Una grave vicenda di malversazione di fondi pubblici in Basilicata verrà chiarita dall’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode che svolge indagini sulla corruzione e su gravi irregolarità all’interno delle istituzioni dell’Unione europea.
La questione è stata posta alla Commissione europea da un’interrogazione di Piernicola Pedicini portavoce eurodeputato del M5s.
I fatti sono riferiti alla società Cerere Srl di Matera e riguardano un finanziamento europeo a fondo perduto di circa sei milioni di euro approvato dal ministero del Tesoro nel 1999 e concesso nell’ambito della misura “Patto della Provincia di Matera”.
Il finanziamento era destinato alla realizzazione ed avvio di un mulino-pastificio.
L’Unione europea in deroga ad una norma comunitaria aveva concesso che il mulino della Cerere Srl operasse solo per fornire la semola di grano duro al pastificio della stessa società e non in conto terzi e/o per commercializzare detta semola sul libero mercato.
In seguito, però, la società Cerere fu ceduta, per due milioni e seicentomila euro, alla Tandoi SpA di Corato in Puglia che non ha più rispettato quanto previsto dall’Unione europea.
La nuova società pugliese dirottava oltre i due terzi della semola prodotta, presso altri suoi impianti sparsi sul territorio a fini commerciali, e questo in violazione del vincolo di destinazione imposto all’atto dell’erogazione dei fondi europei. Quanto detto è stato confermato dai giudici della Corte di Cassazione con la sentenza n. 349 del 2016 che ha sancito la condanna definitiva dell’imprenditore e dell’amministratore della società per malversazione, disponendo la confisca di parte dei beni oggetto del finanziamento.
Da ricordare che la società Cerere Srl di Matera era stata costituita da agricoltori con l’intento di produrre del grano di qualità della pregiata varietà denominata “Senatore Cappelli” e che la complessa vicenda è stata oggetto per vari anni di una serie di procedure e inchieste giudiziarie che hanno investito soggetti pubblici e privati.
L’interrogazione alla Commissione Ue, inoltrata dal portavoce eurodeputato del M5s Pedicini, mira ad acquisire informazioni tramite l’Olaf (ufficio antifrode Ue), per sapere quali provvedimenti ha adottato l’Unione europea dopo la sentenza della Corte di Cassazione.