Se dubitare è un diritto, informarsi è un dovere, diffidare è un obbligo: è il commento “secco” del Csail, affidato ad una nota del portavoce Filippo Massaro, sul convegno organizzato ieri a Viggiano sul fenomeno tumori da Assoilschool che – sottolinea la nota – in verità, non avendo competenze specifiche in materia sanitaria, dovrebbe occuparsi di tutt’altro. Non mi pare – dice Massaro – siano venute certezze per tranquillizzare le comunità della valle rinviando al 2018 quando le indagini saranno ultimate. Le certezze di cui abbiamo bisogno invece riguardano la ricomposizione e il rafforzamento della “rete di sentinelle” con i medici di famiglia, completando un progetto sperimentato negli anni passati con risultati alterni , e dando un ruolo centrale all’Ospedale di Villa d’Agri. Ci insospettisce – continua la nota del Csail – il fatto che non si parli più da tempo del Centro che si dovrebbe istituire nella struttura ospedaliera con compirti di monitoraggio permanente, studio e definizione di misure di prevenzione e cura. L’unico riferimento certo e rassicurante è rappresentato dal Crob di Rionero che ha acquisito autorevolezza e al tempo stesso fiducia dei sempre più numerosi cittadini affetti da patologie neoplastiche che si rivolgono all’istituto. Di qui la nostra idea di aprire a Villa d’Agri una sorta di ufficio distaccato con medici e specialisti del Crob anche una sola volta la settimana per contribuire all’attività, questa permanente, del Centro da realizzare al più presto tenendo fede agli impegni assunti dal presidente e dell’assessore regionale alla Salute con gli incontri ufficiali davanti le popolazioni della valle. Il Csail – sostiene Massaro – non ha mai abbassato la guardia sulla diffusione dei tumori nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri-Sauro, non si stancherà di rivendicare provvedimenti di prevenzione e di intervento adeguati a quella che continua ad essere il primo problema dell’emergenza salute per quanti vivono a contatto con pozzi e Centro Oli. Dobbiamo inoltre denunciare – continua la nota – che malgrado la sottoscrizione di oltre 40 mila cittadini e familiari di pazienti affetti da patologie tumorali, per l’istituzione del secondo centro di radioterapia a Villa d’Agri, la Regione (almeno la precedente Giunta De Filippo) è orientata per il San Carlo. Eppure, anche di recente, riviste specializzate in temi ambientali e pubblicazioni scientifiche si sono occupate dell’incremento di patologie tumorali specie nell’area della Val d’Agri dove si svolgono le attività petrolifere. Per questo può essere presa in considerazione anche la possibilità di localizzazione del secondo centro di radioterapia presso l’ospedale di Villa d’Agri, senza però alcuna contrapposizione con il S.Carlo. Gli ammalati di tumore provenienti dai piu’ lontani paesi lucani – da Senise, Terranova del Pollino, Corleto Perticara, Missanello, S.Arcangelo, Lagonegro -vengono sottoposti al maggiore dolore, sacrificio, disagio aggravando la malattia per raggiungere l’ospedale di Rionero, l’unico centro specialistico di cura e di radioterapia in Basilicata. Abbiamo inoltre bisogno – dice Massaro – che si chiariscano quali sono le funzioni che si intendono attribuire al centro specialistico di medicina ambientale che sarà istituito nell’ospedale di Villa d’Agri specie nella relazione petrolio-salute dei cittadini. Non può essere certo un convegno promosso da chi ha interesse a sminuire le problematiche della salute – conclude il portavoce del Csail – a dare serenità alla gente della Val d’Agri, alle famiglie che hanno congiunti colpiti da tumori, tanto più che da una parte (Crob) si sostiene che in Basilicata i tumori non hanno un’incidenza diversa dal resto del Paese e dall’altra (Associazione medici per l’ambiente) si sostiene esattamente il contrario.
Set 01