I precari storici delle Gae, quelli che non hanno fatto domanda volontaria di accettazione di un ruolo su scala nazionale, nella mattinata di venerdì 2 Settembre hanno manifestato davanti alla sede del Miur a Roma armati di fischietti e striscioni.
Sono partiti da ogni regione in piena notte con i mezzi più disparati per andare a portare direttamente al ministero le ragioni della loro protesta, ma soprattutto le loro richieste.
In prima mattinata hanno incontrato il giudice Ferdinando Imposimato a cui hanno consegnato un documento riassuntivo delle problematiche loro riguardanti a seguito prima della l.107 del 2015, meglio nota come “La buona scuola” poi dell emendamento Puglisi. Il giudice li ha sostenuti e appoggiati nelle loro ragioni.
Un mare di magliette bianche (colore scelto dai residuali Gae per rappresentarli e rappresentare la loro onestà e coerenza) ha invaso la piazza antistante il Miur. Sulle magliette campeggiavano oltre che le citta’ di provenienza anche scritte di ogni genere riassumenti il loro stato di precari storici tra cui curriculum, punteggi, titoli di studio, abilitazione, anni di servizio e – perciò – di precariato.
Chi ha fatto domanda volontaria accettando il ruolo su piano nazionale sta ora cercando di rientrare occupando dei posti che sarebbero andati come incarichi annuali ai precari storici ancora in Gae che non hanno aderito a tale piano assunzionale volontario proprio per non allontanarsi dalle loro famiglie, le stesse a cui adesso potrebbe mancare una fonte di reddito. Sono ben 45 mila. Grandi assenti le sigle sindacali nazionali a cui sarebbe toccato per dovere esserci per tutelare i diritti di 45000 mila lavoratori e i vari esponenti politici. Altri grandi assenti, con grave lesione del diritto d informazione, le reti RAI che benché contattate da tempo, non sono intervenute. Presenti le reti Mediaset ed altre locali.
Nella prossima settimana una delegazione di precari dovrebbe essere ricevuta dal Governo nazionale a Roma.