In previsione del referendum sulla riforma costituzionale del prossimo autunno, martedì 30 agosto si è svolto un incontro tra i Comitati per il NO di Matera e provincia che hanno ribadito di voler continuare il loro impegno contro la riforma Renzi-Boschi, per convincere la maggioranza dei cittadini a votare “NO” al referendum, in accordo con tutti gli altri Comitati attivi sul territorio nazionale.
La Costituzione del ’48 fu approvata da un’Assemblea che rappresentava proporzionalmente tutte le visioni politiche, sociali ed economiche presenti agli albori della Repubblica nel Paese: questo Parlamento è stato dichiarato illegittimo perché gli eletti sono stati imposti dai partiti attraverso le “liste bloccate” e perché la sua maggioranza si è formata distorcendo la volontà degli elettori.
Il testo della Carta costituzionale vigente fu il risultato di una lunga, ampia e dettagliata discussione, che indicò i principi comuni alla base della convivenza civile e costruì un sistema istituzionale capace di garantirli, mettendo il Paese al riparo dalle possibili derive autoritarie. Invece la riforma della Costituzione voluta dal Governo è nata da un patto esterno al Parlamento, portata avanti con scambi tra voti e poltrone, con minacce di scioglimento anticipato delle Camere, con stratagemmi ed espedienti regolamentari che hanno chiuso la bocca all’opposizione e spento la discussione.
Il sistema istituzionale prodotto dalle riforme riduce le libertà democratiche, perché impedisce l’elezione diretta del Senato trasformandolo in un’assemblea di consiglieri regionali senza alcun peso sulle leggi ordinarie. L’unica Camera elettiva si riempirà di nominati e la maggioranza dei seggi andrà al maggior partito di minoranza grazie ad un meccanismo che, ancora una volta, distorce la volontà degli elettori. L’autonomia delle Regioni si ridurrà anche riguardo alla tutela dell’ambiente e al controllo del territorio. Il Governo potrà imporre i tempi al nuovo Parlamento e perfino sostituirsi alle Regioni nelle materie di loro competenza per un non precisato “interesse nazionale”. In queste condizioni il segretario del maggior partito di minoranza riuscirà non a governare, ma a comandare nel Paese, come sempre accade quando una minoranza impone la sua linea politica alla maggioranza.
I Comitati di Matera e Provincia ribadiscono che, con queste modifiche costituzionali, i cittadini conteranno sempre meno e pagheranno sulla loro pelle la riduzione di democrazia, vedendo diminuire i loro diritti: quello alla salute, a una scuola qualificata per tutti, a un lavoro dignitoso, a una retribuzione adeguata, a una pensione sufficiente per gli anziani, diritti già oggi erosi dalla politica di questo Governo. Il divario economico tra i gruppi legati al potere e la gente comune aumenterà e verrà meno la possibilità di emanciparsi dallo stato di precarietà in cui versano fasce sempre più ampie della popolazione.
Per impedire questa deriva occorre sbarrare la strada alla riforma e i Comitati già costituiti s’impegnano nei prossimi mesi a coinvolgere sempre più persone, a costruire Comitati negli altri paesi della Provincia di Matera e a organizzare iniziative che servano a spiegare le modifiche degli articoli costituzionali, per far comprendere le conseguenze di tali revisioni sulla vita dei cittadini.
Tutti coloro che hanno a cuore la Carta del ’48, tutte le associazioni, i movimenti e tutte le categorie di lavoratori sono calorosamente invitati a unirsi ai Comitati per il NO locali, per organizzare insieme le iniziative da svolgere e ampliare il numero di partecipanti.
Set 01