Il consigliere regionale del PD Roberto Cifarelli esprime solidarietà al sindaco di Miglionico dopo l’atto intimidatorio che ha coinvolto la sua autovettura. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
All’indomani dell’ennesimo vile atto vandalico perpetrato ai danni del sindaco di Miglionico, avevo privatamente espresso ad Angelo Buono la mia solidarietà, anche a nome del Partito Democratico di Basilicata. Oggi, alla luce delle polemiche politiche sviluppatesi intorno alla questione, sento il dovere di intervenire pubblicamente per provare a dare un contributo, spero positivo, per ricondurre la dialettica fisiologica tra diversi modi di pensare a livelli di accettabile civiltà. L’Italia è amministrata da migliaia di iscritti al Partito Democratico che nella stragrande maggioranza dei casi sono spinti ad occuparsi della cosa pubblica dalla passione politica e dall’amore per la propria comunità. Il sindaco di Miglionico appartiene senza dubbio a questa categoria, e a dimostrazione di ciò sta il suo instancabile impegno a favore del proprio territorio, senza risparmio alcuno di energie e di tempo. E d’altronde i risultati amministrativi che la piccola comunità di Miglionico ha conseguito in questi anni ne sono testimonianza. La vivacità culturale, il dinamismo amministrativo che si percepisce collocano Miglionico oggi come una delle realtà che meglio si sono predisposte a cogliere l’occasione storica di Matera 2019. Certamente nelle dinamiche che animano il rapporto tra maggioranza di governo ed opposizione possono esserci, evvivadio, modi diversi e distinti di interpretare fatti, temi, argomenti, che spingono alla contrapposizione spesso accesa. Questo è il sale della democrazia. Cosa diversa è, invece, quando l’avversario politico diventa il bersaglio da abbattere a tutti i costi e per raggiungere tale scopo si usano tutti gli strumenti a propria disposizione, il sistematico ricorso alla magistratura, tanto da creare un clima così negativo intorno alla cosa pubblica da qualificare l’avversario, agli occhi dell’opinione pubblica, come soggetti che ambiscono al potere per vantaggi personali, familiari o dei propri amici. Instaurare crociate o tribunali di inquisizione, incitare i cittadini più disagiati a chiedere anche ciò che non può loro spettare, favoriscono quel brodo ideologico in cui i comportamenti dei singoli possono sfuggire. E quel modo di fare opposizione, come dimostrano le cronache di questi giorni, spesso si ritorce contro gli stessi soggetti che l’hanno animata. E’ il caso ultimo di Roma, ma potremmo rifarci anche a diverse altre esperienze amministrative in cui si stanno cimentando amministratori che si sono affacciati alla vita politica al grido di “vaffa” e quant’altro. Il messaggio inviato al Corriere della Sera da Beppe Grillo, in fondo, riconosce che la perfezione, ammesso che esista, dura un attimo, e che ciascuno di noi può compiere errori nel proprio percorso politico ed amministrativo. Ciò dovrebbe indurre tutti a riconoscersi reciprocamente e non scadere nella delegittimazione. Le stesse parole dico a quanti, di qualunque partito o movimento politico siano, usano linguaggi che direttamente o indirettamente denigrano sul piano personale gli avversari politici. La cultura democratica dovrebbe indurre ad usare toni consoni al ruolo che si riveste, sia che si stia in maggioranza che all’opposizione, a provare ad argomentare le proprie posizioni politiche, ad avere rispetto delle istituzioni in quanto bene comune. Ecco quindi che rinnovo la mia solidarietà ad Angelo Buono, sindaco di Miglionico, convinto come sono che il suo lavoro viene svolto quotidianamente nell’interesse della comunità miglionichese e che vada recuperato in paese un clima di maggiore serenità e rispetto reciproco nel dibattito politico.