Nell’area della collina-montagna materana la presenza di solo sei aziende agrituristiche,secondo il sistema di classificazione che il Ministero delle Politiche Agricole ha introdotto da qualche anno, è un segnale di debolezza che va superato con incentivi ed aiuti per favorire a breve e medio termine nuovi agriturismi. Ad affermarlo, in una nota congiunta, la Cia del Materano e Turismo Verde, Agenzia Agrituristica della Cia.
Il comprensorio – sottolinea Paolo Carbone della Cia – comprende una vasta zona della Basilicata che racchiude le Valli del Bradano e del Basento: nonostante il contesto orografico spesso sfavorevole (da un lato configurazione calanchiva con una grande presenza di argille brulle e dall’altro dorsali coperte da un cospicuo patrimonio boschivo e forestale di circa 8.000 ettari), comunque di grande pregio paesaggistico-naturalistico, l’agricoltura resta il settore produttivo fondamentale con prevalenza di seminativi (principalmente orzo), olivicoltura, allevamenti ovi-caprini, suini e bovini. E l’identità rurale del territorio è testimoniata dalla particolare edilizia rurale diffusa nelle contrade e soprattutto dalle tipiche case grotta. Ma – aggiunge – è soprattutto la vicinanza con Matera per quello che rappresenta in termini di attrazione turistica e che rappresenterà sino al 2019 che è l’elemento fondamentale per una crescita dell’ospitalità rurale.
Cia e Turismo Verde – prosegue la nota – continuano a ritenere che l’agriturismo ha grandi potenzialità perchèi visitatori attesi a Matera possano riscoprire la nostra offerta di ricettività e di gastronomia. Per questo, per la Cia lucana l’impegno successivo a Capitale Europea della Cultura 2019 è quello di Capitale della Dieta Mediterranea e per la collina-montagna materana è necessario intensificare gli sforzi per l’apertura di nuovi agriturismi, fattorie didattiche, fattorie sportive e sociali, laboratori di cultura contadina perché la campagna, l’ospitalità rurale, la tradizione contadina sono parte integrante di Matera Capitale Europea della cultura 2019.
Le aspettative degli imprenditori agricoli di questo comprensorio come degli altri regionali – dice Carbone – sono riposti nell’aggiornamento e adeguamento della legge regionale sull’agriturismo e nei bandi per le misure specifiche contenute nel PSR 2014-2020. Bisogna adeguarsi alla normativa del Mipaf che ha introdotto il marchio, che contraddistingue le aziende regolarmente operanti in base alle leggi rappresentato da un girasole che racchiude idealmente una fattoria.La classificazione delle aziende agrituristiche,(da uno a cinque girasoli) così come già avviene per gli alberghi, ha lo scopo di dare all’ospite una idea complessiva di massima del livello di comfort (comodità dell’accoglienza), della varietà di servizi (proposte di escursioni, itinerari, maneggio cavalli, ecc.) e della qualità del contesto ambientale (natura, paesaggio, tranquillità) che ciascuna azienda e’ in grado di offrire.