ci sono state 1.332 scosse dall’inizio dell’evento sismico”. Lo ha detto in un punto con la stampa il vice capo della protezione civile Angelo Borrelli.
Prosegue senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco e di tutti i soccorritori.
L’inchiesta aperta dalla procura di Rieti, con l’ipotesi di reato di disastro colposo, dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Mentre non si placano le polemiche, si invoca da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica.
Ad Ascoli Piceno i funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie sono celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D’Ercole. In concomitanza con il rito, il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano.
Terremoto, aggiornamento di venerdì 26 agosto – La terra continua a tremare. Dopo l’ultima forte scossa di magnitudo 4.8 alle 6:28 di questa mattina, è stato chiuso il Ponte a Tre Occhi sulla strada regionale 260, importante via di accesso verso il comune di Amatrice anche per i soccorsi. “Amatrice è da radere al suolo completamente”, ha ammesso il sindaco della cittadina distrutta Sergio Pirozzi, che ha confermato all’ANSA come non ci sia più nessun edificio nel centro storico che sia possibile restaurare e salvare. A parte la chiesa romanica di S.Francesco, tutto il resto non c’è più. “Ma come ho già detto ieri – ha ammesso Pirozzi – vorremmo ricostruirlo nello stesso posto, magari con la stessa forma e con la stessa estetica”.
Le scosse di terremoto sono state 928, 57 solo dalla mezzanotte di oggi, tra cui quella di magnitudo 4.8 delle 6:28 di stamani. Per tutta la notte l’Istituto nazionale di Geofisica (Ingv) ha registrato repliche nella zona del Reatino. Alle 2:04 c’è stata una scossa di magnitudo 3.8, alle 6:08 e alle 6:21 di magnitudo 3. Le altre sono state da 2.1 a 2.7. Scosse di intensità simile proseguono ancora.
Prosegue senza sosta il lavoro dei vigili del fuoco e di tutti i soccorritori.
L’inchiesta aperta dalla procura di Rieti, con l’ipotesi di reato di disastro colposo, dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Mentre non si placano le polemiche, si invoca da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica.
Sabato 28 agosto ad Ascoli Piceno dalle ore 11,30 si svolgeranno i funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie saranno celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D’Ercole. In concomitanza con il rito, il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l’esposizione di bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano.
I NUMERI UTILI PER AIUTARE
L’inchiesta aperta dalla procura di Rieti, con l’ipotesi di reato di disastro colposo, dovrà fare luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati recentemente, come la scuola di Amatrice e il campanile crollato ad Accumoli. Mentre non si placano le polemiche, si invoca da più parti un cambio di rotta sulla prevenzione antisismica.
Giorgia operata nella notte, sta bene – E’ stata operata nella notte nell’ospedale di Ascoli Piceno, e sta bene, Giorgia, la bimba di 8 anni rimasta per 16 ore sotto le macerie della sua casa a Pescara del Tronto e salvata ieri sera. I vigili del fuoco sono riusciti ad arrivare alla piccola intorno alle 20, dopo aver individuato la zona della sua cameretta. La sorella della bambina, però, che era stesa accanto a lei, non ce l’ ha fatta.
Ora al Dipartimento della Protezione Civile è in corso la riunione della Commissione Nazionale Grandi Rischi, che farà un’analisi e una valutazione sul terremoto verificatosi ieri nell’Italia Centrale. Mentre oggi pomeriggio, alle 18, si riunirà il Consiglio dei Ministri: il governo metterà in campo i primi provvedimenti, a partire dalla dichiarazione di stato di emergenza per le aree colpite e dall’erogazione dei 234 milioni del Fondo per le emergenze nazionali.
Sono migliaia gli sfollati mentre si continua a scavare nei centri colpiti, ancora al centro di uno sciame sismico come conferma l’Ingv.
