Dopo 21 anni sono state premiate le numerose battaglie di Legambiente, una grande svolta nella lotta alle illegalità si è avuta il 29 maggio del 2015 con l’introduzione della normativa sugli Ecoreati. Se in passato i reati ambientali erano soltanto contravvenzionati, la legge introduce nel codice penale sei nuovi delitti: inquinamento, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, messa a bonifica, aggravanti in caso di morte e lesioni, responsabilità giuridica delle imprese. Oltre che una serie di sistemi premiali per chi collabora con la giustizia e quindi maggiore velocità per il processo di risanamento ambientale che è molto in ritardo.
Della normativa sugli Ecoreati e sulle criticità ancora presenti nella normativa vigente hanno discusso a Potenza nei locali della Stazione ferroviaria superiore, Stefano Ciafani direttore nazionale Legambiente, Luca Lorenzo presidente associazione italiana giovani avvocati (A)iga, Luca Ramacci della III sezione Corte di Cassazione, il comandante regionale dei Carabinieri generale Alfonso Di Palma e il presidente della Regione Marcello Pittella che ha concluso i lavori.
“Sono molto persuaso dal ruolo di Legambiente – ha detto Pittella – e non solo oggi che sono presidente. E’ stata una maratona per raggiungere questi risultati una lunga storia per arrivare ad una norma così importante, nel corso della quale sono state fatte scelte coraggiose e ricoperte posizioni non sempre comode”. Uno stimolo a proseguire in questo solco – ha detto ancora il presidente – rivolgendo un plauso e parole di incoraggiamento alla Fondazione ambientale che dovrà lavorare in sinergia con Legambiente e tutti gli attori anche sul tema delle estrazioni petrolifere per sedimentare idee, proposte e vagliare sul piano scientifico i dati Arpa. “E’ evidente che una legge può essere sempre migliorata, in Italia ci sono molti nodi ancora da sciogliere. Il 4 dicembre sarà una grande occasione di riforma per la nostra Costituzione e superare il bicameralismo perfetto, causa di non pochi ritardi sul piano legislativo. Ci sono tante cose incompiute, i controlli ad esempio sui quali dovranno lavorare insieme cittadini e amministratori. Sul rispetto dei controlli il governatore lucano ha fatto un passaggio su Arpab. Sull’’Agenzia regionale della Basilicata ci sono – ha detto – luci ed ombre, sulle quali sarà il caso di soffermarsi quando faremo la storia ultra ventennale di questa Agenzia. Intanto, abbiamo deciso di assumerci le nostre responsabilità e di investire 35 milioni di euro per acquisire professionalità e acquistare apparecchiature di ultima generazione. Non accetto, come è successo in passato, che la Basilicata sia paragonata alla terra dei fuochi. Abbiamo assistito a demolizioni mediatiche che questa regione non merita come si evince anche dal Rapporto sulle ecomafie. Serve recuperare grande umiltà – ha concluso il presidente Pittella – e una giusta dose di autostima. In tre anni siamo passati dalle macerie a una grande visibilità, dobbiamo fare molto ancora per la povertà e per combattere la disoccupazione, la Regione deve contribuire e se faremo gioco di squadra potremo trovare nuove occasioni per una rivincita complessiva della Basilicata, avviando una nuova fase di sviluppo”.