L’avviso “ufficiale” della Total ai sindaci del Sauro sull’avvio della produzione entro la fine del prossimo anno non consente ai sindaci e con essi alle comunità locali alcuna distrazione per evitare di commettere gli stessi errori registrati in Val d’Agri di sottovalutazione dei fattori derivanti dall’impatto con l’attività di estrazione-produzione. E’ il commento del Csail secondo cui la compagnia petrolifera francese confermando il cronoprogramma per Tempa Rossa dimostri di essere in grado di tenere fede agli impegni sugli impianti da realizzare contestualmente, in particolare quelli destinati a garantire la sicurezza delle operazioni e la tutela dell’ambiente.
Continueremo a vigilare – sottolinea Filippo Massaro, portavoce del Csail – perchè tutto avvenga con la massima salvaguardia per la salute, le attività produttive dell’area in primo luogo agricole e degli allevamenti, che hanno subito sinora forti penalizzazioni, sul territorio rurale. Per questo chiediamo alla Total di allargare l’interlocuzione alla società civile e quindi a comitati ed organismi popolari perchè possano visitare Tempa Rossa proprio come è accaduto di recente per le maestranze della compagnia russa ammessi liberamente nei cantieri “blindati”. Abbiamo necessità inoltre di avere informazioni aggiornate sulla manodopera impiegata a Tempa Rossa perchè la situazione di tensione tra gli operai del Centro Olio “Tempa Rossa” della Total a Corleto Perticara, dopo il tentativo di assumere lavoratori di Paesi dell’Est Europa, è solo rientrata ma non del tutto superata.
La complessità del progetto – aggiunge Massaro – non ci fa stare tranquilli. In dettaglio la costruzione di un centro di trattamento oli dove gli idrocarburi estratti, convogliati tramite una rete di condotte interrate (pipeline), verranno trattati e separati nei diversi sottoprodotti (grezzo, gas combustibile, zolfo, GPL) e poi, a seconda del prodotto, spediti tramite canalizzazioni interrate, richiede controlli e monitoraggi costanti specie non di parte come è avvenuto per decenni a Viggiano da parte dell’Eni in veste di controllore-controllato. La costruzione e in parte la modifica di infrastrutture di servizio (strade comunali, realizzazione dei sistemi per l’alimentazione di acqua ed elettricità per il centro di trattamento, connessione alle reti esistenti per il trasporto e la distribuzione degli idrocarburi) sono interventi complessi che incidono sul resto delle infrastrutture civili del Sauro.
Dai sindaci, dalla Regione e dall’Arpab naturalmente – conclude Massaro – non ci aspettiamo solo che acquisiscano informazioni e documentazioni periodiche, man mano che ci si avvicina all’entrata in produzione, ma anche valutazioni tecnico-scientifiche adeguate.
Ott 09