Ad Accumoli 4 morti, 11 comprese le frazioni – E’ defini1tivo il bilancio delle vittime del terremoto ad Accumoli, nel reatino, uno dei paesi più vicini all’epicentro del sisma: le vittime sono 4 – padre madre e due figli piccoli morti nella casa travolta da un campanile -, 11 complessivamente comprese le frazioni circostanti. Le ricerche di eventuali dispersi sono sospese da ieri in mancanza di altre richieste di ritrovamento. Accumoli è completamente inagibile e dichiarata zona rossa. La maggior parte degli edifici è lesionata, quelli crollati sono soprattutto nel centro storico e nella parte bassa. Vigili e volontari si stanno occupando di mettere in sicurezza le case e di accompagnare gli sfollati che lo richiedono a prendere effetti personali nelle abitazioni, dove possibile senza rischi eccessivi. I carabinieri e la polizia vigilano per impedire episodi di sciacallaggio.
Gli sfollati si organizzano per recupero effetti da case – Si stanno organizzando per cercare di recuperare i loro effetti personali dalle case danneggiate o distrutte dal terremoto gli sfollati ospiti del campo di Pescara del Tronto. Lo fanno cercando di mettersi d’accordo tra loro davanti alle tende. “Devo prendere quello che rimane da casa dei miei genitori a Capodacqua” dice Giovanna. Mancano in particolare vestiti e medicinali ma anche documenti. “La notte è andata bene e abbiamo riposato ma siamo senza niente” ha detto Emidia un’altra degli ospiti.
Domenica incasso dei musei per ricostruzione – “Tutti gli incassi dei musei statali della prossima domenica 28 agosto saranno destinati ai territori terremotati”, annuncia il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini invitando tutti gli italiani ad ‘andare nei musei in segno di solidarietà’. Questa misura straordinaria si aggiunge a quelle già previste e alle ulteriori misure che il governo adotterà.
TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA, LA CONFERENZA DI RENZI ALLE ORE 20 DI MERCOLEDI’ 24 AGOSTO.
“Ci sono almeno 120 vite spezzate in questo momento”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in conferenza stampa da Rieti.
La situazione sismica nella zona del terremoto di questa notte “continua ad essere di forte attivita con molte repliche che si susseguono nell’area”, di “piena attivitß”. Lo ha indicato la responsabile della struttura terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Daniela Pantosti, spiegano che al momento ci sono state circa 250 scosse.
Una nuova violenta scossa ha fatto tremare l’area di Pescara del Tronto, facendo muovere le strutture di acciaio e le tende nel vicino campo di soccorso allestito dalla Protezione civile. (“L’emergenza avrà un lungo periodo di gestione, dovremo essere tutti all’altezza di questa sfida”. Lo afferma il premier Matteo Renzi in conferenza stampa da Rieti.
“Domani in Cdm prenderemo i primi provvedimenti insieme alla protezione civile e al ministro Delrio. I provvedimenti saranno immediati già nella giornata di domani”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi precisando,ad una domanda, che sarà dichiarato lo stato di emergenza.
“Questa visita sarà la prima di una lunga serie in questo territorio per dare certezza ai tempi di ricostruzione”. Lo dice il premier Matteo Renzi in conferenza stampa. “Credo – ha aggiunto – che sotto questo profilo lo spirito di solidarietà e condivisione dell’Italia vada preservato: tutti noi dobbiamo fare uno sforzo perché questo sentimento di solidarietà si traduca in gesti concreti”.
“Noi siamo bravi a fare polemiche, a dividerci ma di fronte al dolore l’Italia mostra il suo volto più bello, dobbiamo essere orgogliosi” dei soccorritori e volontari che operano da questa notte. Lo afferma in conferenza stampa da Rieti il premier Matteo Renzi.
“Da domani, per i prossimi mesi, saremo operativi sulla ricostruzione, ora è anche il momento in cui si possa far scendere qualche lacrime, per chi crede è momento della preghiera, per chi non crede è il momento del rispetto. Questo è il momento della commozione”. Lo afferma in conferenza stampa da Rieti il premier Matteo Renzi.
“Se fosse il mese di ottobre il computo vittime sarebbe più facile. Oggi il numeri degli abitanti di quei comuni va moltiplicato per 10 e il numero delle vittime potrebbe crescere. Ma la nostra responsabilità è di dare il numero delle salme estratte ma è possibile che il numero cresca”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Rieti.
