“L’impegno dell’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, intervenuto a Monopoli al convegno «Università e sviluppo sostenibile, alcune sollecitazioni per un Paese che guarda al futuro», ad investire di più in ricerca ed innovazione tecnologica con il contributo dell’Università, è “musica per le nostre orecchie”. E’ il commento del segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro che aggiunge: “la contemporaneità dell’intervento di Descalzi con i dati del Rapporto della Fondazione Migrantes che confermano la ripresa della fuga dei giovani, specie laureati, ricercatori senza alcuna possibilità di fare ricerca in Italia, ridà centralità al ruolo che deve svolgere l’Eni non solo in tanti Paesi del Mondo dove si estraggono petrolio e gas ma anche da noi. In Val d’Agri e nel Sauro, coinvolgendo la Total – evidenzia il segretario della Uil – ci sono tutte le condizioni perché ai 250-300 ricercatori fissi e in attività con l’Eni e consociate se ne aggiungano a breve-medio termine almeno alcune decine di ricercatori lucani. Inoltre – dice Vaccaro – si sono perse le tracce del progetto di ricerca e di sviluppo industriale sulla ‘chimica verde’ in Basilicata, un progetto che prevede il coinvolgimento di strutture di ricerca della Regione, dell’Enea di Trisaiae dell’Università di Basilicata. Un’iniziativa che attraverso la realizzazione di un impianto di estrazione della gomma, un impianto di valorizzazione della biomassa risultante dal processo di estrazione, ha un contributo diretto anche nell’occupazione della filiera agricola con circa 5000/6000 ettari di nuova coltivazione e quindi diverse migliaia di giornate di lavoro.
C’è poi tutta la partita che riguarda la ValBasentoe la chimica verde e che – sottolinea il segretario della Uil – è al centro di un sistema che vede Agricoltura e Industria collegate per una nuova cultura economica che tende a produrre prodotti e non rifiuti, una cultura industriale attenta all’ecologia e compatibilità ambientale dei prodotti. E non si sottovaluti la sintonia di questi progetti con Matera Capitale della Cultura nel 2019 nonchè esempio mondiale di Rigenerazione Urbana, per lanciare un nuovo modo di fare economia, fondato su un’agricoltura e un’industria capaci di relazionarsi per la valorizzazione delle risorse territoriali e per l’offerta di prodotti nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente, diversamente dal passato”.
Per Vaccaro “i deludenti risultati occupazionali realizzati in questi anni, a valle delle attività petrolifere, richiedono un impegno e soprattutto investimenti dell’Eni anche sui settori della ricerca e delle innovazioni tecnologie tanto più necessario per la realizzazione del distretto energetico lucano nel quale far confluire impianti ed attività di fotovoltaico, solare ed eolico”.
Ott 07