Stili di musica diversi e opinioni differenti sul mondo della musica. Questo lo spirito al centro dell’incontro che la Consulta giovanile comunale ha tenuto nell’ultima giornata di “Materaè fiera”, ieri domenica 4 settembre, nell’ambito dello spazio “La Consulta racconta Matera”.
A condurre la conversazione sono stati il presidente della Consulta, Angelo Angelastri, insieme a Mario Paolicelli, componente dell’organismo giovanile comunale.
Dopo una breve introduzione in cui gli ospiti hanno descritto esperienze e percorsi professionali, l’incontro si è concentrato sul rapporto dei tre ospiti con la città.
Per Michael Froth: “I dj set sono esperienze diverse rispetto a quelle dei musicisti, perché si muovo in contesti diversi, legati spesso purtroppo a quanto pubblico riescono ad attrarre. Matera, in questo senso, non è diversa da altre città”.
Francesco Milillo ha spiegato: “Nell’ambiente di chi fa musica, a Matera, ci si muove in collaborazione e in condivisione. La città è molto piccola e non ha mai offerto molte opportunità sotto questo punto di vista. Per questa ragione ho cominciato a sperimentare con il mio collega Enzo Matera, riarrangiando la musica pop in stile R&B”.
Antonio Esposito: “Non posso lamentarmi, ma conosco artisti con esperienze diverse. Matera è una realtà difficile e a volte non tutti hanno le stesse possibilità. I materani, però, sono molto calorosi e sostiene me e tutti coloro che fanno musica”.
Sul tema dei contenitori, a cominciare dalle discoteche, ci si è soffermati durante l’incontro: “La presenza di questi luoghi, in passato – ha spiegato Michael Froth – era anche una garanzia per la sicurezza che oggi manca, perché ormai le discoteche non ci sono più. Ci sono solo alcuni locali che organizzano le ‘one night’, serate a tema o comunque singole. Anche in questo caso bisogna superare problemi burocratici perché i siti scelti devono essere adeguati”.
Mario Paolicelli, invece, ha chiesto agli ospiti la personale definizione di musica: “Si tratta di una definizione soggettiva – ha proseguito il dj materano – La Musica fa parte della mia vita. Ho cominciato a 13 anni e ho proseguito. Quando ascolti brani nuovi, conosci artisti poco conosciuti”. Per Francesco Milillo: “La musica mi accompagna da quando ero piccolo ed è innanzitutto passione nella scrittura dei testi, nell’esecuzione, nel canto. I pezzi per me devono avere significato, avere una storia. La musica è condivisione, racconto e strumento per avvicinare la gente verso ciò che non ci può toccare ma ci circonda, è un’ancora di salvezza”.
“La musica è una scala – ha detto Antonio Esposito – è una salita, una ricerca continua che ti aiuta nella vita. Ognuno di noi ha un percorso introspettivo che porta alla pace interiore e consente di fare tutto”.
Il dibattito è proseguito sul ruolo dei social. Ecco cosa hanno detto i tre ospiti: “I recenti casi di brani esplosi sul web dipendono dall’attività delle case discografiche che uniscono più musicisti e dunque trasformano un singolo caso in un successo. Facebook, nel bene e nel male, è una macchina infernale. Gli elementi in gioco sono tanti, dietro i social comunque, ci sono sempre professionisti che contribuiscono a rendere la musica un successo”.
Set 05