Giovedì 6 ottobre 2016 alle ore 16,30 presso l’Auditorium di piazza del Sedile la Cgil Matera promuove un incontro sul tema “Le opportunità di Matera 2019 per la Basilicata e il Sud”. Introduce Eustachio Nicoletti, segretario generale Cgil Matera.
Interventi di Paolo Verri, direttore Fondazione Matera-Basilicata 2019, Raffaele Lagravinese, ricercatore in economia Uniba.
Tavola rotonda moderata da Ilaria Iacoviello, giornalista skytv con il sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il segretario generale Cgil Basilicata Angelo Summa, la rettrice Unibas e presidente della Fondazione Matera-Basilicata 2019 Aurelia Sole, Giampaolo D’Andrea, capo di Gabinetto del MiBACT, Susanna Camusso, segretaria generale Cgil Nazionale.
Di seguito i temi che saranno affrontati nel dibattito.
La Cgil di Matera, con il sostegno e la condivisione della Cgil Nazionale e Regionale, ha deciso di affrontare lo stato dell’arte della programmazione e delle attività legate alla prestigiosa designazione di Matera Capitale europea della cultura 2019, provando contestualmente ad avanzare ulteriori proposte per creare i presupposti adeguati per sostenere l’evento internazionale anche attraverso l’individuazione di condizioni strutturali utili al rilancio socio-economico e culturale oltre che occupazionale della città di Matera e di tutta la Basilicata.
Un processo che il 17 ottobre 2014 ha aperto aspettative e potenzialità a Matera ed a tutta la regione Basilicata che ancora presenta percentuali e parametri di reddito medio, disoccupazione, povertà, emigrazione intellettuale rilevanti e strutturali rispetto a quelli dei paesi europei, ma anche nazionali e per alcuni versi meridionali.
Purtroppo, a quasi 3 anni dal 17 ottobre 2014, data di designazione di Matera 2019, è consapevolezza dell’opinione pubblica, delle associazioni, dei cittadini che la gestione operativa del prestigioso evento denota certamente un ritardo ed un inadeguato coordinamento tra i livelli istituzionali comunali, regionali e nazionali che potrebbe condizionare negativamente l’occasione unica e irripetibile quale è Matera 2019.
Per queste ragioni, come organizzazione sindacale, abbiamo sentito la necessità di farci promotori di portare alla discussione tutti i rappresentanti istituzionali dei diversi livelli coinvolti (comunale, regionale, ministeriale, università, fondazione) affinchè si possano individuare tutte le sinergie possibili a partire dalle responsabilità amministrative e politiche di cui ognuno è portatore.
Servono strategie che focalizzino l’obiettivo fondamentale sulla città di Matera per rispondere alle aspettative nazionali e internazionali, per poi essere in grado di trainare virtuosamente tutta la Basilicata ed il Sud in un processo che valorizzi i beni ambientali, archeologici, monumentali e paesaggistici.
Serve la costruzione di approcci e momenti di condivisione partecipata con le parti sociali, le associazioni datoriali e culturali sulla programmazione e scelte affinché queste possano essere ricercate e ponderate per un successo di lungo periodo.
Infatti, non tutte le esperienze di capitale europee hanno puntato su interventi strutturali che consentissero alla città di superare la crisi del sistema produttivo e industriale in declino riconvertendo verso modelli di sviluppo fortemente interconnessi all’economia della cultura.
In Italia la cultura genera:
• il 5,4% della ricchezza prodotta, ossia 75,5 miliardi di euro;
• un milione e quattrocentomila persone occupare pari 5,7% del totale degli occupati del Paese.
Se si allarga oltre le imprese che producono cultura a tutta la FILIERA della CULTURA ossia settori correlati alla cultura come il turismo, il commercio, i trasporti, le attività immobiliari, il marketing e pubblicistica, il valore aggiunto prodotto dalla cultura vola dal 5,8% al 15,3% del totale dell’economia nazionale.
L’evento di Matera 2019 allora deve velocemente avviare e catalizzare processi di rigenerazione, di riconversione produttiva, di miglioramento dell’immagine turistica, di sviluppo inclusivo.
Deve realizzare infrastrutture, contenitori culturali e interventi urbanistici da lasciare in eredità al territorio, consapevoli del fatto che il 17 ottobre 2014, Matera è giunta alla candidatura con alcuni GAP:
a) “come raggiungere”, perché bisogna rendere accessibile Matera attraverso efficienti collegamenti viari, aereoportuali e ferroviari: la programmazione infrastrutturale è ricca di annunci, ribaltamenti e mancate chiarezze sulle decisioni e sui crono programmi.
b) “città sicura”, perché da sempre distante da centri di traffici più o meno leciti, potrebbero renderla impreparata da aggressioni tese a modificare la tranquillità e lo sviluppo trasparente e legale delle attività imprenditoriali e commerciali.
c) turismo sostenibile, perché, la piccola Basilicata, che ha già 1 milione e 800 mila visitatori, deve pensare sì ad una crescita del turismo, ma nel contempo, concepire un nuovo modo di fruizione del paesaggio e della storia locale, connesso alle forme produttive innovative di contenuti digitali e di forme artistiche e/o scientifiche che a partire dalla forza trainante di Matera 2019 si estenda su tutto il territorio lucano ricco anch’esso di storia e di bellezze naturali.
d) Infrastrutture immateriali: perché la città non è sufficientemente solida sulla conoscenza (università, ricerca, conservatorio, scuole, infanzia, ecc.), scarsa è la presenza dell’impresa privata e monodirezionale è la comunicazione.
Il sindacato, allora, utilizzando tutti gli strumenti e le azioni politico-sindacale, intende contribuire affinchè il percorso verso il 2019 si sviluppi nella direzione di coniugare la dimensione del lavoro e lo sviluppo della cultura creando le condizioni in grado di coinvolgere appieno la città e i suoi cittadini.