La quota di giovani lucani (18-34 anni) residenti all’estero al 2016 ha superato il 22% del complessivo di emigrati. I giovani migliori e piu’ preparati se ne vanno e la Basilicatae’ incapace ad attrarne di nuovi. E’ questa sicuramente – commenta in una nota l’Agia (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli) della Cia Basilicata – una delle valutazioni più forti contenute nell’Undicesimo “Rapporto Italiani nel Mondo 2016”, presentato oggi dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. E’ un fatto che – come sottolinea il rapporto – i giovani lucani oggi guardano sempre più all’estero per soddisfare i propri desideri lavorativi, in particolare all’Europa, a riprova che se si vuole bloccare l’emorragia demografica, vale a dire lo spopolamento dei nostri comuni, bisogna ripiegarsi per dare una prospettiva di futuro ai giovani. Il Rapporto della Fondazione Migrantes – continua la nota – contiene dati che da soli dovrebbero aiutare a far compiere un salto di qualità al dibattito politico ed istituzionale sullo spopolamento: a Pescopagano oggi sono più gli emigrati dei residenti (1960 contro 1910), a San Fele quasi alla pari (3000 contro 3004) e non si sottraggono a questa tendenza città considerate più “fortunate” come Maratea (2405 residenti all’estero contro i 5.139 residenti in città).
Ma chi sono questi giovani? Definiti ‘Millennials’, hanno un’età compresa tra i 18 e i 32 anni, sono una generazione istruita, che possiede titoli di studio post-laurea, ha partecipato a programmi di studio per scambi internazionali (ad esempio Erasmus). Al contempo, però, “sono una generazione penalizzata dal punto di vista delle possibilità lavorative, sono i più esposti alla disoccupazione e vedono l’emigrazione non come una fuga ma come un mezzo per soddisfare ambizioni e nutrire curiosita’”. Il rapporto Migrantes cita infine i dati di uno studio dell’Istituto Toniolo, secondo cui i Millennials “sono la prima generazione nella quale la scelta non è tanto se partire ma piuttosto se restare”
Cosa fare?”Il Progetto Agricoltura, futuro giovane predisposto dall’Agia sulla base della parola d’ordine Passione, Amore, Energia per una nuova stagione dell’agricoltura lucana, diffuso sul territorio con il camper a partire dall’Expo 2015 – sottolinea RudyMarranchelli, presidente Agia Basilicata – è una risposta perché i giovani sono il “vivaio” da coltivare per salvare la regione. Esso contiene proposte semplici e concrete: un’agenzia per il riordino fondiario per facilitare l’accesso alla proprietà della terra; la costituzione di società miste giovani e anziani, società in cui l’anziano proprietario, titolare dell’azienda, entra in società con il giovane; misure per facilitare nuove imprese agricole attraverso l’accesso al credito e al mercato, la semplificazione normativa, la fiscalità agevolata, il supporto alla gestione. Le società di affiancamento rappresentano una delle risposte alla nuova sensibilità dei cittadini verso il cibo, l’agricoltura e la vita nelle aree rurali. A confermare questa tesi un piccolo ma significativo studio dell’Agia-Cia, realizzato nell’ambito degli ambienti universitari, dove il 25% degli studenti si sono detti “possibilisti” circa una loro realizzazione lavorativa nel mondo agricolo, agrituristico e agroalimentare, ovviamente in diverse specializzazioni di mansione. A rafforzare il senso di questo trend, il “boom” di iscrizioni alle Facoltà di Agraria e agli Istituti agrari, che non conosce soste da un quinquennio (+40%).A rafforzare il concetto la presidente di Agia Maria Pirrone: “Le start-up e le aziende condotte da under 40 hanno performance superiori alle altre di analoghe caratteristiche. Ci attestiamo mediamente a un +10% sui fatturati realizzati da aziende guidate da ‘senior’. In alcuni casi facciamo dei miracoli, frutto di singole intuizioni e abilità personali. Avessimo alle spalle un sistema-Paese che incentiva l’accesso al credito e al bene terra, accompagnandoci con maggiore fiducia nei primi anni di attività, le nostre imprese darebbero un contributo fondamentale per lo sviluppo dell’Italia. Creando nuova occupazione e benessere. Le società di affiancamento, che sono solo una delle nostre proposte, hanno degli elementi di grande positività. In questo senso conclude Pirrone- un ruolo importante, per il raggiungimento dell’obiettivo, passa dalla divulgazione delle informazioni e dalla disponibilità dei protagonisti che possono essere coinvolti nell’operazione”.
Ott 06