Finalmente, era proprio ora. L’On Teresa Bellanova e il Presidente della Task-force pugliese per l’occupazione Leo Caroli si sono accorti che le Istituzioni hanno stanziato 38 milioni di euro a favore della Natuzzi a settembre 2015. Per poi farsi coraggio, vincere la loro inibizione e minacciare di bloccare i fondi a Natuzzi, qual’ora dovesse concretizzare i licenziamenti di cui ha già avviato le procedure. Peccato che l’USB e i lavoratori abbiano dovuto lottare per 10 mesi, con presidi, scioperi, blocchi stradali e la raccolta di 4.335 firme affinché si esprimessero in merito. Comunque, meglio tardi che mai, l’importante è che questo deterrente contro i licenziamenti si siano decisi ad usarlo.
Adesso, in attesa che anche gli altri soggetti interessati notino l’accaduto, ci auguriamo che i sopra citati esponenti politici si accorgano che, se Natuzzi non ha ancora incassato quei soldi, è sicuramente per l’atavico problema della lentezza della burocrazia italiana, ma i soldi a Natuzzi erano già stati accordati (con il Contratto firmato il 23 settembre 2015) e stanziati (con la Delibera della Regione Puglia n° 1669 del 25 settembre 2015). Inoltre, se volessero prendersi la briga di leggere gli stessi atti, scoprirebbero che il finanziamento all’azienda è stato concesso per la salvaguardia di 1.918 posti di lavoro, ma alla stessa data la Natuzzi Spa contava 2.341 dipendenti. Quindi, hanno finanziato una società che dichiarava di apprestarsi a ridurre l’organico.
L’Unione Sindacale di Base annuncia nuove mobilitazioni affinché tutti i preposti si accorgano anche di aver firmato accordi illegittimi e decisamente lesivi per i lavoratori, quando, il 3 marzo 2015, hanno disposto che una parte dei dipendenti Natuzzi fosse coinvolta nel Contratto di Solidarietà e il resto collocata in Cigs ed esiliata a Ginosa. Questo distinzione tra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B è inaccettabile e dovrà essere corretta con l’estensione del CdS a tutte le maestranze. Per questo la posizione dell’USB è reintegro di tutti i cassintegrati a zero ore in Natuzzi Spa, l’operazione di ricollocare questi ultimi in una New Co. serve soltanto a speculare altro denaro pubblico, mentre si ridurranno diritti e retribuzioni dei lavoratori e non salverà nemmeno un posto di lavoro, considerato che per ogni unità che sarà assunta nella New Co. un’altra rimarrà disoccupata presso un contoterzista di Natuzzi. L’Unione Sindacale di Base non permetterà che questo scempio si compia a danno di lavoratori e contribuenti.
Set 12