Nelle Marche, sono 1.500 le persone rimaste senza casa, perché distrutta o inagibile, nelle zone delle Marche devastate dal terremoto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. La maggior parte dei senzatetto si concentra nel comune di Arquata del Tronto e della frazione di Pescara del Tronto, rasa al suolo. Verranno ospitati quasi tutti in tendopoli. Il presidente del Consiglio Renzi è ad Amatrice per dare il suo personale sostegno alle popolazioni delle zone del Centro Italia colpite. Il premier ha incontrato il ministro Delrio ed il capo della Protezione Civile Curcio, poi si è intrattenuto con alcuni volontari. ‘Non è il momento di parlare’, ha invece detto ai cronisti. In serata a Rieti parteciperà quindi ad una riunione tecnica al Coordinamento della Protezione civile
La terra intanto continua a tremare: un’altra violenta scossa, di magnitudo 4.9, è stata avvertita nel primo pomeriggio scatenando il panico. La scossa più forte, di magnitudo 6, era avvenuta invece alle 3.36 con epicentro vicino Accumoli (Rieti); una seconda di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4,33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata).
LA CRONACA DEL TERREMOTO NEL CENTRO ITALIA
Un violento terremoto ha scosso nella notte scorsa il centro Italia: il bilancio al momento è di 73 morti accertati, qualche centinaio i feriti e un numero imprecisato di dispersi. Il bilancio è ovviamente ancora provvisorio perchè si scava tra le macerie per recuperare chi è sepolto. In particolare c’è un bambino che continua a far sentire la propria voce ad Amatrice, dove è crollato anche lo storico Hotel Roma, nel centro storico della cittadina reatina, con diverse persone rimaste sepolte sotto le macerie, secondo quanto si apprende sul posto. Il Roma è un luogo celebre anche come ristorante per la amatriciana, il piatto che prende il nome dalla città.
Fra le vittime, secondo la Protezione Civile 53 si riferiscono alla zona di Amatrice ed Accumoli ed altre 20 al territorio di Arquata, nelle Marche. Fra gli altri, non ce l’hanno fatta un un piccolo di 4 anni di Amatrice, deceduto in ospedale ad Ascoli Piceno, ed una bimba di 18 mesi sorpresa dal terremoto, mentre dormiva, nella casa delle vacanze in cui si trovava con i genitori ad Arquata del Tronto. La mamma, originaria dell’Aquila, era scampata nel 2009 al sisma che aveva distrutto la sua città ed aveva deciso di trasferirsi ad Ascoli dopo quella terribile esperienza. Ad Amatrice si lavora per salvare un bimbo che chiede aiuto da sotto le macerie, ad Accumoli estratto vivo, fra gli applausi, un quarantenne romano. Pronte numerose tendopoli per gli scampati.
E ad Amatrice “c’e’ un bambino sotto le macerie, lo hanno sentito chiamare aiuto e stanno cercando di tirarlo fuori”. Lo ha detto uno speleologo che sta partecipando ai soccorsi post terremoto. Nella stessa zona del centro dove si trova l’edificio crollato con il bimbo sotto le macerie – del quale non si conosce l’età – stamane sono stati estratti quattro cadaveri e due ragazze ancora vive.
Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano i danni più gravi. Numerosi anche gli edifici crollati: distrutta la chiesa di Amatrice, dove anche l’ospedale è inagibile. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I vigili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 800840840 e 800803555.
Ed è subito scattata l’emergenza sangue. Per aiutare i feriti serve sangue di tutti i gruppi sanguigni. Ad annunciarlo è l’Avis Provinciale di Rieti sul suo profilo Facebook. “A causa del terremoto avvenuto questa notte urge sangue, di tutti i gruppi sanguigni. Dalle 8 alle 11, all’ospedale de Lellis di Rieti. Portate documento di identità e codice fiscale. Grazie a tutti”. Il Ministero dell’Interno ha chiesto l’arrivo sui luoghi della tragedia anche di personale delle forze dell’ordine della Basilicata.
