L’esito dell’audizione dei vertici dell’ATER Matera tenutasi nell’ultima seduta della Seconda Commissione Permanente ha portato alla luce un altro disastro: stando alle parole dell’A.U. Vito Lupo, ci sarebbero 850mila euro di crediti risalenti al periodo 1999 – 2014 mai riscossi ed oggi purtroppo andati in prescrizione.
Ancora un’amara conferma su un ente che sin dalla sua nascita sembra esser stato in balia di mere spartizioni politiche, perdendo di vista in maniera sistematica lo scopo per il quale è stato istituito.
Durante questa consiliatura abbiamo spesso messo la lente di ingrandimento sulle due aziende di edilizia residenziale e la nostra azione ha portato a ristabilire legalità all’interno degli enti. Grazie ad una nostra interrogazione, l’ATER potentino ha dovuto prendere atto dell’illegittimità della nomina del direttore generale, Michele Bilancia, che si apprestava a ricoprire la carica in deroga alla legge regionale che prevede un massimo di due mandati. Stessa identica situazione si è verificata a Matera, dove il direttore generale Luciano Adorisio, ha ricoperto incontrastato la carica dal 1997 al 2006, da ben tre legislature, ed attualmente, da qualche mese, per la quarta. Gli uffici regionali, in risposta ad una nostra interrogazione, hanno assicurato che lo stesso sarà sollevato dall’incarico a breve.
Lo stesso Adorisio si è reso protagonista di un episodio che la dice lunga su come vengono spesso intese le funzioni all’interno degli enti partecipati da mamma regione: in maniera del tutto arbitraria Adorisio ha chiesto, ottenendolo, un sostanzioso anticipo sul trattamento di fine servizio/rapporto (TFS/TFR), pari al 70% di quello maturato fino al 31/12/2011, per un totale complessivo di circa 95 mila euro. L’operazione di amministrazione creativa (i disposti normativi in vigore prevedono che i fondi debbano essere gestiti dall’INPS), sarebbe stata replicata anche da altri dipendenti. Dalla risposta del dipartimento regionale emerge qualcosa di ancor più raccapricciante: i TFR sarebbero stati addirittura accantonati presso un istituto di credito attraverso un fondo vincolato. L’INPS non è stata con le mani in mano ed ha richiesto il versamento da parte di ATER di una somma pari a € 1.029.083,20 oltre le sanzioni civili.
Questa lunga sequela di acrobazie normative e sotterfugi di bassa lega non fa altro che esporre l’ente ad una serie di rischi che ne minerebbero ulteriormente l’operatività. Potrebbe configurarsi l’ipotesi di un danno erariale e lo stesso Amministratore Unico, Vito Lupo, ne è consapevole e cerca di minimizzare in maniera goffa.
Anche gli uffici regionali non sembrano essere soddisfatti dei chiarimenti che giungono dall’ATER di Matera e stanno effettuando ulteriori approfondimenti sulla vicenda.
Dal canto nostro proseguiremo il lavoro di controllo degli enti regionali spingendo affinchè questi episodi di “disfunzione amministrativa” diventino solo un triste ricordo o un esempio da manuale della cattiva amministrazione delle risorse pubbliche. Vorremmo parlare di edilizia popolare, di diritto alla casa, di efficientamento energetico del patrimonio ATER, ma siamo costretti, nostro malgrado, ad evidenziare mancata trasparenza, abuso di contenziosi e strani espedienti finanziari con i soldi dei cittadini.
Gianni Perrino, consigliere regionale Movimento 5 Stelle