Riportiamo di seguito la nota che riguarda la richiesta di apertura della crisi politica al Comune di Salandra, firmata dal Vicesindaco di Salandra Nicola Saponara e dai consiglieri di maggioranza Nicola Iula, Angelo Grillo, Sebastiano Lo Bianco, Adriano Pepe. Si precisa che la stessa è stata assunta al protocollo generale del suddetto Comune in data 4 ottobre 2016 e si attende ancora la risposta del Sindaco.
Lettera al sindaco di Salandra Gianfranco Tubito
Aprire la crisi politica per rilanciare l’Amministrazione comunale.
A distanza di 16 mesi dalla vittoria elettorale della nostra lista, dopo un’attenta analisi e una profonda riflessione, sentiamo il dovere di scrivere per esprimere il rammarico e il disappunto per ilfallimento dell’azione amministrativa in merito ai suoi aspetti più qualificanti.
Come più volte rimarcato, nelle numerose riunioni chiarificatrici, molti sono i nodi da sciogliere e riteniamo non più procastinabile la loro risoluzione: dall’organizzazione degli uffici alla gestione del patrimonio comunale, dalla collegialità nelle decisioni chiave al rapporto con i cittadini.
Il pressappochismo e l’arroganza con il quale sono state intraprese le strade più tortuose per dimostrare discontinuità rispetto al recente passato, non ci permettono più di tollerare ulteriori pessime figure e ci impediscono di tacere in merito all’organizzazione della macchina amministrativa che incide sulla qualità della vita della nostra comunità.
Per entrare nel vivo della discussione, citiamo un esempio lampante di quanto asserito: l’annosaquestione, ormai diventato racconto mitologico, delle nomine dei Responsabili di P.O, i famigerati capi-area. Nel corso dei 16 mesi di mandato, si è passati dalle proroghe bimestrali degli incarichiai dipendentiallarevoca degli stessi con conseguente sostituzione da parte dei componenti della Giunta, accettata nostro malgrado, pena l’ingessamento della macchina amministrativa ( si ricordino i 28 giorni di gennaiorimasti vacanti),per poi riconfermare i predecessori a partire dal 12 maggio. Nel contempo si è proceduto a produrre lettere quotidiane,disposizioni di servizio a volte anche discutibili, diffide e messe in moraverso gli stessi dipendenti, il tutto senza minimamente porre rimedio alle carenze di personale negli uffici chiave ( fatto salvo il caso dell’Ufficio di Polizia Locale con l’attivazione della gestione in forma associata con i comuni di Calciano, Grassano ed Accettura).
Lo stesso non si può dire per altre funzioni fondamentali come l’organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria, contabile e controllo, la pianificazione urbanistica ed edilizia e la pianificazione di protezione civile. La conseguenza è stata la perdita di competitività e il logoramento dei rapporti con alcune amministrazioni limitrofe interessate ad associarsi in un rapporto di reciproca convenienza e collaborazione.
Se a tutto questo aggiungessimo il totale disinteresse verso le condizioni di lavoro dei dipendenti part-time, collaborativi fino a ricoprire le mansioni più svariate,e la mancata convocazione di un tavolo concertativo con le organizzazioni sindacali territoriali per il riparto del fondo, degli incentivi ed eventuali progressioni, il quadro che ne esce fuori è drammatico.
L’obiettivo cardine di una rivoluzione culturale in tal senso, dovrebbe essere il potenziamento dei servizi, lo snellimento delle procedure burocratiche e la trasparenza degli atti prodotti.
L’organo politico ha funzione di indirizzo e controllo, “mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo” (Art. 107 del D.Lgs n.267/2000, comma 1). Ad oggi invece, abbiamo assistito a rallentamenti procedurali di ogni sorta dovute ad ingerenze politiche negli aspetti più puramente gestionali.
A tal proposito riportiamo il comma 6 dell’art.107 D.Lgs 267/2000 che recita: I dirigenti sono direttamente responsabili, in via esclusiva, in relazione agli obiettivi dell’ente, della correttezza amministrativa, della efficienza e dei risultati della gestione.
Ne consegue che, salvo evidenti irregolarità o illegalità, il lavoro dei dipendenti, di concerto con le linee guida dettate dall’Amministrazione comunale, debba essere libero e indipendente. La realtà odierna evidenzia la persistenza di un “clima infame”, dove persino l’ordinario sembra destare preoccupazione persuccessive richieste di provvedimenti disciplinari o ammonimenti di altra natura.
L’impressione, da parte nostra e di molti cittadini, è che si sia seguita più la linea della “caccia alle streghe” che quella della reale e concreta risoluzione del problema.
Condividiamo l’attenzione sulla correttezza degli atti prodotti, tra l’altro di specifica competenza del Segretario Comunale, condividiamo la verifica degli obiettivi assegnati alle aree, ma non riteniamo più tollerabile il farsi trascinare dalle teorie del complotto e dell’assedio.