Il presidente della Regione, Marcello Pittella, nell’esprimere solidarietà e vicinanza alle popolazioni dell’Italia centrale colpite dal tragico sisma della scorsa notte, ha già mobilitato la macchina della Protezione Civile della Basilicata.
Alcune squadre sono pronte a partire per raggiungere i luoghi indicati dalla sala di regia dei soccorsi predisposta a livello nazionale.
Facendo proprio l’appello che in queste ore arriva dalle aree maggiormente colpite, il presidente Pittella ha invitato i lucani ad aderire alla campagna straordinaria di raccolta del sangue, fidando tanto sulla sperimentata operatività della rete ospedaliera lucana, quanto sulla straordinaria rete della solidarietà messa in campo in circostanze come queste dalle Associazioni dei volontari che operano nei vari centri della Basilicata.
Terremoto nel centro Italia, Regione Basilicata disponibile a ospitare feriti gravi.
L’assessore regionale alle Politiche per la Persona, Flavia Franconi, nell’esprimere solidarietà alle comunità colpite dal terremoto, rende noto di essere in contatto costante con il coordinamento nazionale della protezione civile a cui ha subito messo a disposizione, per ogni necessità sanitaria, strutture e personale medico. In particolare, l’assessore Franconi ha comunicato che la Regione Basilicata è in grado di offrire subito 12 posti in terapia intensiva e l’uso dell’elisoccorso.
Terremoto nel centro Italia, coinvolto il Gruppo Lucano di Basilicata dalla protezione civile nazionale.
Per soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto nel Lazio e nelle Marche è stato mobilitato dalla protezione civile nazionale anche il Gruppo Lucano di Basilicata, I volontari stanno allestendo la colonna mobile e in questa prima fase di primo soccorso sono stati allertati i volontari con patenti superiori ( camion, ruspe ) e volontari in grado di montare le varie tendopoli che verranno allestite. Anche il Gruppo Lucano di Matera parteciperà in questa prima fase con due volontari. Nelle prossime ore verranno rese ufficiali altre direttive per come portare soccorsi ai comuni colpiti dal sisma. Ricordiamo che i centri più colpiti sono Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto.
Terremoto nel centro Italia, Vigili del fuoco lucani impegnati nei soccorsi.
Una sezione operativa dei Vigili del fuoco, composta da nove uomini e tre mezzi, partirà dalla Basilicata per raggiungere Ascoli Piceno e collaborare alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal terremoto.
Lo si è appreso a Potenza, al comando regionale dei Vigili del fuoco. I mezzi saranno attrezzati per affrontare le situazioni di emergenza legate ad un terremoto.
Terremoto Centro Italia, nota sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri
Il sindaco Raffaello de Ruggieri, segue dalle prime ore di oggi la vicenda delle aree colpite dal terremoto che ha riguardato le province di Perugia, Rieti e Ascoli Piceno, tenendosi in contatto anche con le strutture abilitate nell’ambito dei servizi della Protezione civile che da Matera ha già inviato alcuni volontari.
Il sindaco inoltre ha dichiarato la massima disponibilità della città a tutte le iniziative di sostegno sanitario e umano che le realtà impegnate nella rete della Protezione civile stanno organizzando in queste ore per sostenere le popolazioni coinvolte.
Da parte dell’amministrazione comunale, sia in termini di struttura che di persone, si è fornita la più ampia disponibilità alla collaborazione secondo quanto previsto dal Dipartimento della Protezione civile.
Terremoto Centro Italia, nota Latronico (COR)
“Dolore e cordoglio per le persone e le famiglie colpite dal disastroso terremoto. Siamo tutti chiamati a garantire sostegno e soccorso, mentre le autorità competenti devono prontamente predisporre un’opera di ricostruzione dei centri colpiti. E’ il tempo di una ricostruzione operosa, ma si dovrà, dopo i soccorsi, aprire una discussione concludente sulla messa in sicurezza di tanti paesi d’Italia che sorgono in zone a rischio sismico senza l’adeguamento strutturale che mitigherebbe le distruzioni e salverebbe vite umane”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (Cor).
Terremoto Centro Italia, attività ufficio regionale protezione civile Basilicata
Fin dalle prime ore successive al sisma che ha colpito l’Italia centrale, il sistema regionale di protezione civile è stato prontamente allertato seguendo l’evoluzione degli eventi in stretto contatto con il Comitato Operativo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile.
