Una giornata storica per Matera. Nella sala Mandela del Municipio si è svolta la conferenza stampa per la firma della convenzione fra il Comune di Matera e il Mibact, rappresentato dall’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro per la cessione in comodato d’uso del Palazzo dell’ex Convento di S. Lucia, una struttura di 1500 metri quadri. I locali della scuola si trovano al piano terra e al primo piano dell’edificio. Il contratto stipulato ha una durata di 29 anni. La destinazione d’uso a Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro assicura non solo il rispetto dell’indubbio carattere culturale dell’immobile, ma ne permette un’ampia e adeguata fruizione pubblica e contestualmente una consona valorizzazione.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, gli assessori Antonella Prete, Francesca Cangelli, Paola D’Antonio ed Eustachio Quintano, il segretario generale Maria Angela D’Ettorre, l’avvocato dell’ufficio legale del Comune di Matera Enrica Onorati, il progettista e direttore dei lavori per la Soprintendenza, Mario Maragno, il dirigente dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Matera, Sante Lomurno, la direttrice dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, Gisella Capponi e la direttrice della scuola del restauro di Matera, Giovanna De Palma.
Il sindaco Raffaello De Ruggieri: “Siamo qui per comunicare una buona notizia per Matera. La scuola di restauro è partita già lo scorso anno in maniera logistica precaria, oggi finalmente possiamo annunciare la convenzione con il Ministero per il Beni Culturali che consegna in comodato d’uso l’immobile dell’ex convento di Santa Lucia al piano, già sede del Comune di Matera. Con questa intesa Matera acquisisce ufficialmente un ruolo specifico in un settore strategico come quello della conservazione e del restauro a livello nazionale. Voglio ricordare che nel passato l’Italia si è affermata nel mondo con tre gioielli, nel campo della moda con Armani, nel campo automobilistico con la Ferrari e con l’Istituto centrale del restauro. Questo accordo parte da lontano. Voglio ringraziare pertanto l’ex presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, Michele D’Elia e Caterina Bon Valsassasina (attuale direttrice generale della direzione generale archeologia, belle arti e paesaggi, All’epoca era direttrice dell’Istituto Centrale del Restauro, oggi denominato Istituto Superiore Centrale di Restauro – ndr). E devo ringraziare in particolare l’ex sindaco Nicola Buccico, perchè se non ci fosse stato il suo impegno non saremmo qui oggi. Voglio ricordare che la Regione aveva scelto un immobile nella zona Paip 2 per realizzare un centro di formazione professionale ma dopo aver stanziato 2 milioni e 200 mila euro nessuno aveva dato seguito al progetto che imponeva di utilizzare questi fondi nel giro di 12 mesi. Matera rischiava di perdere la scuola del restauro ma Buccico ebbe l’intuizione giusta e mi contattò perchè si potesse avviare questo progetto nel nostro gioiello situato nel centro di Matera, a Santa Lucia al piano. Ringrazio anche la giunta regionale ed in particolare il presidente Pittella, la dirigente dell’ufficio cultura Minardi e il responsabile amministrativo Manti per il sostegno alla scuola di restauro previsto dalla nuova legge regionale approvata per la cultura. La scuola sarà intitolata a Michele D’Elia, Sovrintendente per i beni artistici e storici della Basilicata, già direttore per diversi anni dell’Istituto Centrale di Restauro. Una scelta doverosa che rappresenta il modo migliore per ricordare la sua figura e sottolineare il riconoscimento profuso per la città di Matera, in cui si è distinto nella collaborazione la Fondazione Zétema. L’unica nota stonata che voglio ricordare è il gesto criminale di un vandalo che ha rotto la porta di ingresso della scuola del restauro con una pietra. Dispiace perchè a pagare per questi gesti è sempre la collettività”.