Suggeriamo pertanto di concentrare il nostro operato sulla risoluzione di alcune priorità, in linea con il programma elettorale della nostra lista:
– Riconoscimento, nei limiti delle disponibilità di bilancio, di un aumento delle ore lavorative dei dipendenti part-time;
– Potenziamento dell’ufficio ragioneria e dell’ufficio tributi, attraverso la riattivazione della gestione associata e collaborazioni esterne circoscritte agli accertamenti, elaborazione ruoli e aggiornamento dell’anagrafe immobiliare tributaria comunale;
– Potenziamento dell’ufficio segreteria e servizi sociali, attraverso l’attivazione di potenziali gestioni associate;
– Potenziamento del servizio di manutenzione, attraverso la riconferma del progetto civico sperimentale;
– Conferma dell’attuale Segretario comunale, quale figura di garanzia per le qualità professionali ampiamente riconosciute nell’ambiente amministrativo regionale e stipula della relativa convenzione;
– Nomina del nucleo di valutazione per la misurazione e valutazione della performance di ciascuna struttura amministrativa nel suo complesso, nonché la proposta di valutazione annuale dei dirigenti di vertice.
Nonostante reiterati solleciti, nulla è stato fatto per un censimento del patrimonio comunale, atto a misurare le potenzialità di entrata dell’Ente e soprattutto ad offrire al cittadino offerte abitative e servizi. Un bando per il riutilizzo deiterreni comunali, potrebbe favorire risorse aggiuntive al bilancio, riqualificazione ambientale ed opportunità per giovani e coltivatori diretti. E’ mancato negli anni una seria pianificazione di opere di progettazione, realizzazione, manutenzione, adeguamento a norma, riqualificazione e restauro del patrimonio immobiliare: dal nostro punto di vista non è più argomento rinviabile. A tal proposito, ricordiamo le difficoltà nel far ripartire i lavori per il completamento degli alloggi da adibire ad edilizia popolare nel centro storico: ostruzionismo ed opposizione interna alla maggioranza, rasentanti quasi la follia, ne hanno impedito una rapida risoluzione, allontanando la possibilità di offrire una soluzione abitativa per sei famiglie e mettendo persino a rischio il finanziamento di 700mila euro.
Per gli stessi ostacoli interni, molti mesi sono passati prima di chiudere o arrivare a definizione anche di altri problemi storici: dall’approvazione definitiva della graduatoria dei beneficiari dei contributi per il sisma del 1980 (con nove mesi di ritardo!) al bando di gara per la copertura provvisoria della discarica comunale.
Desta molta preoccupazione anche il cantiere dell’ edificio scolastico “Ten. Rocco Davia”: i lavori sono sospesi da mesi e non si è ancora in grado di capire come e dove reperire le risorse necessarie per completare i lavori di adeguamento sismico. Inutile ricordare i rischi: lavori incompleti, indebitamento dell’Ente e perdita del finanziamento di 700mila euro per il miglioramento sismico dell’edificio scolastico “Padre Serafino”.
Non ci soddisfano nemmeno i lavori rimasti incompleti e servizi sospesi:
– lavori di consolidamento del Fosso Palummaro (via Risorgimento), nonostante un cospicuo finanziamento di 850mila euro;
– area camper, priva di servizi idrici ed elettrici;
– acquedotto rurale, con due tratte ancora da attivare, a totale danno degli utenti;
– pubblica illuminazione, con lavori di contenimento dei consumi effettuati (300mila euro di finanziamento), presentante numerose criticità funzionali;
– assenza di un progetto di videosorveglianza per la sicurezza dell’abitato.
Su questo e su altro ancora gradiremmo una spiegazione meno fantasiosa e complottista da parte di chi finora si è arrogato il diritto di disporre dell’Ufficio Tecnico come fosse casa sua, contravvenendo più volte anche a disposizioni e richieste degli scriventi e in totale disprezzo della collegialità tanto sbandierata.
Proponiamo a tal proposito:
– la creazione di un albo dei fornitori, professionisti e imprese di fiducia, per garantire trasparenza e rotazione negli affidamenti, in controtendenza rispetto a quanto accaduto finora;
– una corretta programmazione che porti alla candidatura diprogetti credibili che ci permettano di accedere a forme di finanziamento regionale, ministeriale o comunitario;
– Potenziamento dell’area tecnico- manutentiva attraverso progetti mirati ad assorbire risorse umane che possano favorire piccole opportunità lavorative e un pesante contenimento degli sprechi sui lavori.
Riteniamo insufficiente il lavoro sinora svolto sul piano socio-assistenziale: sostenere con forza il prosieguo del Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) e potenziare l’offerta dei servizi in favore delle fasce meno protette (anziani, famiglie indigenti e ragazze madri), deve diventare il primo obiettivo di questa Amministrazione. Il vero problema della nostra comunità è la mancanza di prospettive lavorative e la difficoltà di accesso ai beni essenziali.
Occorre inoltre attivarsi con urgenza per un corretto funzionamento Distretto sanitario, chiedendo con forza il reintegro del Dirigente Medico e prospettando una forma di collaborazione tra enti al fine di garantire continuità del servizio.
Infine, non per importanza, occorre recuperare un rapporto sereno, trasparente e democratico con tutti i cittadini: non ci appartengono gli stati di Polizia e desideriamo vivere in una comunità culturalmente attiva e plurale.
Per fare il salto di qualità necessario, occorre elevare le tante qualità intellettuali e professionali dei nostri consiglieri, pertanto chiediamo al Sindaco di aprire immediatamente la crisi politica per trovare nuovi equilibri e nuovi stimoli.
Cambiare si può, basta volerlo.