In attesa degli sviluppi dell’iniziativa del presidente Pittella per la istituzione del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia in lingua inglese, per un numero massimo di 50 posti, quest’anno per i giovani lucanisarà un po’ più difficile superare il quiz d’ammissione nelle Università italiane.Infatti, rispetto al 2015, ci sono più candidati che si sono iscritti alla facoltà di Medicina. I posti disponibili, invece, sono inferiori. In particolare, mentre nel 2015 erano stati in 60.639 a fare domanda per la prova, per il test di medicina 2016 sono stati in 62.695 ad iscriversi.Lo scorso anno i posti disponibili erano 9.530. Per l’anno accademico 2016/2017, solo in 9.224 potranno essere ammessi a frequentare i corsi. Lo riferisce una nota di Sanità Futura che fa riferimento a dati del Miur precisando che non è possibile disporre di un dato dei ragazzi lucani se non a prove concluse.
La data prevista per il test medicina 2016 è il 6 settembre. Il 7 settembre sarà il turno degli aspiranti veterinari e il 13 dello stesso mese sarà la volta di coloro che ambiscono alle professioni sanitarie di infermiere, logopedista, ostetrico e tecnico di radiologia. Ogni Università indica sul proprio sito ufficiale quali sono le aule e gli orari di convocazione. Il tempo a disposizione è di 100 minuti: non esistono trucchi per superare il test di accesso a medicina. Occorre studiare e riuscire a mantenere alta la concentrazione, nonostante lo stress e la tensione.
Anche quest’anno la facoltà più ambita resta quella della facoltà medica. Le concrete possibilità di lavoro spingono ogni anno numerosi studenti a tenare di superare il quiz. Per farlo non serve essere dei geni assoluti. Basti pensare che lo scorso anno, il punteggio medio dei candidati idonei è stato 30,86 punti, mentre il più alto in graduatoria nazionale ha totalizzato 80,9 punti. Il Miur ha comunque indicato un punteggio minimo per la graduatoria di medicina, che è di 20 punti.
I risultati del test medicina sono pubblicati entro il 20 settembre. Il 29 settembre, invece, i candidati possono prendere visione della loro prova e verificare anche il punteggio ottenuto. Lagraduatoria nazionale sarà pubblicata il 4 ottobre 2016 dal Ministero dell’Istruzione.
Per Sanità Futura se a scoraggiare è l’alto numero di iscrizioni ai test di ingresso ad incoraggiare la scelta di intraprendere una professione medico-sanitaria sono le previsioni messe a punto da Unioncamere sul mercato del lavoro al 2020che indicano proprio nelle figure professionali della salute, specie ad elevata qualificazione, un buon futuro occupazionale. Complessivamente nei servizi per la salute le nuove assunzioni previste ammontano a 425.500 di cui al primo posto infermieri professionali, fisioterapisti, ecc. con 133.900 unità, seguiti da tecnici in scienze salute e vita (136.000), professioni di servizi alla persona (56.800), professioni dirigenziali – specialisti in salute (56.600), lavoratori qualificati in servizio sanitari e sociali (42.200). Secondo le previsioni di Unioncamere, quindi, su 100 persone che troveranno un lavoro entro il 2020, 41 dovranno avere una qualifica elevata (le cosiddette high skill) e saranno 2 in più del 2016.
Sono numeri che – commenta Michele Cataldi, presidente Sanità Futura – confermano la necessità di organizzare una rete di assistenza primaria sul territorio dalla quale si possono ottenere quattro vantaggi: rispondere meglio ai bisogni; contenere la spesa pubblica; realizzare nuova occupazione; decongestionare le strutture ospedaliere. Noi – dice Cataldi – pensiamo che aziende, associazioni di pazienti e professionisti, cooperative, e tutti quei soggetti che rappresentano l’humus vitale di un territorio, in ambito non solo sanitario, ma anche in termini più generali di impatto sociale, hanno bisogno di trovare le condizioni adatte per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità, per poter crescere e operare insieme, altrimenti tutto diventa più lento e complicato, addirittura impraticabile, nonostante l’impegno individuale che ognuno può profondere nella propria attività. E Il comparto costituito dalle strutture sanitarie private può e deve essere ritenuto un’opportunità a cui non rinunciare per migliaia di cittadini che nei territori comunali restano ingabbiati tra la scelta della distanza fisica dalle strutture principali, delle liste di attesa o quella della migrazione fuori regione. Il puntuale censimento dei fabbisogni di prestazioni in chiave territoriale, opportunamente strutturato per funzioni sanitarie, è l’elemento cardine sulla cui conoscenza poter compiere le giuste valutazioni e quindi operare le giuste scelte di indirizzo per migliorare l’erogazione dei LEA (livelli essenziali di assistenza).
Set 03