Piernicola Pedicini, parlamentare europeo del Movimento 5 Stelle in una nota annuncia che per lo scandalo ex Arbea l’Unione Europea ha sanzionato l’agenzia della Regione Basilicata che si occupava dei contributi comunitari agli agricoltori lucani con una nuova multa anche per la gestione 2010. Di seguito la nota integrale.
Nuova multa dell’Unione europea per lo scandalo dell’ex Arbea, l’agenzia della Regione Basilicata che si occupava dei contributi comunitari agli agricoltori lucani.
Il 12 maggio scorso il Tribunale dell’Ue ha deciso che l’Italia dovrà pagare una sanzione pecuniaria di 3 milioni e 447 mila euro anche per l’anno 2010.
La notizia è stata resa nota dalla Commissione europea a seguito di un’interrogazione presentata a luglio scorso dal portavoce eurodeputato del M5s Piernicola Pedicini.
Questa multa si aggiunge ad altri 92 milioni di euro già inflitti negli anni scorsi per le inadempienze dell’ex Arbea negli anni 2007, 2008 e 2009 in relazione alla gestione dei contributi europei.
Lo scandalo dell’ex Arbea va avanti da molti anni e riguarda una delle vicende più gravi e intricate verificatesi in un ente della Regione Basilicata.
Si va dalle enormi sanzioni da versare all’Ue (rettifiche finanziarie), all’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Dalle procedure molto discutibili rispetto alle carriere di una parte del personale ex Arbea, ai danni erariali individuati e sanzionati dalla Corte dei conti in relazione ai premi di produttività elargiti mentre le casse dell’ex Arbea erano a secco e si stava andando verso il commissariamento.
L’intera vicenda sarà chiarita e verranno individuate le responsabilità politiche e amministrative appena verrà completato il procedimento finale in corso presso la Corte di giustizia Ue e sarà definito il percorso giudiziario avviato presso la Procura di Potenza.
I fatti si sono verificati dal 2007 al 2010 durante la gestione del governatore Pd della Basilicata Vito De Filippo, attuale sottosegretario del governo Renzi.
Piernicola Pedicini, Portavoce eurodeputato del M5s al Parlamento europeo
Scandalo ex Arbea, Csail chiede giustizia
La notizia che arriva da Bruxelles della nuova multa dell’Unione Europea per lo “scandalo ex Arbea”, diffusa dall’europarlamentare Piernicola Pedicini, per numerosi agricoltori della Val d’Agri e del Sauro riapre una vecchia “ferita” mai rimarginata e riaccende la protesta anch’essa mai sopita. E’ il commento del Csail affidato al portavoce Filippo Massaro che aggiunge: qualcuno dovrà pur dare conto dei 95,5 milioni di euro circa di multa inflitta all’ex Arbea, in varie fasi, dal 2007 al 2010 e che sono stati sottratti direttamente al mondo agricolo lucano. Proprio così – spiega la nota – ogni euro di multa (o meglio è il caso di parlare di milione di euro) corrisponde a euro (milioni) che gli agricoltori avrebbero potuto ricevere per rilanciare le proprie aziende e con esse l’economia e l’occupazione locale. Senza sottovalutare che è l’intera collettività a dover risarcire l’Unione Europea per il comportamento assunto da un manipolo di burocrati inefficienti. Quegli stessi burocrati che attraverso procedure molto discutibili e oggetto di inchieste hanno fatto una carriera fulminante all’interno dell’ex Arbea.
L’indignazione – dice Massaro ricordando che nelle scorse settimane sono state depositate diffide nei confronti di amministratori-funzionari dell’ ex Arbea e della Regione – è sempre più insopportabile: i ritardi nei pagamenti comunitari hanno raggiunto il record di 16 anni con pratiche “incagliate” nella “rete burocratica” che risalgono all’anno 2000.
Il Csail insieme al comitato di lotta degli agricoltori dei comprensori Val d’Agri-Sauro – è scritto nella nota – ha promosso numerose manifestazioni culminate nella storica occupazione della sede ex Arbea, oltre a petizioni popolari (foto) e continua a chiedere giustizia a tutti gli organismi ed enti che sono preposti ad assicurare la giustizia. Siamo contro un sistema perverso, che gioca sulla pelle di chi produce, con il risultato che la Regione dopo le multe di Bruxelles è a rischio di disimpegno (come è già avvenuto per il Psr 2007-2013). La nostra protesta non indietreggia di un centimetro, anzi proprio alla luce della nuova multa – afferma Massaro – intendiamo riaccendere l’attenzione su quella che non a caso, come ribadisce l’europarlamentare Pedicini, è stato definito una delle vicende più gravi e intricate verificatesi in un ente della Regione Basilicata con coperture di ogni natura.
Il risultato: per incassare un mandato di pagamento per aiuti comunitari da noi passano anni. Una situazione scandalosa che- conclude Massaro – provoca danni gravissimi ad agricoltori ed economia locale e che alimenta il giro d’affari di usurai a cui tanti piccoli imprenditori agricoli sono costretti a rivolgersi come testimoniano dati recenti di crescita del fenomeno in Basilicata.