Il Sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri alla fine ha dovuto prendere atto che l’acqua dei pozzi ubicati nei pressi della discarica di La Martella è inquinata.
Nel mese di febbraio l’ASM aveva denunciato la presenza di metalli pesanti nell’acqua dei pozzi, dovuta evidentemente alla fuoriuscita di percolato dalla piattaforma della discarica di rifiuti di La Martella.
Ma l’ex assessore Zoccali tentava di addebitare la presenza dei veleni al dilavamento dei concimi che gli agricoltori utilizzavano per i terreni posti a monte della discarica.
Oggi finalmente, e con notevole ritardo, prevale il buon senso, perchè con ordinanza n. 354 del 13/09/2016 il Sindaco di Matera ha disposto “il divieto assoluto di emungimento ed utilizzo, anche per soli fini agricoli/irrigui, dell’acqua sotterranea da tutti i pozzi privati, provvisti e/o sprovvisti di autorizzazione, con livello di emungimento inferiore a mt.50, allocati all’esterno del perimetro della piattaforma di gestione dei rifiuti e distanti da essa non meno di 2 Km.”
E’ assolutamente necessario ed urgente che il nuovo assessore Enzo Acito, persona certamente competente, possa procedere alla messa in sicurezza ai sensi dell’art. 242 del Testo Unico dell’ambiente dell’intera area per evitare che situazioni ancora più gravi si possano verificare, o accertare, a tutela della salute dei cittadini e delle colture che nell’agro di La Martella si producono, la salubrità dell’acqua e l’assenza di inquinamento dei terreni.
Di seguito il testo integrale dell’ordinanza sindacale per il divieto di emungimento delle acque sotterranee dei pozzi ubicati nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in contrada La Martella.
N. Protocollo : 0066007/2016 N. Ordinanza: rdDec00354/2016
Ordinanza Sindacale
Oggetto: Divieto emungimento acque sotterranee dei pozzi ubicati nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in c.da La Martella.
Il sindaco
Premesso che in contrada “La Martella” di questo Comune insiste la Piattaforma di gestione Rifiuti non pericolosi;
Rilevato che il 23 febbraio 2016 l’ARPAB con nota 2176 ha comunicato gli esiti del monitoraggio delle acque sotterranee della Piattaforma, evidenziando i superamenti, nella matrice acqua sotterranea, delle concentrazioni soglia di contaminazione per alcuni analiti;
Considerato che, per la tal cosa, con nota datata 3 marzo 2016, il Dipartimento di Prevenzione Collettiva della Salute Umana dell’ASM chiedeva l’adozione di specifica ordinanza con tingibile ed urgente di divieto di emungimento di acqua dai pozzi presenti nella zona;
Rilevato che, per una preventiva, necessaria verifica dell’effettivo stato dei luoghi e dello stato delle acque di falda e dei pozzi esistenti in prossimità e a valle della Piattaforma di Gestione dei rifiuti, il Comune ha convocato il giorno 21 aprile 2016 specifica conferenza di servizio ai sensi e per gli effetti di cui all’art.242 del D.lgs. 156/2006;
Rilevato che il superamento delle soglie di cui sopra attiene alla falda superficiale e non coinvolge la falda a quota a – 200 metri dal piano campagna;
Considerato che
– al termine della stessa è emerso che “a seguito delle risultanze analitiche dei piezometri ubicati fuori piattaforma, gli organi presenti, dopo ampia discussione, ritengono che il Comune proceda ad una indagine preventiva, estendendola con un raggio di circa 1 Km. dai piezometri SPb 1 e SPb2, finalizzata a verificare la presenza di eventuali pozzi esistenti, e, se accertata la presenza di acqua, a concordare e coordinare le operazioni di campionamento per la verifica della qualità delle acque sotterranee”;
– “la conferenza di servizio in ragione di quanto sopra, conclude che, allo stato attuale, per le aree interne alla piattaforma vi è assenza di contaminazione delle matrici suolo, sottosuolo” tralasciando comunque il riferimento alla matrice acquosa;
Rilevato che in conformità alle determinazioni assunte in sede di Conferenza di servizi il Comune ha inviato agli Enti interessati (Dip. Ambiente Regione Basilicata, Provincia, ARPAB e ASM) il protocollo di monitoraggio delle acque sotterranee e l’indagine preventiva circa la presenza di pozzi nell’area della discarica, risultati in n. di 23;
Considerato, inoltre, che successivamente nel luglio 2016 dagli esiti delle analisi effettuate dall’ARPAB e pubblicati sul sito del predetto Ente era emerso che le “acque sotterranee dei pozzi esterni alla piattaforma non presentano superamenti per i metalli pesanti” determinando, di conseguenza la imprescindibile necessità di disporre ulteriori accertamenti mediante appropriate verifiche;