In particolare, l’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Nicola Benedetto, cui è attestata la responsabilità in materia di Protezione Civile, ha manifestato la disponibilità delle strutture operative del sistema regionale in attuazione di un principio che rende solidali le Regioni nell’ambito della gestione di emergenze di carattere nazionale.
Presso l’Ufficio regionale di Protezione Civile si è svolta una riunione operativa, presieduta dall’Assessore Benedetto, alla quale hanno partecipato il Dirigente, i funzionari dell’Ufficio ed esperti di ingegneria sismica dell’Università della Basilicata, nella quale è stato analizzato lo scenario dell’evento alla luce delle informazioni provenienti dal Dipartimento Nazionale.
L’evento, com’è noto, è stato caratterizzato da una profondità ipocentrale relativamente modesta che ha fatto risentire gli effetti del sisma in una zona piuttosto circoscritta, ma purtroppo fortemente danneggiata in considerazione della magnitudo elevata (M = 6.0).
Le situazioni di danneggiamento sono state acuite dalla vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture, anche viarie, che complicano ulteriormente le attività di soccorso ed il raggiungimento dei luoghi interessati.
In tale scenario, tuttora in evoluzione, la Regione Basilicata è pronta a fornire ogni utile collaborazione al sistema nazionale nell’ottica di un coordinamento operativo unitario.
Al momento non vi sono richieste di ulteriori attivazioni di moduli abitativi per il soccorso alla popolazione da parte del Dipartimento della Protezione Civile in quanto quelli già inviati dalle regioni interessate all’evento, da quelle limitrofe e dalle organizzazioni Nazionali di volontariato al momento risultano sufficienti.
La struttura Regionale di Protezione Civile, in vista della probabile richiesta di squadre di tecnici abilitati alle verifiche di agibilità degli edifici colpiti dal sisma, ha già manifestato la propria disponibilità a livello nazionale e sta verificando la disponibilità di tecnici formati presenti nelle amministrazioni pubbliche regionali da inserire in tali squadre.
Terremoto nel Centro Italia, assessore regionale con delega alla Protezione civile, Nicola Benedetto: “Pronte a partire quattro squadre di tecnici esperti in verifica di stabilità degli edifici”.
“L’apporto specifico che la Regione Basilicata può dare in questa fase di emergenza terremoto, più che attraverso l’intervento di colonne mobili che sono pronte a partire in attesa del via libera del Dipartimento Nazionale Protezione Civile, tenuto conto che le Regioni più vicine sono già intervenute e che quindi bisogna evitare di “ingolfare” gli interventi, riguarda la verifica della stabilità delle abitazioni colpite dal sisma”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale Nicola Benedetto che ha la delega alla Protezione Civile e che ha consultato i colleghi assessori delle tre regioni interessate sui bisogni immediati. “Abbiamo già pronte quattro-cinque squadre di tecnici che – continua l’assessore – hanno esperienza, competenza e professionalità maturate dal terremoto di Basilicata ed Irpinia del 1980 sino a quelli successivi per ultimo l’Aquila e sono in grado di supportare i Comuni per la verifica di staticità degli immobili. In proposito alla nostra centrale di Protezione Civile sono già giunte le disponibilità di tecnici di Comuni che hanno superato questa fase delle prime ore a seguire le scosse telluriche in occasione di sisma verificatisi negli ultimi decenni. E’ questo un aspetto delicato e importante per dare fiducia alle famiglie che vorranno nelle prossime ore rientrare nelle proprie abitazioni. La Regione inoltre ha espresso la disponibilità a contribuire a realizzare un modulo abitativo provvisorio per ospitare circa 150 persone che hanno perso la propria casa. Puntiamo in sostanza – ha detto Benedetto – a caratterizzare il nostro contributo sul piano del supporto tecnico in una fase che richiede un coordinamento nazionale dei soccorsi e al tempo stesso una diversificazione degli aiuti delle singole Regioni per essere più efficaci”.
