Provengono da tutto il mondo e si incontrano a Matera, gli oltre trecento esperti in reumatologia, oculistica, dermatologia, neurologia, gastroenterologia, medicina interna, pediatria, ematologia, immunologia clinica e genetica che, dal 15 al 17 settembre, partecipano al 17^ congresso internazionale sulla Malattia di Behçet.
Il convegno scientifico, che si tiene ogni due anni e che ha avuto per sedi Parigi nel 2014, Yokohama nel 2012, Londra nel 2010 e Vienna nel 2008, quest’anno, per l’Italia, si svolgerà nella Capitale europea della Cultura 2019: Matera.
Dal 15 al 17 settembre, alla Casa di Spiritualità Sant’Anna, si terrà The 17th International Conference on Behçet’s Disease. Fitto il programma delle tre giornate di studio, che metterà a confronto gli scienziati sugli ultimi studi su questa rara patologia cronica che colpisce prevalentemente persone fra i 20 ed i 30 anni.
La sindrome di Behçet è una patologia rara di origine autoimmune, multifattoriale, che può portare gravi conseguenze a livello di ogni organo ed apparato ma principalmente cecità, sindromi neurologiche, gravi quadri di dolore cronico per interessamento muscolo-scheletrico. Nell’incontro a Matera, verranno affrontate tutte le varie forme con cui la malattia di manifesta; un focus sarà dedicato ai pazienti in età pediatrica.
The 17th International Conference on Behçet’s Disease sarà aperto dall’intervento – giovedì 15 settembre alle 9 – dal professor Ignazio Olivieri, massima autorità in Italia su questa patologia e presidente del 17^ convegno sulla malattia di Behçet.
Il dott. Olivieri, primario dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo” della Basilicata, è uno dei massimi esperti mondiali di questa sindrome e partecipa ai lavori della Commissione Internazionale per la definizione delle linee guida per la diagnosi e la cura della malattia di Behcet. Ed è al dottor Olivieri e ai suoi collaboratori, i reumatologi Michele Gilio, Salvatore D’Angelo, Angela Padula, Pietro Leccese del San Carlo di Potenza, Carlo Palazzi del Madonna delle Grazie di Matera, l’oftalmologa Loredana Latanza di Napoli e la neurologa Gabriella Coniglio del Madonna delle Grazie di Matera, che si deve l’organizzazione di questo convegno in Basilicata.
Un incontro che vedrà la partecipazione come presidente onorario della 17ˆ International Conference on Behçet’s Disease il dottor Carlo Salvarani, Direttore di Struttura Complessa di Reumatologia dell’Arcispedale S. M. Nuova di Reggio Emilia.
Fra i relatori di rilievo, il massimo esperto mondiale della sindrome di Behçet: il professore Hasan Yazici, reumatologo della Turchia. La medesima nazione dove la malattia fu studiata per la prima volta, nel 1937, dal dermatologo turco dell’Università di Istanbul Hulusi Behçet.
The 17th International Conference on Behçet’s Disease si svolge sotto il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Basilicata, dell’Apt di Basilicata, delle Provincie e dei Comuni di Matera e Potenza, dell’Azienda ospedaliera regionale “San Carlo”, dell’Azienda sanitaria locale di Matera e degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Potenza e Matera.
La segreteria organizzativa è affidata alla società Allmeetings di Matera.
La malattia di Behçet
La malattia di Behçet è un raro disordine cronico responsabile di una infiammazione dei vasi sanguigni le cui cause non sono ancora note. Fu compiutamente definita per la prima volta nel 1937 da Hulusi Behçet, dermatologo turco all’università di Istanbul, che segnalò alcuni casi in cui erano associate tra loro tre manifestazioni molto peculiari: irite ricorrente con ipopion, aftosi orale ed ulcere genitali. Clinicamente è caratterizzata da afte al cavo orale, spesso multiple, ulcere genitali, lesioni cutanee e dall’interessamento oculare (uveite) che può essere molto grave e se non adeguatamente trattato può condurre a cecità. Manifestazioni ugualmente gravi della malattia sono quelle a carico dell’apparato scheletrico, del sistema nervoso centrale, con conseguenti deficit permanenti ed invalidanti, dell’intestino, con un quadro infiammatorio simile a quello della malattia di Crohn e della rettocolite ulcerosa, e dei grossi vasi arteriosi e venosi, con sviluppo di trombosi e di aneurismi. La malattia di Behçet ha una distribuzione geografica molto peculiare e la sua distribuzione indica che le aree ad alto rischio si trovano lungo una fascia distribuita tra i 30°-45° di latitudine Nord, che partendo dal Giappone si estende fino al bacino del Mediterraneo, passando per i paesi dell’estremo e medio-Oriente, rappresentando quella che una volta veniva chiamata la “via della seta”. La malattia è molto più rara, o comunque sporadica, nell’Europa centro-settentrionale e negli Stati Uniti. La malattia di Behçet colpisce soprattutto i giovani, con una maggiore certa prevalenza nei maschi, specie in alcune aree geografiche, nella fascia di età compresa tra i 20 ed i 40 anni. La malattia è caratterizzata da periodi di remissione e di riacutizzazione con sintomi che possono durare alcuni giorni o alcune settimane o che, al contrario, possono persistere per mesi o anni determinando una notevole riduzione della qualità della vita. La diagnosi di Malattia di Behçet è principalmente clinica e non è spesso facile data la mancanza di un test di laboratorio specifico. Il medico di riferimento è il reumatologo che coordina il lavoro degli altri specialisti coinvolti nella diagnosi e nel trattamento. Esistono farmaci in grado di trattare le manifestazioni più pericolose per la vita evitando la perdita della vista e consentendo ai pazienti di condurre una vita normale.