Tenuto conto che ad oggi, in presenza di una discordanza dei valori emersi a seguito delle analisi effettuate dai laboratori incaricati del monitoraggio dal Comune, riferiti al decorso mese di agosto, non essendo ancora pervenuti i dati dell’ARPAB relativi ai prelievi effettuati nel decorso mese di agosto, sussiste una situazione di incertezza, atteso che, il laboratorio incaricato dal Comune dei prelievi e delle analisi rileva la presenza di nichel e selenio;
Ritenuto necessario, alla luce di quanto sopra, in via cautelativa e precauzionale, al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità, di disporre il divieto assoluto di emungimento ed utilizzo, anche per soli fini agricoli/irrigui, dell’acqua sotterranea da tutti i pozzi privati, provvisti e/o sprovvisti di autorizzazione, con livello di emungimento inferiore a mt.50, allocati all’esterno del perimetro della piattaforma e distanti da essa non meno di 2 Km.;
Visto il Testo Unico Leggi Sanitarie approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934 n.1265; il Decreto Legislativo 18 agosto 2000 n.267 e s.m.i. – in particolare l’articolo 50;
ordina in via cautelativa e precauzionale, il divieto assoluto di emungimento ed utilizzo, anche per soli fini agricoli/irrigui, dell’acqua sotterranea da tutti i pozzi privati, provvisti e/o sprovvisti di autorizzazione, con livello di emungimento inferiore a mt.50, allocati all’esterno del perimetro della piattaforma di gestione dei rifiuti e distanti da essa non meno di 2 Km.;
Tutti i proprietari e/o conduttori ad altro titolo dei fondi rustici con entrostanti i suddetti pozzi ricadenti nella fascia di suoli larga 2 Km. misurata a partire dal perimetro della piattaforma sono destinatari del presente atto ordinativo.
dispone che il presente provvedimento sia reso noto alla cittadinanza mediante pubblicazione sul sito telematico di questo Comune (Albo on line).
stabilisce che il medesimo, a cura della segreteria, venga trasmesso a mezzo posta certificata a:
– Regione Basilicata Dipartimento Ambiente;
– Provincia di Matera;
– ARPAB Basilicata;
– ASM di Matera;
– Carabinieri NOE;
– Comando di Polizia Locale;
– Comando Stazione Carabinieri di Matera;
ai fini delle necessarie attività di vigilanza e di controllo.
avverte che in caso di inadempimento si procederà a norma di legge ai sensi dell’art. 650 del codice penale.
avverte che contro il presente provvedimento è ammesso ricorso al TAR della Basilicata entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione, oppure, in via straordinaria, al Presidente della Repubblica entro centoventi giorni decorrenti dalla predetta data.
Città di Matera lì, 13/09/2016
Il sindaco Raffaello De Ruggieri
Divieto utilizzo acque discarica La Martella, nota del consigliere regionale Gianni Perrino del Movimento 5 Stelle
“A quanto pare, con sei mesi di ritardo, il Comune di Matera si è finalmente svegliato dal torpore. Per la cronaca, in Consiglio Regionale, c’è una mozione del M5S presentata a maggio e non ancora discussa, che chiedeva esattamente questo, pena il subentro dei poteri sostitutivi della Regione.”
Consigliere regionale Gianni Perrino
questa è la prova che con gli assessori di Matera, Ing. Enzo ACITO, gli interessi dei materani vengono tutelati.
quello dell’inquinamento delle acque sotterranee nel perimetro della discarica è una storia vecchia che parte dal sovrabbanco abusivo del 2007 , sequestro della discarica ecc. La amministrazioni sono cambiate. il Dirigente abusivo che ha fatto il danno è sempre rimasto al suo posto. Adesso c’è da lavorare. Zoccali si è comportato da furbetto del quartierino ma non poteva reggere e non ha retto. Del resto il suo modo comportamentale era già stato segnalato nel momento del suo insediamento e c’è stata la conferma sia per quello che riguarda il divieto di emungimento e ci sono voluti oltre sei mesi e sia per il sovrabbanco autorizzato per un certo tempo e mo è divenuto quasi ingestibile. C’è da lavorare e soldi da spendere altro che riduzione della TARI! L’ass. Acito miracoli non ne può fare mentre il Sindaco e l’ass. Quintano continuano a stare in campana. Che sia la capacità dei due a mancare?????????????????
Il “dirigente abusivo” fa pubblicare al sindaco il falso.
E’ il Comune a trasmettere i dati all’arpab e non già il contrario,manco questo sa
lannicelli avrebbe avuto da denunciarli sia per notizie riportate in maniera parziale affermando il falso e sia per delle proposte oscene………….