Il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Francesco Mollica, ha espresso ai suoi collegi delle Marche, del Lazio, dell’Abruzzo e dell’Umbria, “il proprio sentimento di dolore e di vicinanza dell’intero Consiglio regionale e del popolo lucano alle popolazioni colpite dal sisma questa notte”. Mollica, che ha parlato anche con l’assessore alla protezione civile, Nicola Benedetto, ha aggiunto che “la Regione Basilicata è già pronta nel dare la propria disponibilità con uomini e attrezzature.
Durante la prossima riunione del consiglio regionale della Basilicata Mollica chiederà ai consiglieri “di devolvere una quota della propria indennità ai fondi di solidarietà nazionali che verranno istituiti per far fronte alle più svariate emergenze
Terremoto nel centro Italia, la cronaca
Tre le scosse più forti. Una di magnitudo 6 è stata registrata alle 3:36. L’epicentro a 2 chilometri da Accumoli (Rieti) e 10 da Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) ed Amatrice (Rieti). L’ipocentro è stato a soli 4 km di profondità. Seconda e terza scossa sono state registrate alle 4:32 e 4:33. Hanno avuto epicentro in prossimità di Norcia (Perugia), Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Gli ipocentri sono stati tra gli 8 e i 9 km. Oltre 50 finora (alle 6:40) le repliche di magnitudo superiore a 2, cinque delle quali di magnitudo 4 o superiore.
Gravissimi danni ad Amatrice, dove il corso principale è devastato. All’inizio della via è in corso un’operazione per salvare sei persone che sono sotto un cumulo di macerie alto almeno dieci metri. “E’ un dramma. Metà paese non c’è più”, ha detto il sindaco, “le strade di accesso sono bloccate”. L’ospedale di Amatrice è inagibile. Feriti e barelle vengono curati anche in strada davanti all’ospedale. Le ambulanze stanno trasferendo i feriti a Rieti, mentre i pazienti del nosocomio vengono trasferiti in altri ospedali. All’arrivo alle porte di Amatrice, provenendo dall’Aquila sulla strada 260 Picente, il Ponte chiamato ‘A tre occhi’ sopra il torrente Castellano è pericolante, si è affossato dopo il crollo di un muro sottostante. Si passa in questo punto solo a piedi o in moto. Fino a un chilometro e mezzo da Amatrice sulla 260 Picente la strada è transitabile. Alla vista non ci sono frane o edifici crollati sulla strada. Già a 15 km da Amatrice nelle frazioni di Montereale (L’Aquila) la gente è in strada. A 10km sono visibili sugli edifici crepe e cadute di intonaco.
E purtroppo è già iniziata la triste conta dei morti: almeno sei ad Accumoli dove da ore si tenta di salvare una famiglia di quattro persone – mamma, papà e due bambini piccoli – bloccati sotto le macerie. Lo ha raccontato all’Ansa il fotografo Emiliano Grillotti, descrivendo il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stanno scavando a mani nude per salvarli: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi”. E proprio poco fa, per cercare di evitare ulteriori crolli nel tentativo di soccorerli, i vigili hanno chiesto l’aiuto di una termocamera, che dovrebbe permettere di individuare meglio i quattro. Intanto il sacerdote Franco Gammarota, che sta collaborando ai soccorsi, parla di almeno sei cadaveri estratti dalle rovine di Amatrice, numero confermato anche dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, accorso sul posto, insieme al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: “Temo che il numero sia provvisorio”. In paese ci sarebbero anche dei turisti bloccati fra le macerie dell’Hotel Roma. Mentre un gruppo di rifugiati afgani sta disperatamente cercando di salvare due donne loro connazionali disperse sotto le macerie della loro casa distrutta.
Dieci persone sono invece morte a Pescara del Tronto, una delle frazioni più colpite di Arquata. Sono in corso anche le ricerche di due bimbe, bloccate sotto le macerie, mentre proprio da qui arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è viva ma ancora bloccata sotto le macerie
Questo terremoto “è paragonabile, per intensità, a quello dell’Aquila anche se lo scenario è diverso”, ha detto il capo del Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio.
