“Un programma di tradizione e innovazione che catturerà certamente l’interesse della città”. Così il Sindaco Emilio Nicola Buccico ha presentato la stagione teatrale di prosa 2008/09, allestita dall’Associazione culturale “Cose di Teatro e Musica” con la compartecipazione dell’Amministrazione Comunale ed in programma al Teatro Duni di Matera a partire da novembre. “Abbiamo deciso di ripristinare la stagione teatrale dopo un’assenza di otto anni – ha spiegato il Sindaco nella conferenza stampa al Comune -. Intraprendiamo oggi un percorso che si protrarrà nel tempo, in quanto in cantiere abbiamo tante idee. In questo percorso si inseriscono il recupero della Cava del Sole, che doteremo di un direttore artistico e arricchiremo di grandi opere, e l’istituzione della Scuola del Restauro, di altissimo livello e specializzazione che sarà complementare ai musei”. Il Sindaco ha annunciato le grandi novità che si inseriscono nella politica graduale di ispessimento della tradizione culturale della città dei Sassi. “Riprendiamo una tradizione di alto livello e ampio respiro con un cartellone più che rispettabile. Un cartellone che è stato determinato con il Comune di Potenza. E questo – ha aggiunto Buccico – è motivo di grande orgoglio per l’Amministrazione Comunale, in quanto un terreno di cultura va ad unificare le due città. Si tratta di un segnale forte che i due comuni capoluogo danno alla Basilicata e ai suoi comuni, nell’ambito di una unione e di un percorso comune che auspico sia fruttuoso. E non ci fermiamo qui. Ai dieci spettacoli di alto livello, tra cui spiccano quelli di Albertazzi e Castiglione, con Gomorra, che tra verranno rappresentati alle scuole per le finalità educative, vorremmo aggiungerne uno ulteriore fuori abbonamento per il mese di febbraio. Ed in tal senso stiamo lavorando per portare a Matera un grande del teatro come Giancarlo Giannini”.Il Sindaco ha concluso facendo un riferimento alle quattro compagnie dialettali materane, che l’Amministrazione Comunale intende far conoscere anche al di fuori dei confini cittadini, magari attraverso l’interscambio con quelle potentine.
Il responsabile dell’Associazione culturale “Cose di Teatro e Musica” Dino Quaratino ha ringraziato i Comuni di Matera e Potenza, che, attraverso l’unificazione dei cartelloni, sono tornati protagonisti del territorio lucano e hanno lanciato il messaggio a tutti gli altri comuni per intraprendere un progetto ambizioso, ricordando anche che l’operazione ha consentito di abbattere i costi, che si aggirano in totale intorno ai 300 mila euro. “L’obiettivo è quello di entrare a far parte del circuito del teatro nazionale – ha aggiunto Quaratino -, e in tal senso prepareremo una brochure che sarà distribuita nei teatri nazionali”.
Si comincia il 4 novembre con lo spettacolo “Romolo il Grande”, di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.
Curiosità sul primo spettacolo
Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini
presentano “Romolo il Grande”
di Freidrich D?rrenmatt
Regia di Roberto Guicciardini
Organizzazione e prevendita Incongress Matera
”Commedia storica storicamente inverosimile”, questo lavoro, scritto nel 1949 e rielaborato fino al 1964, mette in scena il tardo impero romano alla vigilia della sua caduta, in cui l’ultimo imperatore vuol consacrarsi unicamente all’allevamento di polli. Friedrich Dürrenmatt sorvola sul dato storico del Romolo Augustolo, ragazzino quattordicenne che subisce gli eventi, inconsapevole ed incolpevole. Il Romolo di Dürrenmatt è un uomo di mezza età cui la storia attribuisce il compito di praticare l’eutanasia ad un Impero ormai agonizzante, perchè intrinsecamente minato dalla corruzione morale e politica, e perché reso inoffensivo dall’incapacità di resistere alla vigoria fisica e mentale di orde barbariche, cui certo non fa velo il ricordo della passata grandezza di Roma. Il Romolo descritto dall’autore svizzero, è persona troppo lucida e responsabile per chiudere in un bagno di sangue la favola bella dell’impero che dominò il mondo. Gli uomini si illudono di determinare gli eventi storici; in realtà, sembra pensare Romolo, è la storia che si serve di loro per portare a compimento i suoi disegni. E per non essere strumento fino in fondo, Romolo decide che l’attività di pollicoltore debba prevalere sulla funzione di imperatore. Tu, Storia, che hai stabilito la fine dell’impero, avrai a disposizione, per la realizzazione dell’evento, non un imperatore ma un allevatore di polli. Piccola soddisfazione, ma meglio di niente. Dunque, di Romolo vanno colte l’ironia e l’autoironia che, com’è noto, in ogni terra e in ogni luogo sono le difese più efficaci contro la disperazione e il senso d’impotenza.