La direttrice dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, Gisella Capponi: “Questo progetto di Matera ha trovato un grande interesse a livello nazionale e voglio ringraziare sia il personale del Mibact sia i referenti locali, in particolare la Sovrintendente Marta Ragozzino e il Sovrintendente Francesco Canestrini. Voglio ricordare che a Matera sono attivi dallo scorso anno due corsi di laurea specialistica. Si tratta di corsi di 5 anni che consentono agli allievi di ottenere una laurea abiltante per la professione di restauratore, una professione che ha acquisito un grande valore nell’ottica della valorizzazione del nostro patrimonio. La selezione è molto rigida perchè scuola offre una formazione di alto livello. I corsi prevedono l’insegnamento di tutte le discipline che concorrono al restauro moderno. I percorsi formativi sono due: uno riguarda le superfici decorative dell’architettura e i materiali lapidei e l’altro le opere mobili, i dipinti su tela, le sculture lignee e l’arte contemporanea. Al primo anno accademico che sta per terminare si sono iscritti 15 allievi, di cui solamente due di questo territorio. Dopo qualche mese un’allieva che arrivava dalla Cina ha rinunciato ma oggi i 14 allievi sono impegnati a Bologna per il restauro della Fontana del Nettuno, altri studiano un tondo di Botticelli. L’intenzione per il prossimo anno accademico è di portare a Matera gli allievi della scuola del restauro di Roma per lavorare sui dipinti dei murari rupestri della città dei Sassi. La sede di Matera, che finalmente viene consegnata dopo un grande lavoro di restauro, è stata visitata nei mesi scorsi dal segretario generale Recchia, che mi ha inviato una mail per esprimere le sue congratulazioni a quanti si sono adoperati per il restauro dell’ex convento di Santa Lucia Nova. L’obiettivo della scuola del restauro anche per Matera sarà quello di creare una rete con istituzioni e centri di ricerca, per aprire la città verso nuove opportunità. I nuovi corsi per i due percorsi formativi saranno attivati a metà novembre e in occasione dell’inaugurazione ufficiale mostreremo il lavoro svolto dagli allievi che hanno partecipato al primo anno accademico: in particolare sarà presentato lo studio svolto sui materiali lapidei che abitualmente si trovano su questo territorio. Come ho già dichiarato in precedenza gli allievi ammessi alla scuola di restauro di Matera saranno solo dieci, cinque per ogni corso, proprio perchè la nostra scuola prevede il rapporto di cinque ad uno, cinque allievi e un restauratore”.
Il progettista e direttore dei lavori per la Soprintendenza, Mario Maragno, ripercorre la storia che ha favorito la nascita della scuola del restauro a Matera: “Era il 1998, il sindaco era Mario Manfredi. In centro notavo che sul tetto dell’ex convento di Santa Lucia Nova stava crescendo un orto botanico. Una mattina ho scattato alcune foto e le ho portate al sindaco per decidere insieme come trovare dei fondi per restaurare questo immobile. Ci inventammo un progetto legato al polo universitario. Poi si pensò di trasferire in questa struttura la Biennale di Venezia, per favorire lo sviluppo del turismo nella città dei Sassi. Avevo già terminato il progetto ma dieci anni dopo fu il sindaco Buccico a chiedermi di cambiarlo. Matera rischiava di perdere la scuola del restauro perchè non erano mai stati avviati i lavori al Paip 2 e così grazie ad un lavoro di squadra che ha coinvolto Soprintendenza lucana, Ministero per il Beni Culturali ed in particolare chi lavora per l’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro abbiamo modificato il progetto per questo immobile. L’intervento di restauro non è stato semplice sia perchè il patto di stabilità ha rallentato i pagamenti alle imprese esecutrici dei lavori ma anche per una serie di difficoltà oggettive. Dovevamo intervenire cercando di non cancellare i segni della memoria, della nostra storia. Ecco perchè ho deciso di non toccare il camino presente nel refettorio utilizzato dalle suore, una nicchia nella sala dedicata ai dipinti e una cisterna che gli antichi avevano realizzato per concentrare la raccolta delle acque provenienti dal Castello Tramontano. Il recupero dell’immobile è stato favorito dalla tecnologia, che ci ha permesso di completare un lavoro in cui conservazione e innovazione sono perfettamente integrate. Con i fondi stanziati siamo riusciti a riqualificare il corpo di via La Vista, destinato alla didattica e l’ex refettorio con i locali annessi da destinare ai laboratori. Ora aspettiamo i nuovi finanziamenti per completare la pavimentazione con materiali lapidei degli anni trenta sul piazzale che si trova dall’ingresso di via Lucana e la facciata retrostante del monumento. Questo immobile ha ospitato anche il Comune di Matera e quindi credo che sia giusto dare la possibilità ai dipendenti comunali di scoprire in anteprima questa struttura, visto che sono stati tanti coloro che durante il periodo del restauro mi hanno avvicinato per raccontarmi le loro storie legate all’attività svolta in questa struttura”.
Michele Capolupo
La fotogallery della firma che ha sancito la cessione in comodato d’uso del Palazzo dell’ex Convento di S. Lucia per la scuola di Restauro e alcune immagini dell’edificio restaurato (foto www.SassiLive.it)