Anche una nuova forte scossa, alle 4:34, è stata avvertita in tutto il centro Italia. In Abruzzo, a L’Aquila, Teramo e Pescara la gente è scesa in strada. Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso, lo conferma a Repubblica Luca Mazzoleni del rifugio Franchetti, appunto sul monte a 2433 metri, dopo averlo raccontato su Facebook. “Abbiamo sentito i rumori di una frana. Aspettiamo le prime luci per capire meglio di cosa si tratta”.
A seguito del terremoto alcuni giunti di pilastri che sorreggono i viadotti della A25 tra Pratola e Cocullo (L’Aquila) si sarebbero mossi. Al momento sono in corso controlli, la circolazione resta comunque aperta e regolare.
In Umbria al momento non ci sono segnalazioni di danni. Popolazione in strada anche a Norcia. Nessun danno ad Assisi per le Basiliche di San Francesco per il forte terremoto avvertito anche nella città umbra. Lo ha detto all’ANSA padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento. La scossa ha svegliato l’intera comunità francescana. I frati e il capo restauratore Sergio Fusetti si sono subito recati nella Basilica superiore e in quella Inferiore per verificare la situazione. Al momento non risultano danni ma le verifiche proseguiranno nelle prossime ore.
E’ stato mobilitato l’Esercito per far fronte all’emergenza. Una componente del 6/o reggimento Genio di Roma, con mezzi speciali, è partita verso le zone colpite dal sisma (fonti Repubblica e Ansa)
Foto Afp (Repubblica.it)
Terremoto Centro Italia, nota del vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio
L’immediata mobilitazione del sistema di Protezione Civile della Basilicata è già un primo segnale dell’impegno solidale che, sono certo, vedrà la massima istituzione regionale, le associazioni di volontariato che dedicano con passione il proprio tempo alla Protezione Civile, i cittadini lucani tutti a fianco delle comunità laziali ed abruzzesi. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio associandosi alle parole di solidarietà del Presidente Pittella.
Siamo il popolo che ha vissuto 36 anni fa quella tragica esperienza di vittime, di distruzione di intere paesi e attività produttive, di identità culturali, sociali, cancellate dal sisma. A distanza di anni con le immagini di queste ore dai luoghi del disastro si riapre quella ferita mai sanata. Anche per questo – aggiunge Castelluccio – saremo con più slancio a fianco di quanti oggi hanno bisogno di aiuto. Adesso è il tempo dei soccorsi, della messa in sicurezza prima di tutto della gente, poi sarà il momento della ricostruzione nella quale abbiamo maturato competenze tecniche, professionali e scientifiche sicuramente utili alle istituzioni delle regioni colpite.
Terremoto Centro Italia, il cordoglio dell’Ugl che si attiva per partecipare ai soccorsi.
Il Centro Italia, dopo il terribile terremoto dell’Aquila del 2009, è stato purtroppo di nuovo sconvolto da un grave sisma, che questa notte ha colpito le aree appenniniche al confine tra Lazio, Marche ed Umbria ed in particolare la provincia di Rieti e quella di Ascoli Piceno.
Tutta l’UGL è vicina alle popolazioni colpite, come ha dichiarato il Segretario Generale Francesco Capone che auspica che “le operazioni di soccorso procedano nel modo più efficiente e rapido possibile per aiutare i tanti cittadini vittime di questa tragica calamità” ed il Sindacato si sta attivando, tramite le Unioni Territoriali del Lavoro dislocate su tutto il territorio nazionale, per offrire il proprio contributo in termini di raccolta di materiale utile per le prime necessità dei cittadini colpiti dal sisma, in cooperazione con le associazioni di soccorso e con l’AVIS, mettendo così a disposizione della macchina dei soccorsi la rete organizzativa del Sindacato.
Anche la struttura dell’Ugl in Basilicata si attiverà immediatamente raccogliendo cibo, vestiario, medicinali o quello che sarà chiesto con le priorità stabilite dall’urgenza con le dovute istruzioni precise che saranno fornite dalle Organizzazioni che anche dalla Basilicata stanno coordinando i soccorsi.
