Sabato 15 ottobre 2016 alle ore 18 presso la sede Ce.C.A.M di Marconia in Piazza Elettra lo scrittore ed editore Franco Villani, autore e con Donato Imbrenda, poeta ed attore , presenta il libro “Filippo Calabrese, il confinato dell’Appennino”, edito dalla casa Editrice Villani. Insieme al Professor Giovanni Caserta (Critico Letterario), che ne ha impreziosito il libro curando la post-fazione e la Professoressa Grazia Giannace che leggerà alcuni brani. Un libro dove è possibile riflettere sulle condizioni della Basilicata durante il fascismo “ mentre accoglieva i confinati con ospitalità antica , a causa della miseria, mandava al macello i suoi giovani nella guerra di Libia”.
Una vicenda di un “confinato” Filippo Calabrese, nato a Palermo anche lui medico come Carlo Levi però di Torino, che dal 1935 al 1938 visse prima a Calvello e poi ad Avigliano, mentre Levi prima a Grassano poi ad Aliano. In quella Basilicata piccola, piccola, “irraggiungibile” ma controllabile, scelta dal fascismo come terra di confino per politici, omosessuali, pregiudicati, circa 10.000 furono i confinati del regime fascista.
Mentre Carlo Levi, come medico, nel suo soggiorno ad Aliano curava i poveri contadini, Calabrese corteggiava le donne, in Lucania si sente in carcere e descrive una terra di contadini che salutano i signori con “schiavi a signoria…e così dichiarano involontariamente la loro miseria, la eterna miseria della povera gente che in alcuni punti della terra non si evolverà mai restando sempre schiava”.
Splendida e piena di poesia è la descrizione in “Passeggiate lucane” della Basilicata selvaggia dei boschi di Viggiano, che rapisce l’esule con il suo fascino.
Il libro nato da un incontro degli autori a Calvello, dove Imbrenda consegna a Villani “Passeggiate lucane”, un dattiloscritto datato 19/27 marzo 1937, firmato Calabrese e gli chiede di fare ricerche sull’autore negli archivi comunali di Calvello. Si susseguono altri incontri dove Villani si reca nella casa di campagna di Imbrenda e scopre uno scrigno di meraviglie come sei manoscritti ed un “tema” di Leonardo Salvatore, un giovane amico di Calabrese che racconta il triste addio del confinato alle terre aviglianesi”. Grazie a Villani e Imbrenda dopo 80 anni Calabrese torna a vivere.
La serata sarà introdotta da Giovanni Di Lena (presidente Ce. C.A.M), seguiranno i saluti del Giampiero Andrulli (Presidente del C.C. Comune di Pisticci).
Ott 11