Angelo Raffaele Rubino ha presentato a Matera presso l’Osteria 84 in via Parri il libro “La leggenda del brigante Rubino. Notizie storiche dei Rubino di Matera”, edizioni Giannatelli.
L’autore e il giornalista Franco Martina hanno illustrato pagine di storia locale, rileggendo episodi e protagonisti di una fase poco conosciuta di Matera edi una famiglia, quella dei Rubino, che ha segnato e continua a segnare l’evoluzione della Città dei Sassi.
“Non sono uno storico e nemmeno uno scrittore – precisa l’autore – ma semplicemente un curioso. Mia nonna in età avanzata ha cominciato a raccontarmi la storia del nonno di mio nonno, il mio trisavolo che si chiama proprio come me, Angelo Raffaele Rubino. Mia nonna si ricordava che uno dei suoi antenati, appunto Angelo Raffaele Rubino, era stato un brigante ma per vergogna questa storia non era mai stata tramandata alle giovani generazioni della famiglia Rubino. Questo accadeva tre anni fa. Ho deciso quindi di mettermi al lavoro. Mi sono recato presso l’archivio di Stato per recuperare documenti storici fondamentali per risalire al brigante Angelo Raffaele Rubino e ho raggiunto anche l’ufficio diocesano e il Comune di Matera per ricostruire l’albero genealogico andando a ritroso nel tempo. Ho scoperto per esempio che la prima famiglia Rubino è arrivata a Matera nel 1663 da Massafra. Dagli atti giudiziari ho poi riscontrato quanto mi aveva svelato mia nonna e ho approfondito il caso. In effetti nel 1897 furono eseguiti 22 arresti ma furono rinviati a giudizio 18 persone per vari reati tra cui quello più grave di associazione a delinquere. Il processo fu celebrato presso la sezione di Potenza della Corte di Appello di Napoli. Tra gli imputati c’era il fratello di Chitarrid, il noto brigante di Matera che era stato assassinato l’anno precedente e due esecutori di quel delitto, Francesco Paolo Nicoletti e Nicola Rondinone. Le condanne erano molto pesanti a carico di queste persone, si arrivava anche a quindici anni di carcere ma gli imputati fecero ricorso in Cassazione per vizi di forma in occasione del primo processo. In pratica le parti lese non avevano espresso nella formula solenne il giuramento rispetto a quanto dichiarato e gli imputati riuscirono a prevalere ottenendo la ripetizione del processo, che fu celebrato l’anno successivo ad Avellino. Il mio trisavolo, Angelo Raffaele Rubino, era però ammalato di polmonite e fu trasferito direttamente nel carcere di Napoli, dove morì il 4 febbraio 1898, dopo aver scontato 4 anni e 5 mesi di reclusione”. Questa in sintesi la storia narrata nel libro di Angelo Raffaele Rubino. Un libro in cui sono riportati anche tutti i soprannomi dei Rubino di Matera: i più noti sono “Generale di Timmari”, “Fatti capace” e “Timmarale”. Le altre curiosità sulle famiglie Rubino ed in particolare sulla storia del brigante Rubino nella storia fatta emergere dal suo discendente e omonimo Angelo Raffaele, che oggi ha 38 anni, Maresciallo della Guardia di Finanza a Bari, sposato e padre di una bimba.
Michele Capolupo
Nella foto l’autore del libro Angelo Raffaele Rubino con il giornalista Franco Martina