Il segretario generale Giovanni Tancredi e il Segretario provinciale di Matera, Pino Giordano a nome di tutta l’Ugl in Basilicata, “esprimono la propria vicinanza e solidarietà alle comunità colpite dal sisma, particolarmente addolorati e pronti ad offrire tutto il sostegno morale e materiale ai concittadini disastrati i quali stanotte hanno rivissuto l’incubo del terremoto del 2009.”
Terremoto nel Centro Italia, vicinanza e impegno della CIA Lucana
Gli agricoltori lucani,specie quanti presidiano con il lavoro quotidiano quelle stesse aree interne e a vocazione rurale di Lazio, Marche e Umbria colpite dal tremendo terremoto, 36 anni fa hanno vissuto l’identica tragedia in contrade e frazioni sparse sui territori amplificata per i ben noti problemi infrastrutturali e di servizi. Il nostro pensiero alle popolazioni rurali terremoto è accompagnato da un impegno, in coordinamento con le strutture regionali e nazionali, di aiuti concreti. Lo sottolinea la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori della Basilicata che aggiunge: le immagini di casolari ed aziende agricole distrutte, come di case in paese, di morte e dolore ci fanno tornare in mente l’esperienza che abbiamo vissuto nel 1980 e con gli sciami sismici degli anni successivi e per questo sappiamo bene la caparbietà di chi è attaccato alla terra e troverà la forza necessaria per ricominciare. Adesso – aggiunge la nota della Cia – bisogna garantire la messa in sicurezza delle comunità, assicurare un alloggio, un pasto, l’assistenza adeguata specie ad anziani e bambini. In queste ore sull’intero territorio nazionale la Cia sta predisponendo una raccolta fondi per inviare aiuti materiali e prevedere degli uffici mobili per garantire un adeguato supporto alle aziende agricole che avranno bisogno di continuità nei servizi e nelle pratiche legate alla gestione e alla ricostruzione di eventuali danni riportati alle strutture.
Lo spirito di solidarietà – afferma il presidente nazionale Dino Scanavino- è prerogativa innata degli agricoltori, quindi ci daremo molto da fare, per quanto nelle nostre possibilità.Sappiamo che le parole servono a poco -prosegue – vogliamo far sentire concretamente la nostra vicinanza ai territori colpiti. Prenderemo subito contatto con le Istituzioni che coordinano gli aiuti per valutare le iniziative più urgenti da assumere a sostegno delle popolazioni.. Dall’esperienza fatta prima in Basilicata-Irpinia, successivamente negli anni in Abruzzo e in Emilia-Romagna abbiamo compreso come sia fondamentale, dopo le necessarie operazioni di primo soccorso, ripristinare il prima possibile la normalità e non far crescere il senso di abbandono tra i terremotati”.
Terremoto nel centro Italia, messaggio di Mons. Caiazzo ai Vescovi di Rieti e Ascoli Piceno.
Riportiamo di seguito il messaggio di solidarietà per il forte terremoto di centro Italia che l’arcivescovo di Matera-Irsina mons. Antonio Giuseppe Caiazzo ha inviato ai vescovi di Rieti e Ascoli Piceno. Mons. Caiazzo ha dichiarato la disponibilità a fornire possibili aiuti concreti. Inoltre sono state organizzate nell’ambito dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina veglie di preghiera.
Di seguito il testo integrale della lettera inviata da Mons. Don Pino Caiazzo ai Vescovi di Rieti e Ascoli Piceno.
Ecc.za Rev.ma, apprendendo la tragica notizia del terremoto che ha coinvolto la Sua Diocesi, Le partecipo, a nome di tutto il clero e dell’Arcidiocesi di Matera – Irsina, la vicinanza, la preghiera, pronti a contribuire, in qualsiasi modo, per aiutare ad alleviare le sofferenze e i disagi.
Ho chiesto che in tutte le parrocchie si preghi nell’attesa di capire come poter essere vicini a voi tutti.
Il Dio della misericordia, che Gesù ci ha rivelato, accolga le anime delle vittime nel suo Regno di luce infinita e doni consolazione ai familiari e a tutta la popolazione.
Un abbraccio.
+ Don Pino Caiazzo, Arcivescovo di Matera – Irsina